Dieth – From Hell to Rebirth
Il 14/06/2023, di Fabio Magliano.
Esplosi nel 2022 con il primo brano ‘In The Hall of the Hanging Serpents’, i Dieth hanno saputo attirare l’attenzione non solo per il valore dei musicisti coinvolti nel progetto (fanno parte della band il bassista David Ellefson, il chitarrista/cantante Guilherme Miranda ex Entombed A.D. e il batterista ex Decapitated Michał Łysejko), ma soprattutto per il valore del thrash proposto, racchiuso oggi nel debut album ‘To Hell And Back’, un lavoro ambizioso capace di intrecciare un filo sinistro di implacabile tech-steeped death metal, rapide bombe thrash e persino vantando la prima performance vocale di David Ellefson. A presentarcelo è Guilherme Miranda in persona.
Nella vostra biografia si legge che i Dieth rappresentano per te una rinascita. Perchè?
“(Guilherme Miranda) Tutti e tre i membri della band hanno abbandonato i loro principali sbocchi artistici di recente. In qualche modo abbiamo condiviso lo stesso momento dal punto di vista musicale. Una volta riuniti abbiamo avuto questa esplosione di idee e creatività. È stato molto onesto e organico. Siamo riusciti a trasformarci in qualcosa di nuovo e unico. Ci siamo sentiti completamente rinati”.
Come siete arrivati a mettere insieme questa band?
“Avevo alcune canzoni che volevo registrare ma non riuscivo a trovare la giusta formazione. Ho anche provato a fare qualcosa con la mia precedente band, prima dei miei Entombed AD. Non ha funzionato nulla. Ho conosciuto Michal grazie a un amico comune, gli ho inviato alcuni brani e abbiamo deciso di lavorare su ‘In the Hall of the Hanging Serpents’. Avevamo bisogno di un bassista e ho invitato David tramite un amico comune che si chiama Opus dei Dead by Wednesday. Per farla breve, una volta ascoltato il mix di ‘In the Hall’, ho contattato i ragazzi e ho detto: “Ho abbastanza canzoni per un album”. David mi ha chiamato e gli è venuta l’idea di fondare una nuova band. Così è stato”.
I Dieth sono composti da musicisti con una storia importante e una forte personalità. È stato difficile far coesistere le vostre personalità?
“No, al contrario. Abbiamo personalità forti, oneste e dirette al punto. Una volta eliminate le stronzate, le cose tendono a funzionare come dovrebbero!”
L’ascolto del disco rivela una forte chimica tra di voi. Qual è il vostro segreto?
“Non c’è nessun segreto. Si tratta di impegnarsi al 100% e di lavorare sodo. Ma posso aggiungere che siamo stati fortunati a ritrovarci insieme e a lavorare volentieri l’uno con l’altro. È stato un caso e ha funzionato bene. Non sempre si riesce a raggiungere questa buona etica di lavoro con le persone”.
Anche un titolo come ‘To Hell And Back’ lascia emergere quel concetto di rinascita del quale parlavamo prima. Qual è l’inferno da cui siete tornati?
“Posso parlare solo per me stesso. Ho toccato il fondo. Per tanti anni ho raccontato bugie a me stesso, accettando cose che non avrei dovuto accettare, essendo gentile con le persone sbagliate. Una volta che ti maltratti, avrai un conto da pagare. Quando arriva devi pagare, e il mio conto è arrivato salatissimo… Mi piace bere, ma ho abusato dell’alcol per affrontare certe cose e tutto ciò si è mescolato con la fine della mia band, la fine dei cicli, l’affrontare la morte, il cambiamento di tutto… Era semplicemente troppo. Ho dovuto fare una profonda pulizia nella mia vita e ricominciare letteralmente da zero. È stato un incubo infernale. Naturalmente si impara molto, a volte bisogna toccare il fondo per capire alcune brutte verità e accettarle. Anche se non lo consiglio a nessuno”.
Pensi che in qualche modo la pandemia abbia influenzato il vostro modo di vedere e vivere la musica?
“Ah amico, questa merda di pandemia… Ad essere onesti nei primi due mesi mi ha dato un po’ di tempo libero per suonare la chitarra. Ma alla fine? Non ho niente di buono da dire su quel periodo. E’ stato brutto. Ho vissuto la musica per tutta la mia vita in molti modi fantastici, facendo tour in tutto il mondo, avendo il meglio. Poi farlo chiuso in un cazzo di appartamento in quel contesto non ha aggiunto nulla alla mia vita, a parte il fatto che ho iniziato a bere molto e ad essere incazzato per il 90% del tempo. Odio anche solo parlarne”.
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato durante la scrittura, la registrazione e la pubblicazione dell’album?
“Godermi l’intero processo, finalmente! È molto bello e gratificante lavorare con persone come David e Michal. Divertirsi facendo musica a livello professionale è sicuramente una delle cose migliori della vita”.
C’è qualche canzone a cui sei particolarmente legato?
“Sì, ‘Dead Inside’, ‘Don’t Get Mad … Get Even!’ , ‘Heavy is the Crown’, ‘Mark of Cain’, ‘Walk with me Forever’. In realtà queste canzoni sono molto personali e sono state il mio mantra per uscire dalla depressione. Con ‘Mark of Cain’ è divertente, c’è una frase nella prima strofa: “Face me now my budd, is this all you’ve got?”. Ho fatto kick boxing pensando ad alcune persone, a quella frase e a prendere a pugni il sacco. È stato un modo fantastico per sfogare tutto questo odio”.
Hai citato ‘Don’t Get Mad … Get Even!’ un brano che trasmette un messaggio molto forte. Vuole parlarcene?
“Sì, siamo onesti, alcune persone fanno cose brutte agli altri. Non sono il tipo che dice: “No, gliel’ho permesso io, è tutta colpa mia”. No! Se qualcuno viene con una pistola, ti punta contro e ti rapina la macchina? È colpa tua? NO! Quindi, è ovvio che a volte vogliamo vendicarci, e alcune persone meritano il peggio che possiamo dare loro. Ma siamo adulti e le cose non funzionano così. Questa canzone parla del nostro atteggiamento verso la vita. Mettete insieme le vostre cose, andate avanti e ricordate che la miglior vendetta contro qualcuno/qualcosa di brutto che vi è successo, è usare questa energia per diventare migliori, più forti, più intelligenti! Voltate le spalle in silenzio, andate a fare le vostre cose e vivete tutto alle spalle. Non arrabbiarti… pareggia i conti!”
Tra i pezzi forti dell’album c’è ‘Free Us All’. Cosa ci puoi dire a riguardo?
“È buffo, quando abbiamo consegnato il master alla Napalm Records, ho scritto una mail alla band del tipo: “Ragazzi, non sono sicuro di Free Us All, questa canzone è diversa, forse ho spinto troppo per averla nell’album“. Ora è il pezzo forte del disco. Non è fantastico? Haha! Questa canzone ha un feeling, esprime molte delle nostre influenze e mi piace che abbiamo questa vibrazione. Esprime anche il nostro desiderio di liberarci dalla merda, dalle guerre interne ed esterne. Liberarci tutti! Liberarci finalmente dall’oppressione a tutti i livelli”.
‘Heavy Is The Crown’ è un altro dei pezzi migliori del disco..
“David ha proposto questa canzone una domenica su whatsapp. Mi ha mandato un video in cui suonava quel riff e mi ha detto: “Ho anche una melodia vocale per questa canzone!” L’ho ascoltata e ho pensato: “Diavolo, sì, questa la faremo e voglio che David canti con me che faccio le armonie. Diventerà una cosa nostra”. Questa canzone è incredibile sotto molti punti di vista, è sicuramente una direzione che possiamo prendere di più, oltre al fatto che sono dipendente dai Sabbath e anche da Michal. Quando è arrivato con questi groove di Bill Ward sono impazzito. Questa canzone è letteralmente un’altra cosa”.
‘Walk With Me Forever’ è una delle canzoni più insolite e presenta Dave alla voce. Come è nato questo pezzo?
“Negli ultimi tre anni ho perso molte persone. Ho vissuto un processo di lutto che mi ha gettato in un buco profondo. Questa canzone parla di questo, ero sulla mia strada e sentivo che non sarei mai riuscito a uscire da quello stato d’animo. Non so se l’avete mai provato, ma la sensazione di aver perso tutto è orribile. Il fallimento, tutto quanto. Mi sono trasferito da Stoccolma a Lisbona e stavo camminando in riva al mare, guardando l’orizzonte e pensando: “Cosa diavolo farò della mia vita?”. Questa canzone esprime questa solitudine, questo vuoto, questo essere totalmente insensibili… E d’altra parte offre un modo poetico per andare avanti. Porterai sempre con te quello che è passato, e una volta che riesci a capire che senza tanto dolore, può essere una buona ragione per andare avanti. David che canta è una cosa che ho sempre voluto sentire, ha una gamma profonda e in studio fin dal primo giorno sapevo che avrebbe distrutto questo brano. Sono molto orgoglioso di lui”.
Per concludere pensi sarà possibile vedervi all’opera anche on stage?
“Saremo in giro senza sosta per promuovere questo album! Let’s Rock!!!”