DeathCollector – Revel In The Gore
Il 26/07/2023, di Fabio Magliano.
Nuovi arrivati sulla scena, i DeathCollector, sono una delle realtà più attese ed eccitanti dell’underground britannico. Il gruppo brutal death metal è infatti nuovo di formazione (suonano insieme dal 2021) ma annovera tra le proprie fila una serie di musicisti dal grande bagaglio di esperienze come il cantante Kieran Scott (Ashen Crown, Grimorte), il batterista Andy Whale (Darkened, ex-Bolt Thrower, ex-Memoriam), il chitarrista Mick Carey (Zealot Cult) e il bassista Lee Cummings (Severe Lacerations). Il risultato è ‘Death’s Toll’, nove tracce di death metal che si inserisce con sicurezza tra la vecchia scuola e un suono più moderno, senza perdere nulla della sua organicità.
Quando avete deciso di dare vita ai DeathCollector?
“(Andy Whale) Semplicemente è stato un modo per tenersi occupati durante le ultime fasi della Pandemia… Io e Mick Carey abbiamo lavorato su una serie di tre cover con un gruppo di amici, ma col passare del tempo abbiamo avuto la stessa idea: invece di lavorare sulle cover, lavorare su cose nostre. Keiran e Jason Walton (Moon Bladder-Aggaloch) si sono uniti poco dopo… Jason era impegnato in altre cose, quindi è stato sostituito da Lee Cummings… E i DeathCollector come siamo ora sono stati formati. L’idea alla base della band era quella di divertirsi un po’ a sfornare brani ispirati al punk/Hardcore/Death Metal. Divertimento, amici e birra e non prendersi troppo sul serio! Questo era il brief”.
Avete tutti una buona esperienza alle spalle, avendo suonato in band di un certo livello. Quanto c’è della vostra esperienza passata in questa nuova band?
“(AW) Direi che una piccola parte di ogni band viene trasmessa alla successiva… Sono molto orgoglioso di tutte le band in cui ho militato, ma devi concentrarti su ciò che hai davanti, non fare affidamento sul tuo passato”.
Con quale spirito avete affrontato questa nuova avventura partendo “da zero”?
“(AW) Ad essere onesti io e Mick abbiamo parlato qualche volta della direzione stilistica da prendere, però devo dire che la maggior parte delle volte lo spirito è stato più del tipo: ‘suoniamo e vediamo cosa viene fuori'”.
Oggi presentate il primo album ‘Death’s Toll’. Volete parlarcene?
“(Kieran Scott) ‘Death’s Toll’ copre tutti gli aspetti del pedaggio che la vita ci impone fino a quando la morte non ci reclama. Sia che si tratti di abuso di sostanze, di violenza, di salute mentale, di malattie e delle nostre azioni nella vita. L’essere rappresenta il guardiano del mondo sotterraneo che agisce come uno specchio e incarna tutto quanto sopra come un riflesso finale per un momento di accettazione prima di andare avanti”.
Quanto tempo avete impiegato per concepire un lavoro del genere e quanto tempo è passato dal momento in cui è stato concepito al momento in cui ha visto la luce?
“(KS) Abbiamo iniziato durante la pandemia globale ed è progredito rapidamente dopo aver pubblicato l’EP demo ‘Time’s Up’ nel 2022 e subito dopo la Prosthetic Records ci ha scelto per un contratto di tre album; avevamo un limite di tempo di sette mesi per registrare, mixare e masterizzare l’album di debutto, cosa che abbiamo fatto mentre eravamo separati”.
Musicalmente, quali sono i riferimenti per questo lavoro?
“(KS) Solo le nostre esperienze collettive, i nostri lavori precedenti e le nostre influenze, come Bolt Thrower, Deicide, Carcass, Death ecc.”
Cosa avete trovato di più impegnativo nella registrazione di ‘Death’s Toll’?
“(AW) La distanza! Ho sempre pensato che qualsiasi band riesca a fare di più in sala prove… Abbiamo imparato qualche lezione per il prossimo album”.
Parlando del nuovo album, potresti parlarmi di una canzone come ‘A Taste Of Ichor’?
“(KS) ‘A Taste Of Ichor ‘parla dell’abuso di sostanze, siano esse alcool o droghe, e dello stato divino che si prova mentre si fugge dal fragile guscio mortale della realtà fino a quando non si viene nuovamente incatenati dall’esistenza”.
Un’altra grande canzone dell’album è ‘Mental Hedonist’…
“(KS) ‘Mental Hedonist’ parla delle culture narcisistiche all’interno della società, dei social media, dell’intrattenimento, ecc. e di come ci danneggiamo per ottenere l’essere, il volto, il corpo e la vita ideali e ci viene fatto il lavaggio del cervello per goderne”.Se guardate indietro alla vostra carriera, qual è il momento che considerate più importante e di cui siete particolarmente orgogliosi?
“(AW) I Bolt Thrower sono una parte importante della mia carriera, ho potuto fare così tante cose in quel periodo… Sono stati tempi bellissimi! Poi sono tornato a far parte di una band, con il mio vecchio amico (Mr. Willetts). Poi suppongo di aver seguito la mia strada con i Darkened/Crossed Path e ora con i DeathCollector”.
E in termini di rimpianti?
“(AW) Nessuno… si guarda sempre avanti, mai indietro!”
“(KS) Il rimpianto è una fallacia logica, la crescita/apprendimento è l’unica cosa che dovrebbe derivare dalle esperienze passate”.
Pensate che sia possibile in qualche modo promuovere questo lavoro dal vivo?
“(KS) Faremo sporadicamente dei concerti dal vivo, e presto avremo notizie in merito”.
Quali sono i prossimi passi dei DeathCollector?
“(KS) Fare concerti, registrare il secondo album, interagire con i nostri fan e creare una comunità”.
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