Nighthawk – dalla Svezia con furore
Il 22/07/2023, di Francesco Faniello.
Appena da queste parti abbiamo saputo che l’attivissimo Robert Majd aveva realizzato un disco con Björn Strid – ugola d’oro dei Night Flight Orchestra e cantore di una Svezia eccessiva e irresistibile – l’urgenza di saperne di più ha prevalso su qualsiasi altra cosa! Va comunque detto che il chitarrista / bassista si è rivelato interlocutore affabile e piacevole, desideroso sia di promuovere la sua musica che di condividere opinioni e impressioni su una delle scene più interessanti del panorama europeo, quella svedese!
Ciao Robert, benvenuto su Metal Hammer Italia! Puoi dirci qualcosa sulla nascita e sulla storia dei Nighthawk? Ho letto che avete pubblicato un disco di debutto con vari ospiti alla voce, ma non ho trovato molto di più…
“Ciao! Innanzitutto grazie per questa occasione. Sì, tutto è iniziato con la pandemia: in quel periodo mi venne annullato un tour britannico e nello stesso fine settimana saltarono un paio di show a Jona Tee degli H-E-A-T, che è sempre super impegnato, così gli chiesi se potevo andare in studio da lui a registrare un paio di pezzi. Volevo soltanto fare un po’ di rock’n’roll e suonare la chitarra. Più tardi, in estate, tirai fuori un disco intero con un mucchio di cantanti diversi.”
Beh, la mia prossima domanda è ovvia: come hai fatto a coinvolgere Björn Strid nel tuo progetto?
“In realtà è stato lo stesso Björn a mettere un annuncio, dicendo di essere disponibile a effettuare session in studio. Ha cantato un pezzo sul primo album dei Nighthawk ed ecco che, come qualsiasi persona sana di mente… ne ho voluti di più! Ahahah!”
Possiamo secondo te dire che i Night Flight Orchestra siano ormai un punto di riferimento per molti gruppi, forti di una personale interpretazione del retro-rock, che si distacca dalle suggestioni seventies del decennio precedente proponendo un approccio più melodico e AOR?
“Certo! Se pensi agli Hellacopters, agli H-E-A-T o ai Night Flight Orchestra, hai davanti grandi gruppi che eserciteranno la loro influenza nei confronti della prossima generazione. Non era facile farlo, ma i Night Flight hanno trovato un proprio stile, e credo proprio che stiano facendo un ottimo lavoro!”
Come riesci a districarti tra due band che hanno più affinità che differenza, almeno apparentemente? Poi, lo so anche io che i Captain Black Beard sono molto più orientati verso il sound dei Kiss anni ’80 di quanto non lo sia l’hard rock/AOR dei Nighthawk…
“Beh, personalmente dico che i Nighthawk sono sempre stati ispirati dalla frangia più diretta del rock più che dall’AOR: i pezzi sono più spontanei e quant’altro. In ogni caso, ho sentito un po’ di pressione nel riunire tutti questi grandi musicisti in uno studio così importante [parliamo nientepopodimeno che degli Abbey Road Studios, NdR]. D’altro canto, ho dedicato ancora più attenzione ai pezzi di quanto non abbia fatto per le precedenti registrazioni dei Nighthawk.”
E poi con Christian vi siete scambiati i ruoli di chitarrista e bassista, nel passaggio da Captain Black Beard a Nighthawk…
“Parte dell’idea alla base dei Nighthawk era quella di lavorare con musicisti con cui in genere non ho modo di collaborare. Ecco perché non avevo chiesto a nessuno dei Captain Black Beard o dei Metalite di partecipare alla realizzazione dei primi due album… eh sì, ‘Prowler’ in realtà è il terzo album, perché il secondo non è ancora uscito, ahahah! Scusami, ti sto confondendo: ho registrato il secondo album dei Nighthawk assieme a Linnea Vikstrom delle Thundermother e a Nalle dei Treat. Si tratta di un lavoro ancora inedito, e tuttavia, quando si è prospettata la possibilità di registrare il terzo album agli Abbey Road, volevo fortemente fare quest’esperienza assieme al mio grande amico Chris. Sapevo che era un buon bassista per via di alcune demo realizzate insieme, perciò per lui è stato facile adattarsi.”
Devo proprio dire che ho trovato molto interessante il singolo ‘Free Your Mind’, con i suoi cambi repentini da maggiore a minore. Come descriveresti il processo compositivo del progetto? Chi è coinvolto in esso?
“Io scrivo la maggior parte del materiale dei Nighthawk. ‘Running Wild’ viene da una demo realizzata con Chris per i Captain Black Beard, mentre ‘Flame Still Burns’ è un pezzo di Björn. Qualche volta mi capita di scrivere essenzialmente per me stesso: mi piace la roba energica nello stile di ‘Highest Score’ e ‘Action’, ma ammiro Chris per le sue incredibili abilità compositive e so che questi pezzi non lo impressionano molto, ahahah! Almeno credo… comunque sia, qualche altra volta mi capita di fare qualcosa di diverso, tanto per impressionarlo. È il caso di ‘Free Your Mind’, che con mia grande soddisfazione è diventato il pezzo preferito di Chris. Missione compiuta, direi… no?”
A questo punto parlerei della scelta delle cover presenti su ‘Prowler’. Tra l’altro, la cosa curiosa è che di ‘God of Thunder’ esiste una celebre versione di una trentina di anni fa, a opera dei vostri conterranei Entombed! Poi, devo dire che la vostra versione del classico di Bruce Springsteen ‘Cover Me’ dispiega una miscela tra due mondi apparentemente distanti, la tradizione rock’n’roll svedese di matrice Hellacopters / Imperial State Electric e il pomp rock a stelle e strisce che richiama i Rainbow del periodo Turner. Sei d’accordo?
“Sì, ho l’album degli Entombed in cui c’è quel pezzo. La nostra cover è basata sulla versione demo cantata da Paul Stanley, che è un po’ diversa dalla versione in studio [si tratta di quella presente nel Box Set dei Kiss, NdR]. Quella è stata una mia scelta, mentre Björn ha proposto il pezzo di Springsteen. Sì, mi piace la tua interpretazione! Per la verità, non abbiamo pianificato a questo livello la nostra esecuzione in fase di registrazione, se si eccettua la differenza di sound dovuta a una strumentazione diversa da quella di Bruce!”
Pensate a un tour europeo in futuro?
“Al momento non ci sono progetti per concerti e simili: siamo tutti troppo impegnati. Comunque sia, mi piacerebbe suonare dal vivo a un certo punto. Ora come ora, sto pianificando il nuovo album.”
Quali sono le tue influenze principali, come chitarrista e/o come bassista?
“I miei tre chitarristi preferiti sono Ace Frehley, Ritchie Blackmore e Gary Moore. Ognuno di loro mi ha influenzato in modo diverso. Se si parla di bassisti, mi piacciono molto Gene Simmons, Dennis Dunaway e Geezer Butler. Questo però riguarda il modo di suonare, perché se si parla di presenza scenica io voglio essere fico come Joe Perry ed energico come Jason Newsted, tutto nello stesso tempo, ahahah!”
Quindi cosa c’è attualmente nel tuo lettore CD, sul piatto o qualsiasi altra cosa? Cosa ascolti in genere?
“Beh, mi piace la mia roba, ahahah, quindi di recente sto ascoltando il nuovo album dei Weapon, che ho prodotto e ho contribuito a comporre assieme al mio amico Danny Hynes. Per non parlare del fatto che di recente ascolto spesso Europe e Styx.”
La Svezia è sempre stata un’importante fucina di hard rock (ma anche di altri generi). Credi che vivere nel tuo Paese sia un vantaggio per chiunque voglia dedicarsi alla carriera musicale?
“Per la verità, all’inizio non sembrava affatto facile… trovare i musicisti con cui suonare, i concerti e tutto il resto, tutto sembrava di una difficoltà insormontabile. Ma una volta che sei nel giro da un po’ e conosci sempre più gente non puoi fare a meno di notare che da queste parti ci sono un sacco di grandi musicisti rock. In effetti, questo è un grande vantaggio!”
Dunque non posso fare a meno di chiederti quali sono i dischi svedesi che consiglieresti ai nostri lettori – sempre che loro non li conoscano già! Poi personalmente vorrei sapere qual è il tuo album preferito dei Night Flight Orchestra: il mio è ‘Skyline Whispers’…
“Questa è divertente: direi che gli ascolti obbligati sono: Europe – ‘The Final Countdown’, The Hellacopters – ‘High Visibility’, 220 Volt – ‘Young And Wild’, Roxette – ‘Look Sharp!’, The Boppers – ‘s/t’, Björn Skifs & Blåblus – ‘Out Of The Blue’, Ghost – ‘Meliora’, ABBA – ‘Gold’, Metalite – ‘A Virtual World’, Captain Black Beard – ‘Sonic Forces’… sì, ci ho messo in mezzo anche i miei gruppi, ahahah! E ovviamente The Night Flight Orchestra – ‘Sometimes The World Ain’t Enough’… che è il mio preferito, direi. Ma qualche volta il mio preferito è ‘Aeromantic II’!”
Bene, siamo alla fine: cosa c’è nel futuro dei Nighthawk?
“Spero riusciremo a registrare un altro album con la stessa formazione in ottobre. E poi, c’è sempre il “secondo” disco con Linnea da pubblicare al più presto. Grazie per l’intervista e per l’interesse per la band… lo apprezzo molto! Spero proprio di riuscire a portare i Nighthawk in Italia, prima o poi!”