Fairyland – Nel regno di Osyrhia
Il 13/07/2020, di Marghe.
Ciao Francesco come stai? Benvenuto su Metal Hammer Italia! Ho appena finito di ascoltare e di recensire il nuovissimo ‘Osyrhianta’, concept album della tua band Fairyland che uscirà il prossimo 22 maggio per Massacre Records. Un lavoro davvero eccezionale, curato in ogni minimo dettaglio che di sicuro riscuoterà il successo che merita. Prima di tutto, vuoi raccontarci qualcosa della storia che sta dietro il disco e, soprattutto, del regno di Osyrhia…
Salve a tutti! L’ultima fatica Fairyland, ‘Osyrhianta’, è sicuramente una uscita che aspettavo da molto. Ho lavorato con la band negli ultimi anni per la realizzazione di questo album, e nonostante la distanza tra Italia e Francia non sia molta non è sempre stato facile rimanere nelle tempistiche prefissate. Osyrhia è un mondo fantasy ideato da Phil Giordana (Tastierista e Mastermind della band) dal “gusto” classico per il genere Symphonic/Power metal, uno scenario molto tolkeniano da cui è stata presa chiaramente ispirazione. Difficile spiegare la lunga storia narrata nei vari album in poche righe, ma ogni concept album pubblicato dalla band è un sequel o prequel della main story riguardante questo mondo.
Il disco rappresenta un prequel alla trilogia precedente, ambientata nello stesso mondo, ma tremila anni prima rispetto alla storia conosciuta. Puoi dirci quando vi è venuta l’idea di riavvolgere il nastro del racconto per dare vita a quest’album?
Con questo disco, un po’ come viene fatto nei libri o nei film, è stato fatto un salto indietro nel tempo per poter spiegare le origini di questa terra e del suo popolo.
Complice forse anche il fatto della reunion della band originale, che per qualche anno è stata divisa su progetti musicali diversi, ‘Osythianta’ rappresenta a mio avviso una nuova nascita per i Fairyland.
La maggior parte di noi ti conosce come cantante degli Wind Rose. Puoi raccontarci com’è iniziata la tua avventura con i Fairyland?
Come si può non conoscere il Re di Erebor? Scherzi a parte, i Fairyland sono stati uno dei gruppi che mi ha colpito di più per i loro cori maestosi, ne ero un fan prima di diventarne il cantante.
Molto semplicemente vidi un post sulla pagina del gruppo, in cui chiedevano appunto candidature per il nuovo album. Mi sono proposto direttamente a Giordana, con cui avevo dei contatti, il quale mi chiese di lavorare sulle linee vocali di tre canzoni per intero.
Al tempo avevo solo un paio di testi, scritti dalla band senza metrica (non avendo ancora una linea vocale) e 2/3 basi musicali; mi misi a lavorare una settimana ed entrai in studio per una demo.
Posso dire con grande onore che, non sono stato scelto per il progetto, ma anche che sono stati scelti quei brani per i singoli usciti fin’ora di questo album.
Sia i Fairyland che gli Wind Rose attingono a tematiche fantasy. Sei anche tu un appassionato di questo mondo?
Che dire, sono un grandissimo appassionato del mondo fantasy in letteratura, cinema e soprattutto in ambito videoludico.
Questo è anche il tuo primo full-length con la band. Che cosa rappresenta per te quest’album e dove hai trovato tutta questa ispirazione per rendere la tua parte così varia?
Oltre a tutta l’esperienza maturata con i Wind Rose, avevo anche alle spalle Willdric e Phil in fase di composizione che sono stati di grandissimo aiuto e ispirazione per avere più “campane da ascoltare” e rendere il prodotto vario ma allo stesso tempo coinvolgente.
Abbiamo registrato l’album in varie sessioni di 2/3 giorni, visto che al tempo il disco era ancora da ultimare; lavorando molto a casa, pensando in maniera alternativa quando serviva, e ruffiana quanto basta.
Puoi dirci com’è stata la lavorazione dell’album, pensando anche alla difficile situazione causata dal Coronavirus?
Fortunatamente tutte le registrazioni sono state effettuate prima di questo disagio, penso che influirà soltanto sul release dell’album a questo punto.
Ora qualche domanda un po’ più personale. Parlaci di te: ognuno di noi ha un ricordo ben preciso di come ha iniziato ad ascoltare metal. Che cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questa musica?
Io ho iniziato come tanti: da piccolo, figlio unico con molte problematiche personali e situazioni familiari spiacevoli, solo, in cerca di una via d’uscita per la rabbia e i sentimenti che al tempo non potevo gestire o cose che non potevo cambiare.
Ascoltare musica e cantare sono sempre state una sorta di liberazione, una grandissima passione oltre che un bisogno.
La tua voce è davvero unica e il modo in cui canti denota una certa padronanza ed esperienza: quando hai iniziato a cantare? Come ti sei evoluto nel tuo percorso?
Ti ringrazio per il complimento.
Canto da sempre, madre natura mi ha fatto con una versatilità e un orecchio molto sopra la media ma a studiare ho iniziato sicuramente tardi, all’età di 17/18 anni, praticamente due anni prima della formazione dei Wind Rose.
Vengo da una famiglia di operai, figli di operai, cresciuto con due nonni stupendi che all’inizio però non credevano molto in questa mia vocazione. Il mio destino era già scritto e non era sicuramente quello di fare musica, quindi non avevo molta scelta.
Dopo un po’ di tempo per le scuole di musica e qualche release (demo e full-length), ho deciso di proseguire per uno studio più classico iniziando a studiare lirica con Patrizia Morandini a Firenze, a cui mi sento di dovere moltissimo se non tutto per la mia evoluzione tecnica vocale.
Domanda d’obbligo: che fate, tu e le tue band, in questo periodo di quarantena? Hai qualche consiglio e suggerimento da dare a chi ormai non ce la fa davvero più a stare a casa?
Consigli da dare a chi non ce la fa più a stare in casa non ne ho, anche perché io a casa mia ci sto bene, forse gli consiglierei di provare a cambiare qualcosa nella loro vita se hanno bisogno di uscire per prendere fiato dalla routine di tutti i giorni.
Per quanto riguarda i musicisti e le band in quarantena, posso solo dire di stringere i denti, se lo fate di lavoro e avete scelto questa strada per la vita sapere quante ne avete passate, non sarà questo a fermarvi definitivamente.
Molti gruppi, famosi e non, hanno più volte dichiarato quanto questo periodo stia mettendo a dura prova la sopravvivenza di tanti progetti.Che ne pensi? Come ne usciremo e ne uscirete fuori?
Al momento questa pandemia ha distrutto l’economia del mercato musicale, teatrale e molti altri mondi. Chi come noi, aveva già tour programmati per questa primavera, festival estivi e tour in autunno/fine anno è consapevole di aver perso praticamente tutti gli introiti del 2020.
Realisticamente ricominceremo a suonare, a pieno regime (si spera) dal 2021.
Una visione davvero spaventosa, fra bollette e mutui da pagare, al giorno d’oggi pochi fanno la vita da rockstar anni Ottanta.
Con i Wind Rose avevamo appena iniziato col botto nella serie A della musica metal internazione quindi è un duro colpo, ma stiamo continuando a scrivere canzoni su canzoni e posso dire che siamo pronti a iniziare il 2021 al top delle nostre possibilità.
Non abbiamo scelto la musica per i soldi, nessuno sceglie di fare metal per soldi, e quindi continuiamo a testa bassa per la nostra strada.
Ora come ora avete altri progetti dopo l’uscita dell’album in accordo con le restrizioni applicate alla situazione?
La situazione Fairyland è sicuramente tutta da vedere nei prossimi mesi, le restrizioni sono molte e i problemi relativi alla pandemia si faranno sentire.
Quel che posso dire è che per l’aspetto live della band sarò sostituito da Elisa Martin (storica cantante del primo album), essendo già molto impegnato. Non abbiamo parlato molto di album futuri per i Fairyland, almeno non con me, quindi sarà tutto da vedere più avanti.
C’è qualche messaggio che ti piacerebbe condividere con i lettori, magari anche loro musicisti, e che ci svela la tua filosofia di vita?
La mia filosofia di vita è: se ti chiedi se stai facendo la cosa giusta, fermati, guardati intorno e poi chieditelo un’altra volta…
Quando ti risponderai di sì e sarai felice vai per quella strada, qualsiasi cosa comporti, qualsiasi sia il tuo risultato o le tue aspettative.
Non si nasce con il destino stampato in faccia, la vita è una… Spaccate tutto.