Persuader – L’evocazione dei persuasori
Il 11/01/2021, di Marco Giono.
A seguito dell’uscita dell’album intitolato ‘Necromancy’ abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il chitarrista, Emil Norberg, membro di lunga data dei Persuader. Con Emil ho avuto modo di approfondire le prospettive future dei Persuader, band che era ormai ferma da sei anni e che solo recentemente ha firmato un nuovo contratto con Frontiers Music.
Ti andrebbe di presentarti e di raccontarci dei primi giorni della band?
Emil Norberg: Ciao! Sono Emil, il chitarrista e il chitarrista dei Persuader. Sono anche il più giovane del gruppo. I Persuader si sono formati nel 1997 grazie a Jens Carlsson, Efraim Juntunen e Fredrik Hedstrom. Dopo la pubblicazione di ‘The Hunter’, il chitarrista Pekka ha lasciato il gruppo e nel 2000 l’ho sostituito. Dopo aver scritto un paio di nuove canzone le abbiamo spedite al concorso Young Metal Gods della Noise Records. Abbiamo vinto quella competizione e così abbiamo potuto pubblicare finalmente il nostro secondo album, ‘Evolution Purgatory’.
Da dove viene il nome della band?
Emil Norberg: È stata un’idea di Efraim. I Persuader prendono il nome dall’arma di un videogioco, Nel gioco, con il persuader, potevi piegare il volere della gente al tuo.
In qualche modo il nuovo album sembra più articolato e pesante dei predecessori. Tu cosa ne pensi?
Emil Norberg: In certo senso è più diretto, più pesante rispetto al nostro precedente ‘The Fiction Maze’ [pubblicato ormai nel 2014, ndr.], ma ha anche tante somiglianze. Di certo l’aggiunta di Fredrik Mannbergs, che ha collaborato alla scrittura dei brani, è parte della spiegazione, ma lo è anche una produzione più minimale. La mia impressione è che le canzoni siano più veloci e per certi versi e brutali.
Qual è il tuo brano preferito di ‘Necromancy’ al momento? E come mai?
Emil Norberg: Il mio brano preferito è ‘The Infernal Fires’. Ha una grande varietà di toni ed è meno diretto degli altri. Ci piacerebbe perseguire qualcosa del genere nelle prossime pubblicazioni.
Come scrivete le canzoni?
Emil Norberg: In linea generale scriviamo i brani separatamente, quindi ognuno condivide le idee con me ed io ci lavoro su. Sai, arrivano che sono già completate, ma il più delle volte aggiungo dei riff o comunque cerco di renderle più interessanti.
Ti va di raccontarmi della copertina di ‘Necromancy’?
Emil Norberg: L’artwork è opera di Felipe Franco [Felipe Franco Machado si è anche occupato anche delle copertine di band quali: Blind Guardian, Rage, SinBreed, Gamma Ray, ecc., ndr.] che aveva realizzato anche la copertina del precedente disco. Volevamo qualcosa che si legasse al testo e così c’è stato uno scambio d’idee con Felipe fino a che ha realizzato la copertina.
In che modo vi approcciate ai testi delle canzoni?
Emil Norberg: Generalmente I nostri testi parlano di morte e distruzione. Efreim si occupa dei testi e li trasforma in storie che in qualche misura mascherano I temi più concettuali.
Quanto è importante il nuovo contratto con Frontiers Music per la band?
Emil Norberg: È molto importante. Condividiamo un progetto a lungo termine e voglio fare un investimento per portarci a un livello superiore. Siamo rimasti intrappolati nella scena underground per così tanti anni ed è tempo per noi iniziare a salire di livello.
Forse questi sono tempi adatti per pensare o anche per ricordare… mi piacerebbe che mi raccontassi un bel momento e un brutto durante un concerto?
Emil Norberg: Penso sia stato davvero bello il giorno quando abbiamo suonato il nostro terzo album ‘When Eden Burns’ durante il release party nella nostra città di origine. È stata una grande notte: suonavamo dentro ad una sala piena ed entusiasta. Il nostro concerto più brutto è stato invece in una palestra senza luci, se non quelle della struttura stessa e con poche persone come pubblico. Non il momento più alto dei Persuader.