Mia Wallace – Forte come non mai
Il 09/05/2022, di Marghe.
Era da mesi che volevo intervistare Mia Wallace.
Complici i suoi progetti, la sua grinta, il suo personaggio, la sua storia.
Accendo Instagram ed avvio la diretta, mi presento e presento l’ospite della serata, intrattengo i numerosi fans delle Nervosa provenienti da ogni parte del mondo fino a quando finalmente compare Mia: capelli biondissimi, occhi di ghiaccio, calice di vino bianco in mano.
Non appena ci guardiamo negli occhi scoppiamo a ridere entrambe realizzando la grande dimestichezza con i social che ci accomuna.
Quella che si era progettata essere un’intervista formale di una mezzoretta si trasforma in una chiacchierata di quasi un’ora e mezza.
Partita in quarta per presentare l’album ‘Perpetual Chaos’, biglietto da visita delle nuovissime Nervosa, e conclusasi con le più alte riflessioni esistenziali.
Mia è simpatica ed autoironica, ha tanto da dire ma poco da dimostrare, è una ragazza forte e coraggiosa che non si è mai tirata indietro nell’intraprendere le sfide a cui la vita ci pone davanti, mantenendo una certa sensibilità e, nonostante tutto, una certa fiducia ed empatia verso il genere umano e verso tutti i propri compagni di squadra.
Mettetevi comodi ragazzi, ne vedrete delle belle.
Ciao Mia! Benvenuta su Metal Hammer! Grazie mille per aver trovato il tempo per questa chiacchierata.
Ciao Margherita ed un saluto a tutto il pubblico di Metal Hammer, grazie a voi, sono davvero onorata.
L’ultima volta che ti ho visto live è stato nel lontanissimo 2019 all’ Hellfest con i Triumph of Death, ancora ignari della pandemia che si sarebbe scatenata l’autunno successivo.
Come hai vissuto quest’anno ed in particolar modo come hai trascorso la quarantena?
L’inizio di quest’anno per me è stato un po’ duro perché sono uscita da un periodo veramente pesante della mia vita: vedevo tutto nero ed avevo perso tutto.
La quarantena non ha aiutato perché più di suonare e comporre uno più di tanto non può reinventarsi.
Stavo vivendo un momento di grande sconforto quando improvvisamente in mezzo a tutto quel buio è apparsa una luce, o meglio, è squillata la notifica della casella Gmail: Prika Amaral come mittente, oggetto in questione “Audizione per la nuova formazione delle Nervosa.”
Non ci volevo credere.
Partiamo proprio da qui: le Nervosa.
Conoscevi già da prima Prika Amaral? Parlaci di come è iniziato tutto.
Personalmente non conoscevo Prika ma ho sempre seguito le Nervosa ed ero molto dispiaciuta che una band di così tanto spessore e valida si potesse sciogliere.
Stimo tuttora tantissimo Fernanda, è una bassista e cantante eccezionale che ha sempre dato il meglio di sé.
Prika però cercava altro, musicalmente le Nervosa erano arrivate a delle prese di posizione totalmente diverse e discordanti.
Davanti a quella mail ho imparato immediatamente ‘Kill The Silence’ presa dall’album ‘Downfall Of The Mankind’, tema dell’imminente audizione.
“Era proprio quello che cercavo” è stata la risposta di Prika, confidandomi in seguito che nella sua lista io ero la prima a cui aveva pensato dopo avermi visto live con Abbath.
Forse è stata la mia grinta sul palco a conquistarla, anche se sotto sotto non sono poi così una dura (ride).
Lo scorso agosto non avete perso tempo e vi siete chiuse in studio registrazione per elaborare il nuovo ‘Perpetual Chaos’, data d’uscita 21 gennaio 2021. Siete 4 elementi provenienti da 4 progetti diversi e ci avete dato un piccolo assaggio delle vostre essenze con tre estratti: che cosa ci dobbiamo aspettare da voi?
Aspettatevi 13 track da ascoltare tutt’ad un fiato.
Un album senza pause, elaborato senza tante esitazioni.
Le Nervosa continuano ad essere Thrash, io ho apportato qualche sonorità Black e penso che Prika abbia scelto questa formazione perché voleva che ognuna di noi desse valore al proprio strumento e curasse la propria parte nei minimi dettagli.
Abbiamo anche due collaborazioni con Schmier dei Destruction ed Eric dei Flotsam and Jetsam.
Vi piacerà.
Se dovessi presentarci le componenti della tua nuova band che ci diresti di nuovo al di là di ciò che i social dicono con delle semplici foto?
Ognuna di loro è fantastica per ciò che è.
Prika non ha bisogno di tante presentazioni. E’ una ragazza che crede tantissimo nel progetto e che si è sempre data da fare per il meglio della sua band.
Nell’album ha fatto tutto da sola, non si è mai fermata un secondo.
Come del resto non ha trovato pace davanti alla crisi della band durante lo scorso inverno: si è fatta forza, ha scelto i nuovi componenti ed ora le Nervosa sono ciò che sono per merito suo.
Diva è una cantante eccezionale, si è saputa reinventare ad ogni canzone mentre Eleni…beh, davvero non ho parole per descrivere l’empatia che ci lega.
Lei è un esserino innocente che nel momento in cui prende le bacchette in mano e si siede davanti alla batteria diventa un mostro.
Ognuna di loro al di là di essere delle musiciste preparate ha un carattere incredibile.
Le adoro.
Nella vita io faccio l’insegnante mentre Diva fa l’infermiera: non vediamo l’ora che la situazione migliori per trovarci di nuovo e finalmente suonare insieme.
Difatti si è visto sin da subito tramite i social la vostra grande intesa e ne approfitto per ricordare ai nostri lettori il documentario, suddiviso in 3 parti, che racconta le vostre peripezie in sala di registrazione.
Ma facciamo un salto indietro nel tempo.
Hellhammer e Abbath.
Hai avuto modo con queste band di viaggiare, di suonare nei festival più importanti del mondo, e di conoscere meglio te stessa.
Che cosa hai imparato da queste tue esperienze passate? Se potessi tornare indietro c’è qualcosa che cambieresti?
Molte volte nella vita si incontrano persone talmente piccole che traggono forza dai momenti di debolezza altrui, momenti che derivano da ulteriori eventi tragici personali, insomma, persone che è opportuno allontanare e che ti succhiano sangue ed energia.
Cambiare qualcosa se potessi tornare indietro?
Solo la mia ingenuità.
Ora so a chi dare spazio e a chi meno.
A novembre del 2019 è precipitato tutto quando mi è “esploso” l’omero (ci alza il braccio mostrandoci una cicatrice di oltre venti punti): le persone che dovevano starmi vicino e che dicevano d’amarmi sono sparite.
E’ stato un lungo processo introspettivo di crescita personale ma alla fine ne sono uscita.
Quando hai iniziato a suonare il basso? Perché proprio questo strumento musicale?
Il basso ti deve piacere, lo devi amare.
Devi amare il suo timbro quando sfiori le corde, devi amare le sue frequenze addosso.
Io ne ho 12, per me i bassi sono ciò che sono le scarpe per una donna, non sono mai abbastanza.
Con il basso si può far di tutto, è uno strumento che accompagna, è completamente diverso dalla chitarra.
E’ il mio grande amore da oltre venti anni.
Qualcuno a cui ti ispiri in particolar modo?
Abbath, Peter Steele, Lemmy.
Abbath è un genio ed ha creato opere uniche.
Ho iniziato a seguirlo all’inizio degli anni Novanta quando ancora c’erano fazioni che lo accusavano di proporre un qualcosa di eccessivamente commerciale.
Per me poter suonare certi pezzi con lui a fianco è stato un sogno diventare realtà.
Peter Steele è stato un personaggio carismatico che con i Type O Negative ha inventato qualcosa di irripetibile.
Per quanto riguarda Lemmy, non c’è molto d’aggiungere.
Quali sono i tuoi album preferiti?
‘Frost’ degli Enslaved, adoro ‘Battles In The North’ ed i primi degli Immortal.
Qualche progetto futuro che ci puoi dire in anteprima?
Mi piacerebbe molto concludere il progetto che ho in cantiere con Niryth.
Voglio visitare il Brasile! Mi manca dalla cartina.
Abbiamo tanti progetti e tante date in mente, tutto chiaramente da organizzare in accordo con l’evoluzione della situazione.
Bene Mia, io ti ringrazio davvero molto per il tempo dedicatoci.
In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e soprattutto ricordiamo ai nostri amici lettori di ascoltare ‘Perpetual Chaos’.
Non smettere mai di stupirci!
Grazie mille a tutti voi!