Humaniac – Into The Kingdom Of Graves
Il 28/12/2022, di Ermes Casagrande.
Attivi sin dal 2010, gli Humaniac sono una band russa che ha saputo mettersi in mostra grazie ad un mix di black e progressive death estremamente tecnico e raffinato. Artem Zurnadzhiev alla voce, Alexey Kotov e Andrey Rybakov alla chitarra, Vadim Kotov al basso e Kirill Chumachek alla batteria tornano oggi con ‘Until The Light Fakes Us’ il terzo lavoro in studio del gruppo. Che, compatto, ci presenta il nuovo venuto.
Ragazzi, benvenuti su Metal Hammer Italia. Che ne dite di rompere il ghiaccio presentandovi ai nostri lettori?
“E’ una domanda difficile, spesso è complesso presentare la nostra musica usando le sole parole. Spesso non riusciamo a spiegarla nemmeno a noi stessi. Dall’esterno può sembrare un folle miscuglio di diversi sottogeneri metal (e non solo metal), ma non c’è alcuna intenzione di mescolare certi stili in una certa proporzione. Semplicemente componiamo musica come la vediamo noi”.
Quali sono le band che vi hanno maggiormente segnato stilisticamente?
“Ascoltiamo da sempre molto black sinfonico e progressive death. Come band possiamo citare Dimmu Borgir, Cradle of Filth, Death, Obscura…Tuttavia, ascoltiamo quasi tutti gli stili di heavy metal e solo quelli”.
‘Until The Light Fakes Us’ è il vostro terzo album. Ce ne potete parlare?
“Questo album è più orientato al black metal rispetto ai precedenti. Ma gli elementi di base della nostra musica rimangono gli stessi: parti tecniche precise, armonia e struttura sofisticate, movimenti non standard. Inoltre, siamo orgogliosi del fatto che la batteria, a differenza degli album precedenti, sia stata registrata dal vivo. Inoltre troviamo che il suono sia complessivamente migliore rispetto al passato. Infine, abbiamo evitato molti errori di composizione e registrazione commessi in precedenza, quindi il disco suona più solido”.
Quanto tempo è stato necessario per scrivere e registrare l’album?
“È difficile da calcolare, il processo si è esteso nel tempo. Le prime canzoni sono state scritte nel 2013, alcune parti sono state registrate nel 2018. Naturalmente abbiamo avuto molti altri progetti e attività non musicali in questo periodo, quindi è difficile stimare il tempo puro che abbiamo impiegato”.
Quale è la cosa che vi ha messi maggiormente alla prova durante la lavorazione di ‘Until The Light Fakes Us’?
“Probabilmente la registrazione della batteria, perché il tempo in studio era limitato ed era la nostra prima esperienza di questo tipo. Altre parti sono state registrate in circostanze a cui siamo più abituati”.
Ci sono stati temi lirici chiave che avete esplorato nelle canzoni di ‘Until The Light Fakes Us’?
“In generale no. I testi trattano principalmente idee e concetti filosofici diversi, piuttosto profondi ma non strettamente legati tra loro. Alcune canzoni sono molto personali”.
C’è una canzone che pensate possa rappresentare maggiormente gli Humaniac oggi?
“Per quanto riguarda la musica preferiamo non individuare nessuna canzone. Per quanto riguarda i testi: forse ‘The Semblant Dichotomy’. È una canzone molto personale e probabilmente l’unica in cui il testo è importante quanto la musica”.
Come è cambiato il vostro approccio alla scrittura, alla registrazione e al tour nel corso degli anni?
“A parte l’ovvio lavoro sugli errori, riteniamo che il nostro approccio sia diventato più razionale e temperato. In precedenza abbiamo spesso esagerato con le idee strane”.
Qual è la cosa più preziosa che avete imparato durante la scrittura, la registrazione e la pubblicazione di ‘Until The Light Fakes Us’?
“Abbiamo imparato che più si va avanti e più è necessario prepararsi adeguatamente per la pubblicazione, le pubbliche relazioni e la pubblicità”.
Quali saranno i prossimi passi degli Humaniac? Cosa dobbiamo aspettarci da loro?
“Probabilmente faremo qualche concerto dal vivo nel 2023. Per quanto riguarda il nuovo materiale, scherziamo spesso sul fatto che la band è stata fondata nel 2011, le uscite sono state nel 2012, 2014, 2017 e 2022. Gli intervalli tra queste date sono numeri di Fibonacci esatti, 1, 2, 3, 5, quindi la prossima uscita sarà tra 8 anni, nel 2030. Speriamo di no”.