Jenner – The Cure for Suffering
Il 14/04/2023, di Fabio Magliano.
Le Jenner sono un trio serbo attivo dal 2013 e autore, nel 2017, di un disco di debutto, ‘To Live Is To Suffer’ in grado di destare grande clamore grazie ad un energico mix di heavy metal e thrash, tanto da mandare presto il disco in esaurimento. Oggi la band guidata dalla bella Aleksandra Stamenković torna alla carica rieditando tramite Fighter Records il debut album e iniziando la lavorazione al nuovo disco. Abbiamo contattato Aleksandra proprio in un momento di pausa dalle session di registrazione e abbiamo cercato di conoscere qualcosa di più sulla sua band.
Iniziamo dal principio: come sono nate le Jenner?
“(Aleksandra Stamenković) Le Jenner sono state formate nel dicembre 2013 da me e da mia sorella Marija. Prima delle Jenner, io e mia sorella avevamo una band glam metal in cui io suonavo il basso e lei la batteria. Dopo il nostro scioglimento, ho iniziato a suonare la chitarra elettrica. Volevo formare un gruppo che suonasse musica più pesante, così ho formato le Jenner. All’inizio era una cover band. Suonavamo pezzi dei Judas Priest, Warlock, Grim Reaper ecc. poi Agent Steel, Exodus, Anthrax… Infine, nel 2015, abbiamo pubblicato i nostri primi demo e abbiamo dedicato più tempo a scrivere le nostre canzoni. Dopo molti cambiamenti nella formazione nel corso degli anni, oggi la band è un trio composto da me alle chitarre e alla voce, Selena Simić alla batteria e Anja Mirković al basso”.
Cosa vi ha spinto a fondare gli Jenner e qual è il concetto che sta alla base della band?
“Il concetto della band è quello di suonare la musica che amiamo e di mantenere vivo il metal. Tuttavia, a causa di molte circostanze, nessuna di noi è coinvolta nella musica a livello professionale, abbiamo tutti il nostro lavoro e le nostre famiglie, e la musica e la band sono lì per portarci alcune nuove esperienze che altrimenti non potremmo fare (almeno non in questo modo), come incontrare e socializzare con persone che amano le stesse cose o cose simili a noi, viaggiare, imparare nuove cose, espressione creativa…”
Se dovessi descrivere la vostra musica a chi ancora non vi conosce, che termini useresti?
“Direi heavy/thrash metal. Anche se le canzoni del primo album sono più in stile speed/thrash metal, nel nuovo album la maggior parte delle canzoni sarà heavy metal con un tocco di thrash metal o thrash metal con un tocco di heavy metal. Ultimamente ho cercato di fare un mix perfetto di questi due sottogeneri, e mi sembra che ci si addica di più, e che alla gente piaccia”.
Quali sono le tue principali influenze quando devi comporre per le Jenner?
“Quando ho iniziato, stavo entrando nell’età adulta ed ero molto confusa e spaventata, rendendomi conto di quanto sia difficile la vita e di quanto il mondo sia pieno di ingiustizie e sofferenze. Ora penso un po’ di più a me stessa e alla mia vita e questo mi dà molta ispirazione. In termini di influenze, le mie due persone più influenti restano Jody Turner delle Rock Goddess e Dave Mustaine”.
Oggi presentate una nuova versione di ‘To Live Is To Suffer’. Vuoi presentarcela?
“‘To Live Is To Suffer’ è il nostro album di debutto pubblicato nel 2017 dall’etichetta francese Inferno Records, ed stato ristampato oggi tramite Fighter Records su CD, LP 12″, cassetta e formati digitali. È composto da 8 canzoni veloci ed energiche con ritmi assassini, voci pulite con molte urla e assoli melodici”.
Quali erano gli obiettivi che vi siete poste quando avete iniziato a lavorare a questo disco?
“L’obiettivo principale era quello di fare ciò che vogliamo, non ciò che la gente o le tendenze ci impongono, quindi nel secondo album potrete ascoltare molte armonie, riff e assoli più semplici e melodici, e forse anche qualche ballata”.
Se guardi oggi a ‘To Live Is To Suffer’, quanto è cambiata la vostra musica da quando lo avete inciso originariamente?
“Intanto ci tengo a dire che, dato che la nostra prima tiratura è completamente esaurita e crediamo che ci siano ancora persone che non hanno comprato la loro copia, abbiamo deciso di stamparne altre tramite Fighter Records. Detto questo, la musica non è cambiata, è cambiato solo il nostro modo di pensare. Per esempio, ora sono molto più aperta ad altri generi musicali, sottogeneri e tecniche e cerco di imparare sempre qualcosa di nuovo”.
Ma come vedi il vostro disco di debutto, sei anni dopo?
“Il nostro album di debutto è uscito nel 2017, sono passati sei anni. Ne sono ancora molto orgogliosa. Le canzoni suonano ancora fresche e mi piace suonarle dal vivo. Sono anche molto orgogliosa di me stessa perché ero molto giovane quando ho composto tutte quelle canzoni, e a volte penso che non sarò mai più in grado di comporre qualcosa di simile (Ride, Nda)”.
C’è una canzone a cui sei particolarmente legata?
“Sì, quella canzone è ‘Night Without Dawn’. Da quando ho scritto quella canzone ha un posto speciale nel mio cuore. Penso che sia una delle migliori canzoni che abbia mai scritto. È una canzone heavy thrash metal con un ritornello estremamente orecchiabile, e parla degli anti-vaxxer. Per chi non lo sapesse, Jenner prende il nome dal medico Edwart Jenner che inventò il vaccino contro il vaiolo e creò un concetto in base al quale molte malattie sono state debellate o sono apparse in forma più lieve. Sono un medico di professione, quindi ritengo che questo argomento sia molto importante”.
Puoi parlarmi di ‘Factory Of Death’?
“‘Factory Of Death’ è una canzone con un tema storico che parla dei campi di guerra e di tutte le vittime delle guerre che sono state brutalmente uccise”.
Come è stato accolto ‘To Live is to Suffer’ dalla comunità metal?
“Assolutamente meglio di quanto ci aspettassimo. La prima tiratura è esaurita in pochi anni e la gente è ancora interessata. È davvero incredibile”.
Pensi che la pandemia abbia in qualche modo influenzato la crescita delle Jenner?
“La pandemia non ha cambiato direttamente il mio modo di vivere la musica, ma ha interrotto notevolmente la promozione del nostro EP ‘The Test Of Time’. Nel nostro Paese è stato dichiarato lo stato di emergenza pochi giorni prima dell’uscita dell’EP, quindi la musica è caduta nel dimenticatoio. Credo che l’EP non abbia ricevuto l’attenzione che meritava”.
Cristina Scabbia dei Lacuna Coil in un’intervista ha affermato che: “Le donne nel metal non saranno mai trattate come gli uomini”. Qual è la tua opinione in merito?
“Non mi piace confrontarmi con gli uomini o dimostrare il mio valore. Sì, gli uomini sono dominanti nella musica metal, ma questo non impedisce a noi donne di farlo se ci piace. Mi sembra che le musiciste abbiano preso tutto questo un po’ troppo sul serio, rendendo la situazione ancora più tossica di quanto non sia. Apprezzo sempre di più chi si esercita davvero, lavora sodo e fa musica originale, indipendentemente dal sesso”.
Ad oggi avete maturato una discreta attività live. Qual’è il ricordo on stage che porti ancora nel cuore?
“Uno dei ricordi più belli è quando abbiamo suonato al 49. Zaječarska Gitarijada a Zaječar 2015. È stata la prima volta che ho suonato dal vivo su un palco enorme davanti a 20.000 persone. Non ci conoscevano e non conoscevano le nostre canzoni (ne abbiamo suonate solo due), ma abbiamo ricevuto un grande applauso e il sostegno del pubblico. Ogni volta che guardo il video di quell’esibizione mi sento strana e felice allo stesso tempo”.
Avete in programma qualche tour?
“Nessun tour per ora, solo concerti occasionali e festival in Serbia e nella regione”.