Sabbatonero – Behind the Wall of Sleep
Il 22/04/2021, di Alex Ventriglia.
A volte, quando meno te l’aspetti, il buon esempio arriva proprio dalla nostra disastrata Italia, sembrano quasi tradizionali quei “colpi d’ala” che di tanto in tanto contraddistinguono questo Paese, stavolta alle prese con un progetto particolarmente prestigioso e al tempo stesso ambizioso, a mio modo di vedere colpevolmente ignorato da molti addetti ai lavori, i quali, spesso e volentieri, si fermano alle apparenze e non pensano ad approfondire, perché, oggi come oggi, anche la curiosità costa fatica. Eppure, questo progetto artistico che prende il nome di Sabbatonero e che sfocia nell’album ‘L’Uomo di Ferro – A Tribute To Black Sabbath’, di sostanza ne presenta in abbondanza eccome, sia per gli illustrissimi nomi chiamati in causa, sia per lo scopo benefico che muove tutta l’operazione, dato che il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto all’Istituto Nazionale Spallanzani di Roma, l’importante presidio che si occupa di malattie infettive, un nome che nel corso dell’ultimo anno è purtroppo divenuto familiare a tutti gli italiani, in questi tempi assurdi di lotta alla pandemia. Una piena solidarietà a quei medici e a quei ricercatori che, insieme a tutti noi, stanno fronteggiando l’emergenza Covid, una battaglia che speriamo di vincere al più presto, e che non può che trarre conforto da progetti come questo Sabbatonero, un’esperienza nata quasi per scherzo, sull’onda lunga di un lockdown esasperante, ma comunque foriero di buoni e positivi propositi, come sottolinea nell’intervista Francesco Conte (chitarrista di Spiritual Front e Neromega), quando parla dei primi vagiti di questa oscura creatura, concepita insieme a un manipolo di amici ed irriducibili tifosi dei Black Sabbath, tra cui lo scatenato bassista e vocalist Tony Dolan, un tempo padre putativo degli Atomkraft e attuale alfiere dei Venom Inc. insieme allo storico Mantas. Sono proprio Francesco e Tony i nostri due interlocutori in questa corposa chiacchierata che analizza per filo e per segno il progetto Sabbatonero, dai suoi albori, alla lunghissima lista degli illustrissimi ospiti coinvolti – dal già citato Mantas a Marty Friedman, da John Gallagher dei Raven a James Rivera degli Helstar, da James Murphy a Snowy Shaw, da Steve Sylvester a Tony D’Alessio del Banco Del Mutuo Soccorso, a Flegias dei Necrodeath, ce n’è per tutti i gusti in quest’elenco carico di nomi e di prestigio! – concludendo con la sua finalità umanitaria, volta a raccogliere fondi da destinare alla ricerca medica, supportando una realtà fondamentale come lo Spallanzani di Roma.
Francesco, la prima domanda è d’obbligo: quando è nato il tutto? E come? E quale è stata la motivazione più forte? Presumo dettata dalla situazione critica che noi tutti stiamo ancora vivendo, mossa inoltre da uno scopo umanitario che va messo in evidenza…
(Francesco Conte) Il tutto è nato circa un anno fa, all’inizio della pandemia, costretti dal lockdown abbiamo deciso di fare con Tony una cover dei Black Sabbath per divertimento, ‘Hole In The Sky’; ho chiamato qualche amico, Filippo del Banco Del Mutuo Soccorso, Riccardo del Balletto Di Bronzo e Andrea Zanetti dei Monumentum e anche loro hanno aderito a questa iniziativa, ci siamo divertiti, e la cover è venuta così bene che ci siamo detti: perché non fare un intero album? Tony si è proposto di chiamare un pò di amici della scena metal internazionale, ma oltre a questo volevamo fare qualcosa di utile, far vedere che la comunità metal è solidale e che può davvero fare la differenza…
Mi pare che le menti principali del progetto siate voi due, tu e appunto Francesco: ma come vi siete spartiti i compiti?
(Tony Dolan) Sì, ebbene, è andata così: Francesco ha gestito le cose in studio con tutte le varie registrazioni messe su, a cui noi facciamo continuamente riferimento, io ho fatto le mie registrazioni a Londra, e gli ho inviato i file a Roma, dove poi lui ha mixato alla Shelter Room. Quindi, mi sono concentrato principalmente sul trattare con gli artisti ospiti e curare tutto il lato commerciale dell’operazione. Raccogliere tutte le idee, studiare come fare promozione al tutto, la preparazione dei social media, e via discorrendo… Anche selezionare le tracce, come lo abbiamo fatto noi, è stato divertente, tutte le nostre canzoni preferite e quelle che pensavamo che solo degli artisti particolari potessero interpretare, ma a modo loro, anche in veste di fan, mostrando sé stessi e non solo e soltanto cercando di copiare i Black Sabbath… Francesco ha anche contattato quelli della sua lista e ha riempito le eventuali lacune che c’erano. Abbiamo lavorato molto bene come squadra e l’obiettivo per me era quello di renderlo il più italiano possibile, ma aggiungendo ospiti internazionali per mostrare alla nostra comunità mondiale la portata e l’influenza degli incredibili Black Sabbath, in tutti i generi del metal!
Intanto, dopo la presentazione ufficiale avvenuta intorno allo scorso Natale, il progetto Sabbatonero ha nel frattempo esordito alla grande con la premiere di ‘Sympton Of The Universe’, con gli special guest Rasmus Andersen e Marty Friedman, abbiamo potuto toccare con mano la concretezza di tale, esplosiva unione…
(Tony) Il piano era di annunciare e poi presentare il progetto ma anche ogni persona coinvolta, dalla band, composta da Francesco Conte (chitarra), Riccardo Spilli (batteria), Filippo Marcheggiani (chitarra/chitarra acustica) e da me, poi tutti gli artisti coinvolti, da Welt Yama, che ha creato la copertina ed è un tatuatore e artista con sede a Roma, all’inglese Andy Pilkington che ha creato il primo lyric video appunto per ‘Symptom Of The Universe’, che risiede invece nel Regno Unito. Infine, di volta in volta presentando ogni artista a pieno titolo, il quale ogni giorno compare sui nostri social media per rivolgersi sia ai fan veri e propri che al pubblico in generale. Avere tre anteprime di video con testi prima dell’uscita dell’intero album, una alla fine di ogni settimana, in modo che durante il lockdown le persone possano avere una sorta di divertimento e di intrattenimento interattivo, credo sia utile e bello. Costruire è sempre emozionante, anche per noi, e per tutti i fan che sono in attesa.
La cover di ‘Sympton Of The Universe’ ha ricevuto la sacra investitura da parte di Sua Maestà Geezer Butler: qui la domanda scatta istantanea: ve l’aspettavate? Geezer è uno anche attento alle novità, ragion per cui c’è da essere ancora più lusingati…
(Tony) Well, ho contattato i rispettivi manager sia di Geezer che di Tony Iommi per presentare loro il progetto. Sono, come Francesco, un grande fan del Sabbath, quindi mi chiedevo cosa avrebbero pensato e speravo in una loro benedizione. Tony ho sentito dire che era onorato e che gli era piaciuto, ma non avevo ancora sentito Geezer, fino a quando non è uscito il primo video. Ho mandato il video in anteprima a entrambi. La sorpresa, quando Geezer ha scritto sui suoi social media Instagram e Facebook, è stata davvero incredibile! Non solo lo stava ascoltando, ma i suoi commenti riportavano anche che ‘Sympton…’ era in assoluto una delle sue canzoni preferite dei Black Sabbath e che questa era una versione eccezionale! Ovviamente molti avranno le loro opinioni, ma per me, Francesco e tutti coloro che sono coinvolti in quella traccia, avere le opinioni dei membri che non solo hanno scritto quella canzone, ma che la giudicano addirittura la loro preferita, e si tratta dei Black Sabbath?!? Beh, questo è tutto ciò di cui hai bisogno per giustificare un progetto del genere, non serve altro!
Siccome stiamo un po’ brancolando nel buio, come è giusto forse che sia, ma i prossimi brani che usciranno? Hanno un ordine preciso? E da parte di chi, dobbiamo aspettarci la botta? Fare la lista dei “bravi” e dei “cattivi”, non è forse il massimo, ma chi è che ha fatto la parte del leone, secondo la tua determinante opinione? La sfilza degli ospiti è talmente nutrita e prestigiosa…
(Tony) Ogni settimana, fino al pre-order, sarà proiettata la domenica alle 18:00 (in Italia alle 19:00) una video premiere con i testi, in modo da poter dare sempre un giusto aggiornamento… Un elenco dei buoni e dei cattivi? Ma è semplicemente impossibile, hahaha! C’è così tanto grande talento e duro lavoro qui dentro! Comunque, penso che ogni artista sia venuto con tutto sé stesso per poter dare il proprio meglio, esprimendo tutti gli stili musicali, dal death metal, al black, al thrash; la NWOBHM, l’heavy metal in generale, il doom, il progressive, qui sono rappresentati veramente tutti i generi e dimostra quanto sia stato incredibile il lavoro dei Black Sabbath, capace di influenzarli tutti, nessuno escluso! L’idea di base non è stata quella di provare a copiare i Black Sabbath, ovviamente, perché nessuno può essere come i Black Sabbath, solo loro possono essere loro! Ed è questa la loro indiscussa grandezza! Il nostro progetto è nato per rendere loro omaggio e per raccogliere dei fondi da destinare a una buona causa, facendo sempre in modo che ogni artista potesse essere completamente sé stesso, e mostrando tutta la sua abilità specifica, anche grazie all’influenza esercitata dai Sabbath, sotto il profilo musicale, ma non solo.
Hanno aderito tutti quelli che avete contattato? C’è stata qualche defezione? Qualche aneddoto particolare da raccontare? E tra i tuoi prediletti, chi avresti voluto coinvolgere invece?
(Tony) No, non tutti, per esempio Gary Holt che voleva partecipare, ma non era in grado di farlo perché stava cambiando casa, quindi come tempismo non era proprio perfetto, oppure Juan Garcia (Body Count) voleva esser dei nostri, ma era immerso nella promozione per il nuovo album degli Evil Dead e, naturalmente, anche il Grammy per i Body Count gli ha portato via tutto il tempo a disposizione. Posso dirti di Dez Fafara (DevilDriver), ma ha ricevuto i miei messaggi troppo tardi… C’è stata una coppia che forse non credeva di poter rendere giustizia ai lavori, uno che pensava che non fosse un progetto di profilo abbastanza alto e una giovane chitarrista a cui volevo dare un’opportunità, dato che stavo supportando la sua nuova band, mi ha detto che non aveva tempo ma ha ringraziato per l’invito, proponendo di dare l’opportunità a un altro chitarrista… E il nome che avevo subito dopo nella lista da chiamare era un certo Marty Friedman, hahahaha! Ma tutti quelli a cui ho chiesto davvero hanno detto di sì senza pensarci, volevano contribuire e partecipare a una nobile causa, mostrando l’intera comunità metal in tutto il mondo, dato che abbiamo artisti dal Brasile, Stati Uniti, Svezia, Portogallo, Polonia, Giappone, Regno Unito e, naturalmente, Italia, protagonisti in tutti i generi possibili e immaginabili, beh, è davvero una cosa pazzesca! Anche se, in realtà, dietro tutto questo non c’è nessun segreto, devi solo chiedere e farlo sul serio, senza fingere… Non farlo se non ci credi o se non vuoi dare tutto te stesso, ovviamente amando la musica. La lista degli ospiti è perfetta così, anche se sarebbe stato fantastico avere Geezer o Tony come ospiti… Oppure Rob Trujillo, James Hetfield, Kirk Hammett, Chuck Billy, Rob Flynn, Jeff Becerra, Phil Anselmo, Nergal dei Behemoth, e la lista potrebbe continuare all’infinito. Ho incluso anche artisti donne in una canzone perché volevo le loro interpretazioni, a dimostrazione che anche loro sono parte integrante di tutto questo, ma se avessi potuto aggiungere Alissa White-Gluz, Floor Jansen e Tatiana Shmayluk, sarebbe stato ancor più incredibile. Ma va bene così, credo non ci si possa davvero lamentare!
Personalmente parlando, scorrendo appunto i nomi in lista e i brani affrontati, sono molto curioso di ascoltare ‘Heaven And Hell’ cantata da Tony D’Alessio, ‘War Pigs’, con i due James, Rivera e Murphy, ‘Hole In The Sky’ cantata dall’amico Andrea Zanetti, e ancora: ‘A National Acrobat’, presa in consegna da Simone Salvatori, tuo alter-ego negli Spiritual Front e adattissimo per quel brano con la sua timbrica, oppure John Gallagher, che a dire il vero con i suoi Raven ama già rifare ‘Children Of The Grave’, di tanto in tanto la inserisce nelle loro scalette.
(Francesco) Sì, hai ragione, devo dire che ci sono davvero diverse interpretazioni interessanti, credo tutti abbiano fatto delle performance fantastiche, senza considerare poi che tutto questo album è stato registrato a casa di ognuno di noi, in diverse parti del mondo, e che non c’è nessun vero e proprio studio di registrazione coinvolto, tutto questo grazie alla tecnologia e alla connessione Internet.
Entriamo più nel dettaglio dell’uscita: la prima pubblicazione sarà in digitale. Poi toccherà al vinile e al CD. Quali le date e le modalità?
(Francesco) Sì, la pubblicazione sarà prima in digitale da metà Aprile e poi in versione CD (su Time To Kill Records) da Maggio e il vinile (su Night Of The Vinyl Dead) a Giugno, non vediamo l’ora di avere la copia fisica, per tutti noi ha ben altro effetto, sai, siamo della vecchia generazione; il vinile e il CD hanno ancora un valore/sapore diverso rispetto alla musica “liquida”, la copertina, il booklet, le foto, non puoi scinderle dalla musica, vanno insieme, sono una cosa sola… Per aggiungere ancora più attesa, ti dico solo che le copie in vinile, numerate e con tanto di pop-up interni, frutto di un concept curato dalla Night Of The Vinyl Dead, per il mercato italiano sono limitate a un centinaio. Ricapitolando, ti ricordo intanto i link di riferimento dove è possibile fare il pre-order del vinile: https://timetokillrecords.bigcartel.com/product/sabbatonero-vinyl-pre-order e quello per il CD: https://timetokillrecords.bigcartel.com/product/sabbatonero-cd-digipack-pre-order
Le vostre aspettative? Quali i traguardi a cui puntate?
(Francesco) Le nostre aspettative sono quelle di promuovere questo progetto e di ottenere dei fondi da donare allo Spallanzani di Roma per la ricerca e quant’altro. Sul fronte prettamente musicale, abbiamo avuto la grande soddisfazione di avere la “Benedizione” di Geezer Butler per la cover di ‘Symptom Of The Universe’, e quello per tutti noi è già qualcosa di incredibile!
Senti, parliamo dei “tuoi” Black Sabbath? Cosa hanno significato per te? Fammi una tua personale classifica… Te lo chiedo proprio nei giorni in cui la Rhino ripubblica sia ‘Heaven And Hell’ che ‘The Mob Rules’, le cui limitate versioni in vinile stanno andando letteralmente a ruba, e lo dico con cognizione di causa… Tanto per dire la loro immortalità, il loro restare sempre nel cuore, e ai vertici assoluti.
(Francesco) Per quanto mi riguarda, i Black Sabbath sono il gruppo più importante nella storia della musica tutta, quelli che sono riusciti a dare un suono e una voce a milioni di persone e musicisti di tutto il mondo, la band che ha cambiato notevolmente anche l’immaginario della musica “Rock” da fine anni Sessanta in poi. La classifica dei dischi dei Sabbath è per me cosa molto difficile, posso solo dire che un disco in particolare è il mio disco preferito in assoluto nella storia del Rock, vale a dire ‘Sabbath Bloody Sabbath’, ma dalla seconda posizione in poi per me diventa troppo difficile, un giorno può essere uno e un giorno l’altro… Le ristampe sono davvero molto belle, ma al di là di questo quello che fa davvero pensare è che quando dei dischi hanno una tale qualità sono delle vere opere d’arte, credo questo sia il motivo per cui dischi del genere continuino a vendere tanto anche nell’era del digitale, e dopo decine e decine di anni…