Hatebreed – We Will Be Heard
Il 18/01/2021, di Alice Pandini.
Sono una delle band più potenti e chiassose del panorama metal internazionale. Con il loro sound roccioso e deciso hanno conquistato orde di fan in tutto il mondo. Di recente, gli Hatebreed sono tornati con ‘The Weight Of False Self’ per Nuclear Blast e noi abbiamo raggiunto il batterista Matt Byrne per parlare del nuovo disco e anche della difficile situazione legata alla pandemia di Coronavirus.
Ciao Matt, benvenuto su Metal Hammer, felice di conoscerti! Come stai e come te la stai passando durante questo periodo complicato?
Ciao, piacere mio! Be’…tra alti e bassi, in questo momento sono abbastanza annoiato! Come per ogni band in questo momento, è davvero dura non poter andare in tour.
Inoltre, da queste parti, il clima sta peggiorando sempre di più, sempre più cupo e depressivo…e
sono semplicemente qui in attesa, sperando che tra marzo e aprile ci sia ancora la possibilità di partire in tour con i Parkway Drive. Spero davvero non venga annullato.
Al momento si parla del vaccino, è una buona notizia, spero solo che questo possa riportare tutto alla normalità e a tutto ciò che eravamo abituati a fare. Allo stesso tempo devo ammettere che mi sto godendo il fatto di poter essere a casa dopo venti anni passati prevalentemente in tour. Nel mese di maggio mi sono sposato e così sono riuscito a godermi la mia vita domestica… quindi sì, è stato meraviglioso…ma, rivorrei anche la mia vita musicale.
Al momento in Italia siamo di nuovo in lockdown, com’è la situazione lì? (Ho visto alcuni musicisti esibirsi live in questi giorni in Florida)…
Al momento non siamo ancora in una situazione di lockdown, ma penso che alcuni stati limitrofi lo siano già. Io mi trovo a New York, ma penso che presto anche qui si adotteranno le stesse misure.
Probabilmente nelle prossime settimane inizieranno a imporre un lockdown, a chiudere ristoranti e bar. Sono circa otto mesi che non ci sono concerti, non si possono vendere i biglietti, non si può far promozione, è tutto congelato.
È una situazione decisamente di stallo, proprio come affermi. Come stai trascorrendo il tuo tempo libero? Hai degli hobby o altre passioni oltre alla musica?
Sto facendo un po’ di tutto, mi piace molto fare passeggiate con mia moglie e il nostro cane.
Mi sto calando decisamente nella vita casalinga e ovviamente sto continuando a tenermi allenato alla batteria. Sai, andare in tour, esibirsi live è fantastico, ma a volte ci si dimentica quanto sia importante mantenersi in continuo allenamento, migliorarsi, perfezionare i dettagli e mantenere tutto pulito. Inoltre, c’è sempre molto lavoro da svolgere in una casa, ho sicuramente accresciuto le mie capacità anche sotto quell’aspetto. Non mi sono cimentato nel diventare uno scienziato aerospaziale, ma so che ci sono persone che lo hanno fatto…ma niente di così pazzesco nel mio caso! (ride, ndr.)
Cosa ne pensi dei concerti in live-streaming? So che probabilmente distruggerei tutto ciò che ho in casa se ne faceste uno…
Esatto (ride, ndr.) penso esattamente ciò che hai detto! Non saprei, ho opinioni contrastanti a riguardo, so che molte band l’hanno fatto e hanno avuto un grande successo. Non so, per quanto riguarda noi, penso che un’enorme parte dei nostri live sia costituita dal pubblico, dal coinvolgimento, dall’energia che si sprigiona tra noi e i fans…senza tralasciare mosh, crowdsurfing e circle-pits. Sono convinto che uno show degli Hatebreed virtuale sarebbe carente di un elemento fondamentale.
Sicuramente è figo guardarci o guardare altre band esibirsi, ma da quel punto di vista preferisco fare video playthrough, cover di altre canzoni e materiale divertente di questo tipo.
Ma l’energia e tutti gli elementi che costituiscono un live degli Hatebreed non possono essere tradotti in qualcosa di virtuale. La vedo così, abbiamo affrontato l’argomento ma lo abbiamo lasciato decadere; il nostro focus principale è stato sicuramente quello di pianificare l’uscita del nuovo album e non solo, abbiamo di recente iniziato a produrre la nostra birra : “Breed Brew – Live for this Lager”!
‘The Weight Of The False Self’, è decisamente un grande album dal tipico stampo Hatebreed, ma con delle evoluzioni qua e là. Potresti dirci di più riguardo al processo compositivo?
Abbiamo iniziato a lavorare su quest’album alla fine dello scorso anno e abbiamo terminato a fine gennaio 2020, quindi prima della pandemia. Un sacco di persone pensavano che questo nuovo album fosse ispirato al COVID, alla reclusione forzata in casa, ecc. In realtà, ci sono sicuramente degli argomenti che si possono accomunare a come le persone stanno vivendo in questo interminabile anno, ma è qualcosa di puramente casuale.
Avremmo dovuto pubblicare l’album a maggio, ma a causa dell’emergenza abbiamo dovuto tardare la data d’uscita ed è per questa ragione che verrà pubblicato questo venerdì.
In ogni caso noi non ci fermiamo, sappiamo che il 2020 è un anno decisamente orribile, ma è comunque un ottimo anno per avere un nuovo album degli Hatebreed! Tutte le persone sono a casa e anche solo ascoltandolo speriamo che possano divertirsi, pogare in salotto e sfogarsi, è anche un’ottima colonna sonora per allenarsi.
Il processo compositivo è simile a ciò che abbiamo sempre fatto, ci sono sempre nuovi elementi, in ogni album abbiamo sempre apportato qualcosa di diverso, sia in termini di approccio che di struttura delle canzoni. Abbiamo inserito assoli di chitarra più lunghi, in modo che ci sia più shred e metal.
L’album è abbastanza ridotto come durata, trentacinque minuti, ma è una tipica caratteristica Hatebreed.
Ci piace da sempre racchiudere un sacco di potenza, forza, energia in un piccolo pacchetto.
Questa formula è decisamente valida, i brani sono veloci, contengono break-downs, mid-tempo che a me piace definire “ritmiche da cavernicoli”. È un album “impulsivo”, che è poi il vero marchio di fabbrica degli Hatebreed. Quindi sì, la personalità Hatebreed è sicuramente presente, ma abbiamo aggiunto nuovi elementi, ad esempio un nuovo brano che inizia con un solo di batteria, è qualcosa che non abbiamo mai sperimentato nei lavori precedenti.
C’è una canzone del nuovo album a cui ti senti più legato, o che preferisci suonare?
Penso che certamente il brano con il mio solo di batteria, sarà tra queste, ma vedremo… appena potremo riprendere con i live perché attualmente abbiamo un sacco di canzoni, questo è il nostro ottavo album.
Da ogni album selezioniamo dalle tre alle cinque canzoni e le aggiungiamo alla scaletta, alcune rimangono, altre invece vengono accantonate.
C’è ormai tanto di quel materiale e si deve capire come meglio disporlo, riguardo alle nuove canzoni dovremo sicuramente provarle.
Di sicuro non potranno mancare dalla setlist ‘Instinctive’ e la title-track ‘Weight Of The False Self’, che abbiamo già rilasciato e sembra che i fan stiano apprezzando molto.
Credo anche che ‘Weight Of The False Self’ possa diventare un inno adatto ai festival, quel tipo di canzone cantata da migliaia di persone, proprio come ‘Destroy Everything’ o ‘I Will Be Heard’.
Gli Hatebreed sono una band decisamente longeva, più di venticinque anni di carriera. Qual è il vostro segreto?
In verità non c’è un vero e proprio segreto, sarebbe sicuramente una bellissima storia, ma direi che nel nostro caso ci limitiamo a scrivere per noi stessi ma soprattutto per i nostri fan. Giunti a questo punto, abbiamo davvero una profonda relazione con i nostri fan, c’è lealtà, sappiamo cosa potrà piacergli e cosa invece potrebbero detestare. Il nostro compito è non dare ai nostri fan qualcosa che sappiamo non verrà apprezzato, non abbiamo bisogno di provare qualcosa di diverso da ciò che siamo. Una band come gli Hatebreed, non diventerà mai una “ballad band”, sappiamo già che non funzionerebbe. Dare ai fan esattamente ciò che desiderano e si aspettano da noi, penso che questo sia il vero segreto di longevità.
Per quanto riguarda noi come persone, credo che il rispetto degli spazi personali sia fondamentale; specialmente quando sei spesso in tour come nel nostro caso.
Nei primi anni del Duemila siamo stati in tour per trecento giorni su 365, è un sacco di tempo da passare in spazi ristretti con altre persone. È come essere in prigione! (ride, ndr.) Anche quando si torna a casa, è necessario prendersi una pausa dagli altri membri della band, non perché ci sia dell’antipatia o altro, ma solo perché è la cosa più naturale da fare; concedere spazio agli altri.
Credo inoltre che questo si applichi a tanti aspetti della vita. In ogni caso stare a contatto con lo stesso gruppo di persone per lunghi periodi ti permette di imparare molto, molto riguardo a te stesso e a come reagisci di fronte alle situazioni e alle diverse personalità.
Ultimamente ci sono delle nuove band che apprezzi?
Ultimamente ho iniziato ad ascoltare i My Dying Bride, anche se non si tratta di nuova band, ma più di un nuovo ascolto per me. Sono particolari, diversi da ciò che un fan degli Hatebreed ascolterebbe e diversi da ciò che le persone possano pensare riguardo ai miei ascolti. La loro musica è molto “doomy”, molto gothic. Sono davvero una band grandiosa! Li ho sempre sentiti nominare ma sono riuscito solo ora ad approfondire e ad ascoltare la loro discografia. Di recente ho molto apprezzato la musica del progetto Killer Be Killed e sono sempre in attesa di un nuovo album dei Mastodon, spero arrivi l’anno prossimo.
Ammetto di ascoltare un sacco di vecchia musica, non sono un assiduo ricercatore di nuove band, a meno che qualcosa di interessante non attraversi il mio percorso.
Sicuramente mi piace sempre essere aggiornato su ciò che i miei “vecchi” preferiti stanno sfornando.
Quali sono i vostri progetti futuri? anche se non è semplice fare pronostici in questo momento…
Al momento tutto è bloccato, non sembra che le cose torneranno alla normalità in tempi brevi, in tutto il Mondo. In ogni caso noi abbiamo pianificato dei tour per il 2021. Nei mesi di marzo e aprile saremo in tour in Europa con i Parkway Drive, dopodiché le date continueranno prima in Australia e poi in USA, e come sempre in estate saremo presenti nei bill dei maggiori festival. Andare in tour è sicuramente qualcosa che rientra nei nostri progetti futuri, dobbiamo supportare il nuovo album. Nel mentre, realizzeremo un nuovo videoclip e ci dedicheremo alla nostra nuova birra, Breedbrew – Live For This Lager. Stiamo lavorando alla sua diffusione qui negli Stati Uniti, ci sono molte leggi e vincoli da superare per poterla commerciare tra i diversi stati. È veramente un’ottima birra, perfetta da bere con gli amici a un concerto.
D’altro canto se tutto rimarrà chiuso ancora a lungo, ci metteremo a lavorare su un nuovo album…non ne sarei sorpreso!
Speriamo torniate presto a suonare in Italia, vuoi lasciare un messaggio ai vostri fan italiani?
Oh, lo spero! non so quando torneremo in Italia ma spero molto presto. Amo il vostro cibo, il clima e inoltre tutti sono sempre stati amichevoli e ospitali con noi. Non abbiamo, purtroppo, passato molto tempo in Italia negli ultimi anni ma dovremmo cambiare questo trend.