Nicarus – From the Ground to the Stars
Il 17/01/2023, di Fabio Magliano.
Tali Green è una autentica forza della natura. La cantante, produttrice, sound engineer e chitarrista israeliana che si cela dietro il progetto Nicarus è un personaggio nel personaggio, la classica “donna con le palle”, piena di idee, di sostanza e senza troppi peli sulla lingua, con una forza di volontà tale da averla spinta, anni fa, a mandare tutti a quel paese e a iniziare un percorso in solitaria come “one woman band” che l’ha portata oggi a incidere tre album. L’ultimo dei quali è l’ambizioso ‘Sipapu’, uno split album che inizia con ‘Stone Buddha’ costruito su suoni più pesanti, che si addentrano nel post-metal, nel doom, nello stoner e in tutto ciò che è aspro, combinando voci pulite e growls pesanti, e arriva al ‘Golden Buddha’ con melodie pop e post-rock più calme, personali e magiche. Un viaggio sonoro a spirale figlio della credenza, presso diverse tribù indigene, dell’esistenza del ‘Sipapu’, il buco nel terreno da cui sono entrati i primi popoli di questo mondo, tramutatisi in umani partendo da una dimensione di uomo/lucertola. Un concetto affascinante che la stessa Tali Green ci illustra con un entusiasmo contagioso.
Ciao Tali, benvenuta sulle nostre pagine! La prima domanda è semplice: cosa ti ha spinto a dare vita al progetto Nicarus e qual è il concept alla base della tua creatura?
“(Tali Green) Cosa mi ha spinto a creare Nicarus? Delusione da parte della gente; vivo in un piccolo paese e ho cercato quella che considero buona musica fin da giovane, ma è difficile trovare qui persone che si impegnino allo stesso modo nella musica, che rispettino il fatto che io sia una donna e che sia migliore di loro o altrettanto brava… Pensavo di aver trovato un partner musicale con cui scoprire la musica quando avevo 18 anni, ma mi ci è voluto molto tempo per capire che non lo era davvero, siamo cresciuti, lui è cambiato, io sono rimasta la stessa. Ho scritto musica per il nostro progetto – Nereus Icarus, sul nome di due divinità greche, ma ci siamo lasciati e gli unici amici che pensavo di avere mi hanno giudicata per questo e sono rimasta molto sola. È stato allora che mi sono trovata davanti a un bivio: rinunciare a tutto ciò che sono o rimanere da sola. Ho iniziato a lavorare su nuova musica e ho registrato di nuovo quella vecchia che è uscita come Holy Sun Father Spirit. Mentre scrivevo la nuova musica ho provato diversi musicisti, ma non andavano bene. È stato allora che mi è venuta l’idea di essere una one woman band. Da quel momento ho iniziato ad andare in sala prove da sola con il mio laptop e il mio convertitore, e ho mandato ogni traccia che avevo spedito inizialmente ai miei musicisti per imparare la musica direttamente agli amplificatori per ottenere il suono che cercavo mentre suonavo la mia parte alla chitarra, con il risultato che ho ottenuto il suono di una vera band da sola e mi è sembrato perfetto. L’intero concetto di band è cambiato per me immediatamente. Ho preso la “N” di Nereus che è rimasto nel passato e l’ho aggiunta all’Icaro che ero e così è nato Nicarus”.
Quali erano le tue influenze a livello di musica, letteratura, filosofia, arte, esperienze …quando hai iniziato questo percorso e quanto sono cambiate nel corso del tempo?
“Scopro sempre cose nuove, il tempo non è un problema, ascolto tantissima musica, sempre, dal punk al rock all’ambient all’IDM al post rock e al metal. Ho sempre amato la poesia americana e inglese, i vecchi film…ho iniziato presto a interessarmi all’occulto, alla psicologia, alla filosofia e a tutto il resto…sono molto attratta dalle vecchie religioni e dalle tribù di questo mondo, e questo è uno dei motivi per cui aggiungo molti samples alla mia musica. Conosco una band metal locale che lo fa solo perché è cool, io penso che sia stupido. Ho inserito i samples come un modo per trasmettere quella luce, quella conoscenza, le cose che mi hanno toccato e cambiato. La mia intera esistenza è incentrata su questo, sono molto empatica, una medium, e il mio spirito guida ha scelto la musica per trasmettere tutto ciò che sto canalizzando. Per me è meditazione, quindi ne sono felice”.
Oggi presenti il tuo nuovo album ‘Sipapu’. Vuoi parlarcene?
“‘Sipapu’ è uno split in cui ogni album si completa a vicenda. Nell’ambito del mio interesse per le tribù di questa terra, mi sono imbattuta in quello che loro chiamano l’ “hole in the ground”, in cui i primi abitanti della terra sono arrivati dal mondo sotterraneo a questo. Alcuni dicono che ci sono ancora esseri simili a lucertole negli strati più profondi di questa Terra e quelli che noi chiamiamo alieni in quelli superiori. Noi umani siamo influenzati da queste forze e, a causa degli ultimi eventi sulla Terra, ho sentito il bisogno di bilanciare me stessa e sperare negli altri. ‘Sipapu’ è un viaggio circolare dal mondo sotterraneo al cielo, un anello, il passaggio tra il “Buddha di Pietra” – le verità più oscure e profonde dell’umanità e il “Buddha d’Oro” – le onde alfa riversate su di noi da tutte le creature del pianeta e dagli animali che credono in noi e hanno bisogno di noi per mantenerlo e condurlo alla salvezza”.
Quali erano gli obiettivi che ti sei posta quando hai iniziato a lavorare a questo album?
“Tutto è nato con l’idea del concept, dato che tutti abbiamo sofferto per il fatto di dover rimanere forzatamente chiusi in casa. Il mio obiettivo era proprio quello di documentarmi per mantenere la mente attiva, studiare, rispolverare il passato e visitare le opere di persone che mi hanno preceduta come Joseph Cambell – nel caso del “Golden/Stone Buddha” e altri. Fare arte in generale per me è mantenere la mente sana e occupata, così mentre cerco ispirazioni e idee mi tengo occupata, mentre mi tengo occupata con il lavoro mi libero dai pericoli e dalle distruzioni, poi questo si incanala nella musica e altri ne traggono beneficio, proprio come faccio quando consumo musica, è tutta una grande orgia.
Poi avevo anche l’obiettivo di creare un suono migliore, mi sono procurata strumenti migliori e li ho usati per realizzare ‘Sipapu’. Per ogni album mi procuro l’attrezzatura con cui realizzarlo.
Avevo l’obiettivo di registrare la batteria in una stanza più grande di quella in cui ho registrato ‘Coal People Coal Puppets’, ebbene, ci sono riuscita alla grande! Non avrei mai pensato di poter registrare nello stesso posto in cui è stata creata tanta buona musica, su una console costruita su misura per Steve Albini (gli Electrical Audio di Chicago NdA), microfonata dalle mani di Sanford Parker. Gesù… Ho pensato che bastasse una stanza più grande e ho visto cosa è successo. Posso sicuramente segnare un “V” su tutti i miei obiettivi!”
Quanto tempo ci è voluto per scrivere e registrare l’album?
“Mi ci sono voluti due anni, in generale, ma ho usato canzoni che avevo scritto anche anni fa. Come idee, le scrivo sempre e le tengo in una cartella e ho scelto solo quelle che sentivo dovessero essere in questo split. E’ molto divertente guardare un vecchio riff e costruirci intorno una canzone, lo stesso vale per i testi”
Se guardi alla tua musica la vedi più come arte, intrattenimento o entrambe le cose?
“È una domanda brillante! Penso che scrivere e registrare la musica sia più un aspetto artistico, anche se tutto è arte: come ti vesti, come pensi, come parli…ma scrivere, comporre, progettare è più come dipingere o scolpire. Il palcoscenico però è molto diverso, perché se sei troppo te stesso, la gente non vuole vederlo, esce di casa per fare un’esperienza e fuggire dall’ordinario, quindi in un certo senso consegnare l’arte al palcoscenico rendendola intrattenimento. Non è necessario, ma se non lo fai poi la gente non viene ai tuoi spettacoli… E’ successo anche a me: quando ho iniziato a pensare a ciò che mi piace guardare dal vivo ho iniziato ad aprire la mia mente e ora investo molto di più sugli spettacoli… peccato che la gente continui a non venire (ride Nda). Forse non sono pronti per un eroe donna che li salvi… o forse io non lo sono ancora”.
Quali sono i messaggi che vuoi portare alle persone attraverso la tua musica?
“Essere di mentalità aperta, rimanere fedeli al proprio cuore, alla propria passione, alla propria saggezza interiore a prescindere da ciò che gli altri potrebbero pensare, all’onestà, alla verità, al coraggio, a non lasciarsi svendere per paura o per moda, a stare meno intorno alle persone e più intorno a se stessi. Che va bene non essere a posto, e che la cura è condividere la propria saggezza con gli altri, lottare contro l’ingiusto, guardare prima dentro di sé prima di giudicare gli altri. “Combatti la tua guerra con uno scudo rotto”, l’unico modo per vincere non è amareggiarsi ma migliorare, con la tua testa e alle tue condizioni. Lascia che gli stronzi siano la tua motivazione”.
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato durante la scrittura, la registrazione e la pubblicazione dell’album?
“Imparo sempre!!! Tutto è stato una lezione, dalla scrittura alla registrazione della batteria all’Electrical Audio di Chicago con Sanford come tecnico della batteria…l’ho osservato mentre equalizzava, posizionava i microfoni. Ho imparato un sacco di cose lì, anche il planning della batteria e alcuni trucchi, ma era giusto per quel set specifico in quella stanza specifica… Ogni progetto è qualcosa di diverso, non c’è giusto o sbagliato, solo un approccio. Ho capito che devi essere molto più paraculo per arrivare ad una grande etichetta, ma siccome io non lo sono, rimando una DIY (Do It Yourself, Nda) e probabilmente lo rimarrò per sempre, a meno che non incontri persone decenti che guardano alla causa e non alle regole del mercato. Comunque Steve Von Till dei Neurosis è stato così gentile da ascoltare la canzone ‘Sipapu’, condividendo il suo punto di vista e incoraggiandomi a seguire il mio intuito e questo è un consiglio prezioso per me. Comunque si deve imparare sempre, se no non è divertente”
Come è stato accolto ‘Sipapu’ dalla comunità metal?
“Non lo so, speravo me lo dicessi tu. Non ci penso più di tanto, una volta uscito mi prendo un giorno o due sulla spiaggia per essere grata di quanto sia incredibile tutto questo e del fatto che la forza mi abbia scelto come strumento per le parti buone e quelle cattive. La cattiva è non avere una vita normale ovviamente, è tutto molto impegnativo, la mente è sempre altrove. Ma quando l’eccitazione cala, continuo a lavorare, a scrivere, a comporre, se non per Nicarus, per altri che hanno bisogno di me.
Lascio che il mio cucciolo di drago voli da solo verso il luogo in cui c’è bisogno di lui”.
Vieni da un Paese, l’Israele, che negli anni ha saputo dare i natali a band decisamente interessanti, penso agli Orphaned Land ma anche a Melechesh, Salem, Obsidian Tide… Come giudichi la scena del tuo Paese Natale?
“Per come la vedo io, non c’è una vera scena metal qui. Ma non sono nemmeno una vera metallara, quindi che ne so, giusto? Amo solo i suoni pesanti ma stop, non sono molto socievole in questo senso. Non sono interessata alla scena, o sei mio amico o non lo sei, ma non trovo molta musica locale che mi ecciti davvero e mi faccia venire la pelle d’oca, ovvero quello che cerco nella musica. Forse i nuovi gruppi che escono ora porteranno qualcosa di valido e onesto, ma hanno bisogno di palle (o forse meglio senza) e di essere originali, ma è difficile quando una scena è così piccola. Hai pochi stimoli, non cresci, il tuo carattere non si sviluppa e la musica ne risente. La maggior parte della musica è noiosa per questo motivo… ci sono delle eccezioni, ma l’atmosfera, l’atmosfera è tutto e manca. So solo che i musicisti dicono una cosa e poi ne fanno un’altra, non sono onesti. Le band più hardcore, se vogliamo chiamarle così, si sono comportate da femminucce quando è iniziata la pandemia. Se c’è qualcosa che “blabla-vid” ha fatto è esporre la natura umana così come è realmente. L’hardcore metal con cui sono cresciuta era contro il sistema e vicino alla gente, ma nel momento in cui hanno iniziato a sbandierare i passaporti solo per continuare ad esibirsi senza curarsi di quanto sia malvagio quel concetto, senza curarsi della verità solo per sembrare fighi e leccare i piedi al potere e al controllo, lasciando indietro un mucchio di persone e portandosi dietro il proprio culo, questo ha mostrato con cosa e chi abbiamo a che fare. Solo cani da guerra senza anima e ideali. Io forse sono della vecchia scuola, ma per me il metal è comunità e potere al popolo contro governi e aziende corrotte, e non c’è bisogno di essere un genio per capire che si trattava di una truffa. Proprio quando sono iniziati i video della gente che moriva per le strade della Cina. Andiamo! Lo stesso Paese che è stato beccato a vendere gli organi del proprio popolo al mercato nero per l’addestramento del Falun Gong all’inizio del 2013, che ha usato armi militari sul proprio popolo… si chiamava comunismo, ah no, scusate, democrazia repubblicana… e avete lasciato che quella vecchia e fredda guerra ricominciasse e che quel mostro fosse proprio nel vostro letto. Ecco tutto quello che avete fatto. Li hanno comprati con un trancio di pizza, sono caduti nelle avide mani di Big Pharma che cerca di promuovere i propri interessi da anni ormai con quello stupido dibattito su una procedura medica degli anni ’80! 80’s!!! E’ vecchio e non aggiornato e tutto per i soldi e voi eravate disposti a portarci tutti con loro, quindi mi dispiace che non mi bevo il vostro personaggio da duro, e non posso davvero comprare la vostra musica. Per me il metal è andare contro tutto ciò che è sbagliato in questo mondo, non puoi semplicemente comportarti come un soldato delle SS e poi gridare sul palco contro il sistema. E’ folle per me, la musica significa più di questo per me, invece sono tutti falsi come la faccia di Madonna”