laCasta – Nebbia e ruggine
Il 26/04/2020, di Maurizio Buccella.
Dopo l’ottimo EP ‘Encyclia’ i laCasta si apprestano a ritagliare il giusto spazio nella scena estrema italiana con il full-lenght di debutto ‘In Aeternum’. Il chitarrista Mario Morgante ci racconta la genesi della loro magistrale opera prima.
‘In Aeternvm’ è un lavoro che brilla di personalità, nonostante si tratti di un lavoro di una band al debutto col primo full length: vi andrebbe di presentare il disco?
Innanzitutto, un saluto a tutti. Tornando alla domanda, posso affermare che già con il nostro primo lavoro ‘Encyclia’ è andato tutto per un buon verso e stiamo riscontrando la stessa cosa per questo nuovo lavoro, nonostante questa situazione strana che stiamo attraversando a causa della pandemia mondiale in atto. Concentrandoci quindi sull’attuale disco, posso permettermi di dire che è un lavoro nettamente superiore e maturo rispetto al precedente per una serie di circostanze. Audio, tecniche e stili un attimino più ricercati hanno fatto sì che il disco di debutto abbia fatto breccia nei cuori di quelli che lo hanno ascoltato pur non conoscendoci attraverso il precedente lavoro, che aveva un retaggio più low-fi ma sempre diretto.
Soffermiamoci su questo aspetto: sono passati 5 anni dall’uscita di ‘Encyclia’, cosa è cambiato da allora rispetto al vostro modo di approcciare la materia estrema?
Come già detto poco fa la maturazione c’è stata a trecentosessanta gradi e l’approccio al genere l’abbiamo accolto in maniera ancora più estrema e profonda, ma cercando di mantenere quella che è la nostra indole di sottogenere ibrido extreme blackened hardcore/crust.
Ho notato che in ‘In Aeternvm’ le influenze black si sono fatte più preponderanti, sebbene di fondo il suono sia sempre stato piuttosto oscuro fin dall’EP d’esordio.
Convengo con te ribadendo anch’io che l’approccio al black metal è più massivo rispetto al passato ma non ti nascondo che siamo stati sempre più preponderanti verso il black metal che l’hardcore. Diciamo che è il nostro modo di approcciarci al crust. Di fondo ci sono sempre state e ci saranno composizioni musicali provenienti dal mondo del metal estremo.
Sulle note promozionali c’è scritto che il moniker si riferisce al sistema di poteri forti che governa le sorti del mondo. In che misura vi siete ispirati al libro ‘La Casta’ di Rizzo e Stella?
Non ci siamo ispirati a un qualcosa di già esistente ma è ciò che sentiamo dentro di noi. Arriviamo alla nostra musica in maniera abbastanza naturale, è questo il segreto della nostra formula vincente. Ci sono varie ispirazioni letterarie, filosofiche, sociali, in parte religiose per poter affrontare le cosiddette “tematiche forti” in modo da farle nostre in qualche modo.
Cosa ci potete raccontare della genesi del gruppo?
Dal 2013 inizia il progetto laCasta ma anche prima alcuni di noi già suonavano i loro strumenti in maniera isolata per studio. Diciamo che il destino ci ha fatto unire per caso e sin dalla prima prova c’è stato del tenero tra noi! Ahahah… Il tutto è accaduto in maniera molto naturale e il poter esprimere le nostre idee si è sempre presentato in maniera coincidente. Nel 2015 nasce l’EP ‘Encyclia’ e lì ci fortifichiamo ancora una volta perché siamo andati poi a condividere il palco con gente che davvero ci ha potuto apprezzare. Sempre durante la promozione del primo lavoro non siamo stati distolti dal creare nuova musica, proprio per non fermare la nostra sete espressiva, fino ad arrivare ai giorni d’oggi più saldi che mai.
Purtroppo nel promo non avevo i testi a disposizione. Quali tematiche trattano le lyrics?
In tutti e due i nostri lavori le tematiche sono le stesse, ovvero il disprezzo politico-sociale dei poteri forti che ci governano. Il nostro disgusto verso le caste che regnano sovrane sull’intero pianeta.
Come scrivevo in sede di recensione, il sound è un ottimo mix di influenze tra mondi musicali in apparenza distanti. Quali sono i gruppi che vi hanno più influenzato?
Come già ho affermato in passato in altre interviste, il nostro approccio alla musica è del tutto personale e nessuno ha ispirato la nostra carriera. Diciamo che influenze non ce ne sono ma gli ascolti sono vari tra i membri della band, ecco perché laCasta riesce a fondere vari mondi paralleli in maniera accattivante.
Cosa pensate dell’attuale scena estrema in Italia?
In Italia ci sono varie band valide che sanno il fatto loro e altre che indubbiamente non riescono a dire del nuovo pur risultando composte da comunque bravi musicisti. Questo è il nostro personale punto di vista, s’intende!
Con l’attuale situazione di blocco causa pandemia Covid-19 numerosi tour internazionali sono stati cancellati o posticipati. Ad oggi, per ciò che riguarda la musica, ci sono solo punti interrogativi, sia per quanto riguarda i nomi grossi del metal che per le realtà più underground. Come immaginate il futuro della dimensione live, che nel Metal ha assunto importanza preponderante dopo il crollo delle vendite nel post Napster?
Anche noi nel nostro piccolo siamo stati e siamo tutt’ora bloccati per quanto riguarda i live, ma sinceramente non possiamo ancora esprimerci riguardo tutto questo gran bel disastro che ci sta circondando. Speriamo solo che si sblocchi al più presto.