Seventh Servant – Soldiers under God’s command
Il 05/06/2023, di Ermes Casagrande.
I Seventh Servant sono una band progressive symphonic power metal fondata da John Greely, noto ai più per aver dato la voce a ‘Night Of The Stormrider’, secondo album degli Iced Earth. Dopo un lungo percorso il cantante di Knoxville torna oggi con la sua nuova band e con un debut album dalla gestazione infinita, l’ambizioso ‘The Tree Of Life’ che accompagna l’ascoltatore in un’esperienza metal unica, con testi che coprono i primi 3 capitoli del Libro dell’Apocalisse. Ogni canzone ha un’atmosfera epica, che cresce d’intensità man mano che procede, come conferma il singolo ‘Jezebel’ che vede la partecipazione del cantante Tim Ripper Owens, ex Iced Earth e Judas Priest. Incuriositi abbiamo cercato di farci raccontare qualcosa di più dallo stesso John Greely.
Cosa ti ha spinto a fondare i Seventh Servant?
“(John Greely) Lo spirito mi ha detto di farlo. L’intero concetto è quello di mettere il Libro dell’Apocalisse dalla Bibbia, parola per parola in un formato heavy metal”.
Quali sono le vostre influenze?
“Sono sempre stato ispirato dall’hard rock e dall’heavy metal (Judas Priest, Nazareth, Iron Maiden) e lo sono ancora, ma con questo progetto la Bibbia ha avuto più influenza di qualsiasi altra cosa”.
Quali sono le emozioni che si celano dietro la musica dei Seventh Servant?
“Gli eventi degli ultimi anni hanno fatto sentire questo progetto molto più critico. C’è voluto un lungo periodo di tempo per fare questo album. Ho iniziato a scriverlo nel 2006 e il mondo è cambiato molto da allora”.
Ci puoi parlare del nuovo album ‘The Tree of Life’?
“Si tratta di un concept album che nei testi copre i primi tre capitoli del Libro dell’Apocalisse nella Bibbia, parola per parola. Ha una grande base sonora che definirei progressive symphonic power metal. L’album è composto da un’ottima formazione di musicisti: Ginger Sizemore al basso, Shawn Walker alla batteria, Miah Lajeunesse alla chitarra ed è orchestrato dal compositore greco Marinos Tokas, che lo rifinisce in modo eccellente. Il disco ha anche un ottimo artwork”.
Quali erano gli obiettivi che vi siete posti quando avete iniziato a lavorare al nuovo disco?
“Suonare questa musica in tutto il mondo, da un capo all’altro della Terra”.
Il disco come hai sottolineato è fortemente ispirato dal Libro dell’Apocalisse. Da cosa nasce il legame con questi argomenti?
“Sono stato cresciuto con questi argomenti e ho iniziato a studiare la Bibbia fin dal primo giorno. I testi si basano sugli scritti dell’apostolo Giovanni sull’isola di Patmos, quando era punito dai Romani. Lì vide Gesù e Gesù gli disse che le chiese dovevano stare attente”.
Che rapporto hai con la religione cristiana?
“Non ho una vera e propria religione. So solo che Cristo è l’unica speranza che abbiamo”.
C’è qualche vostra canzone a cui sei particolarmente legato?
“‘…The Open Door’, quando arrivo a metà canzone, quasi non riesco a cantarla perché il sentimento spirituale è così forte”.
Mi può parlare di ‘Jezebel’?
“Dave Abell (ex bassista degli Iced Earth) mi ha aiutato a scriverla. Ho pensato che sarebbe stata la canzone perfetta da far cantare a Tim Ripper Owens, e lui ha fatto un lavoro fantastico su ‘Jezebel'”.
E che dire di ‘The Almighty One’?
“È la seconda canzone dell’album. Per anni è stata chiamata ‘Alpha and Omega’, poi abbiamo cambiato il nome in ‘The Almighty One'”.
Qual è la cosa più preziosa che avete imparato durante la scrittura, la registrazione e la pubblicazione dell’album?
“Tutte le persone giuste si sono riunite per realizzare ‘The Tree of Life’. Ho un team fantastico di persone e ora so chi usare per il nostro prossimo album”.
Come è stato accolto ‘The Tree of Life’ dalla comunità metal?
“Finora abbiamo avuto ottimi riscontri”.
Avete in programma un tour?
“Ci piacerebbe fare un tour in tutto il mondo. Per ora abbiamo tenuto un paio di concerti per rodarci, mentre il 6 giugno apriamo per gli Stryper al Whiskey A Go Go di Los Angeles”.