Eclipse – Expendable Youth Gone Wild
Il 04/01/2023, di Andrea Lami.
‘Megalomanium’ è l’ultima fatica degli Eclipse, band svedese che album dopo album si è ritagliata uno spazio decisamente importante nel settore hard rock melodico, senza contare le partecipazioni in veste di produttore o songwriter o musicista di Erik Mårtensson (W.E.T., Ronnie Atkins, Ammunition, Nordic Union & c.). Nella nostra chiacchierata abbiamo parlato sia del nuovo lavoro con un occhio a ciò che è stato fatto in passato.
È appena uscito il nuovo album ‘Megalomanium’. Siete soddisfatti dei brani registrati?
“(Erik) Certo, altrimenti non avremmo pubblicato l’album. Facciamo sempre il miglior album possibile, sia in fase di scrittura che di registrazione, come siamo capaci di fare in quel periodo e in quella fase della vita. Facciamo sempre dei cambiamenti nel modo in cui suoniamo e scriviamo per ogni album, ma deve comunque suonare come Eclipse. I nuovi album hanno un suono molto diverso da quelli di dieci anni fa, ma si sente ancora che è la stessa band. Questo cambiamento è molto importante per la nostra creatività e per il nostro impegno a realizzare l’album “perfetto” degli Eclipse”.
I quattro singoli pubblicati seguono il percorso (musicale) che avete intrapreso, regalandoci altre eccellenti canzoni. Come li avete scelti?
“È stato un mix tra ciò che la band pensava fosse la scelta migliore e ciò che pensava l’etichetta discografica. Ad essere onesti, siamo sorpresi di aver pensato più o meno allo stesso modo. Entrambi volevamo canzoni più “diverse” e più coraggiose. Ma scegliere i singoli è molto difficile. Avremmo anche potuto chiudere gli occhi e puntare sui nomi su un foglio, perché nessuna canzone può rappresentare un intero album”.
Come nascono le vostre canzoni? Qual è il vostro metodo compositivo?
“Varia molto. Di solito, però, iniziamo con un riff di chitarra o qualcosa che ci ispira e da lì partiamo. Non scriviamo mai canzoni inviandoci file a vicenda. Ci sediamo sempre insieme nella stessa stanza quando scriviamo. A volte una canzone viene scritta in un’ora, altre volte posso scrivere per due settimane senza che mi venga in mente una sola buona canzone. L’ispirazione a volte è una cosa molto misteriosa”.
C’è una canzone di quest’ultimo album a cui siete più legati?
“Mi piace molto il brano di apertura ‘The Hardest Part Is Losing You’. C’è qualcosa in quella canzone che mi entra nella pelle. Le melodie variano dall’atmosfera rock/punk delle strofe a quella quasi innica del ritornello. Il mix è molto interessante. Ma anche una canzone come ‘Anthem’ è molto bella. Ma ci sono molte canzoni in questo disco che mi piacciono davvero”.
Quest’anno ho avuto la fortuna di vedervi sia in Italia al Luppolo Fest che in Belgio al Wild Fest. Entrambi gli spettacoli sono stati carichi di adrenalina. Come ci si sente a salire sul palco e vedere tutta la gente che canta le vostre canzoni?
“È incredibile! Ricordo chiaramente quando è successo la prima volta che la gente ha cantato insieme a una canzone che avevo scritto ed è stato stupefacente. Era una cosa che succedeva ad altre band e non a noi. Ora succede ogni sera ed è assolutamente fantastico. Ne sono ancora felice ogni volta. Abbiamo passato molti anni in cui nessuno si interessava alla band”.
Posso chiedervi cosa ne pensate dei vostri primi album, quelli precedenti a ‘Bleed & Scream’?
“Penso che ci siano delle buone idee e delle ottime intenzioni e musicalità. Ma nel complesso non è un granché. Eravamo ragazzi con zero esperienza di scrittura e registrazione. L’abbiamo registrato, prodotto e mixato da soli. Se avessimo avuto un produttore che ci avesse aiutato con gli arrangiamenti ecc. probabilmente sarebbe stato molto meglio. Ma la cosa positiva è che ho imparato molto da quegli album e quando abbiamo registrato ‘Bleed & Scream’ sapevo già come fare. È ancora un processo di apprendimento.
Che tipo di emozioni provate quando ascoltate i vostri vecchi album?
“Soprattutto da ‘Bleed & Scream’ in poi sono molto soddisfatto degli album. Abbiamo fatto davvero i migliori album possibili in quelle circostanze. Mi piace anche il modo in cui la band è cresciuta come musicisti e autori ad ogni album. E naturalmente la crescita massiccia di noi come band dal vivo.
Quali sono le band a cui vi siete ispirati all’inizio della vostra carriera?
“Da bambino mi ispiravo a tutti i gruppi rock classici come WASP, KISS, Scorpions, Europe ecc. Ma ciò che mi ha fatto venire voglia di suonare la chitarra è stato quando ho ricevuto il mio primo album degli AC/DC. Per la prima volta riuscii a sentire chiaramente la chitarra elettrica e la musica non fu più la stessa. Più tardi, da adolescente, mi sono dedicato al Death Metal e al Thrash Metal prima di tornare alla musica più melodica. A 16 anni avevo una cover band degli Slayer chiamata “Expendable Youth”!”
Qual è il prossimo obiettivo che vi siete posti con la band?
“Girare il mondo suonando rock’n’roll, incontrare gente e vedere posti. Ma anche continuare a scrivere nuovi e migliori album. Credo davvero che il miglior album degli Eclipse sia nel futuro”.
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