Sons Of Cult – Alma de Metal
Il 29/04/2023, di Ermes Casagrande.
I Sons Of Cult sono una band votata ad un metal decisamente classico e un po’ retrò, creata a Palma di Maiorca alla fine del 2020 dall’incontro tra musicisti con un discreto bagaglio di esperienza alle spalle. Sono infatti della partita il chitarrista Vicente Payá (Unbounded Terror, Golgotha, Bis-nte, Holycide, tra gli altri), il batterista Jordi Segura e il cantante Jaume Vilanova (Whoremagedon, War Pigs), ai quali si sono successivamente aggiunti la bassista Vicky Offidani e il chitarrista Dan Garcia. Obiettivo è quello di rendere omaggio al metal classico degli anni ’80 e ai mostri sacri come Dio, Saxon, Iron Maiden, AC/DC, Judas Priest, Scorpions… tutto questo è confluito in ‘Back To The Beginning’, album che ha recentemente visto la luce sotto l’egida della Fighter Records. A presentarcelo è il batterista Jordi Segura.
Benvenuto su Metal Hammer Italy, Jordi. Puoi raccontarci come sono nati i Sons Of Cult?
“(Jordi Segura) Verso il 2020 Vicente Payá (Unbounded Terror, Golgotha) mi parlò della possibilità di creare una band che riproponesse il suono che ci mancava tanto, l’Heavy Metal classico, e contattammo subito Jaume Vilanova, per il suo stile di voce e la sua amicizia. Nel 2021 si aggiunse Vicky Offidani al basso e all’inizio del 2022 Dan García alla chitarra solista, completando così la formazione del quintetto”.
Cosa vi ha spinto a fondare i Sons Of Cult e qual è il concept alla base della band?
“Fondamentalmente si trattava di recuperare quel suono classico dell’Heavy Metal degli anni ’80, basato su riff semplici e potenti, voci cantate (non gutturali), su una base ritmica sobria e vigorosa, ma anch’essa semplice, e con quegli assoli di chitarra melodici e riconoscibili. Non si trattava di portare ogni membro del gruppo al massimo tecnicamente, ma di potenziare il gruppo al di sopra del virtuosismo”.
Quali sono le band alle quali fate riferimento per il sound dei Sons Of Cult?
“Ci siamo sempre basati sui grandi gruppi classici: Iron Maiden, Judas Priest, Dio, Black Sabatth, Saxon, Scorpions, Accept. Ma una cosa è basarsi sui gruppi e un’altra è creare il proprio sound riconoscendo le proprie influenze”.
Come nasce la vostra musica?
“Vicente Payá è il principale compositore. Crea i temi e i riff. Poi Maria Jesús LLadó (Bis.nte, Golgotha) arrangia le voci (grazie mille María!). Jaume Vilanova scrive i testi e io adatto la batteria al mio stile. Infine Dan García compone gli assoli”.
Che ne dici di presentarci il nuovo album ‘Back to the Beginning’?
“Crediamo che qui troverete un piccolo ritorno alle radici della musica che ci ha riempito così tanto, scoprendo allo stesso tempo cinque persone che si divertono molto a fare ciò che fanno”.
Quali erano gli obiettivi che vi siete posti quando avete iniziato a lavorare al nuovo album?
“Doveva essere qualcosa di semplice, basato sulle capacità di ogni membro della band, dato che per esempio V. Payá e Jaume Vilanova avevano esperienza, il resto di noi è abbastanza nuovo. Poi l’idea già descritta, le influenze sì, ma si trattava di creare un nostro stile, qualcosa di riconoscibile. E il fatto che vi piaccia ci riempie di soddisfazione”.
Quanto tempo è stato necessario per scrivere e registrare l’album?
“Tra la composizione delle prime basi e il raggiungimento del prodotto finale tra i 6 e gli 8 mesi”.
C’è una canzone che reputi particolarmente rappresentativa per voi?
“Personalmente amo ‘Farewell Song’. Hai quell’aria barocca iniziale molto Dio, e poi inizi a cavalcare più velocemente e con più forza. Quegli assoli di chitarra, quei ponti nel mezzo che mi fanno salire sempre di più fino a raggiungere il climax finale. Per me questo è Heavy Metal”.
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato durante la realizzazione dell’album?
“La cosa più preziosa è che noi cinque abbiamo lavorato insieme, con tutte le discussioni e le tensioni che questo genera, e abbiamo comunque raggiunto un risultato che ci soddisfa tutti. La cosa più difficile è stata combinare l’esperienza di alcuni con la mancanza di altri, fino a raggiungere un processo di coinvolgimento il più corale possibile”.
Pensi che la pandemia abbia in qualche modo cambiato il vostro modo di vivere la musica?
“Personalmente, per me non è cambiato nulla, sono tornato al formato abituale. È stata una parentesi terribile che speriamo sia solo un brutto ricordo. È vero che abbiamo notato che le abitudini di consumo musicale del pubblico sono cambiate, ma abbiamo anche approfittato di questo periodo per arricchire e gettare le basi del nostro sound”.
Come è stato accolto ‘Back to the Beginning’ dalla comunità metal?
“Finora le recensioni sono generalmente molto buone. Siamo molto contenti. La cosa più importante è la quantità di recensioni e opinioni che ci sono, la maggior parte delle quali sono enormemente positive”.
Pensate che oggi ci sia un futuro per le band underground che suonano old school metal?
“Speriamo di sì. C’è spazio per tutto. Le mode purtroppo a volte fanno sparire altri stili per sostituirli, ma è per questo che facciamo quello che facciamo. Rivendicare uno stile che non viene più prodotto e goderne”.
Come è la scena metal nella vostra regione?
“Maiorca è una scena incredibilmente prolifica per le band Metal. Anche se è piuttosto estrema, dove predominano gli stili più duri, come il Death Metal, il Doom o il Groove. Ci sono band magnifiche, ma sfortunatamente tutto è molto limitato dal fatto che si tratta di un’isola, con ciò che questo comporta”.