H.E.A.T – Ritorno alle orgini

Il 23/03/2020, di .

H.E.A.T – Ritorno alle orgini

In queste giornate funeste, in cui la musica spesso va in secondo piano, capita di scoprire anche l’uomo che c’è dietro l’artista con le sue paure. Così dopo aver svolto le consuete “faccende” promozionali e aver risposto alle nostre domande sul riuscitissimo ‘H.E.A.T II’, il tastierista degli svedesi, Jona Tee, non ha saputo nascondere la propria preoccupazione per il diffondersi dell’epidemia da COVID-19. Ma fortunatamente, c’è una cura per l’anima che permette a lui e a noi di andare avanti: la musica!

Benvenuto su Metal Hammer Italia, Jona. ‘H.E.A.T’ era il titolo del vostro primo album, l’aver utilizzato nuovamente lo stesso nome con l’aggiunta di un “II” lascia pensare che questo per voi sia un nuovo inizio.  La mi impressione è corretta?
La scelta è dipesa dalle sensazioni che abbiamo provato grazie a questo lavoro. Penso che sia fresco e al contempo retrò, come il primo album. Non devi neanche sottovalutare che lo sentiamo molto nostro, poiché abbiamo fatto tutto da soli. Come spesso accade alle band all’inizio.

Ripartirei proprio da questi due aspetti allora: la tua musica è classica ma fresca, qual è il segreto della vostra formula  e  perché avete deciso di produrre da soli questo album?
Per quanto concerne la prima parte della tua domanda, il nostro segreto è che adoriamo la musica. È la nostra forza trainante. Poi ci aiuta tanto anche avere molte persone a noi affini che ci ascoltano.
Perché abbiamo deciso di produrre da soli questo album?  Principalmente per una questione di convenienza. L’abbiamo fatto nel nostro studio a Stoccolma, eravamo consci di poter fare tutte le registrazioni da soli. A risultato ottenuto abbiamo inviato tutto a Tobias Lindell per il missaggio finale. Ecco perché ‘H.E.A.T II’ è così ​​bello e brillante.

La musica è la vostra forza trainante, però sei album in studio in dodici anni fanno pensare a una vena creativa quasi inesauribile…
È una vera e propria malattia: non riesco a smettere di fare musica. Ovviamente, ogni tanto stacco, ma dopo una settimana senza musica ho di nuovo fame.

Immagino che fossi particolarmente “affamato” quando è nato ‘H.E.A.T II’, no?
Certo, abbiamo tutto quello che sappiamo fare al meglio. Abbiamo scritto dell’ottima musica hard rock e ci siamo  divertiti tanto a farlo.

‘Rise’ e ‘One By One’ sono i primi singoli estratti da ‘II’, queste canzoni sono la foto perfetta della band nel 2020?
Penso che quei due siano due pezzi siano perfetti per l’inizio del viaggio e spero che le persone trovino altre gemme nell’album.

Finora ci siamo concentrati sulla fase da studio della vostra attività, ma quanto è importante l’attività dal vivo per te?
È ancora più divertente, per questo è molto importante. Ho sempre sognato di andare in tournée da quando ero un bambino.

Quali brani di ‘II’ proporrete dal vivo?
Il maggior numero possibile. Finora abbiamo presentato ‘Rock Your Body’, ‘Rise’, ‘One by One’, ‘Dangerous Ground’ e ‘Come Clean’. Mi piacerebbe fare anche ‘Victory’ e ‘Adrenaline’. Tutte le nuove canzoni sono state concepite per essere suonate dal vivo.

Dopo l’aggravarsi dell’epidemia da Coronavirus, il governo italiano ha proibito gli eventi pubblici nel nostro Paese sino al  3 Aprile: sei preoccupato per il vostro concerto a Milano del 13 maggio? (NDA: al momento dell’intervista il concerto parrebbe confermato).
Sì, lo sono. Non possiamo fare altro che attenerci alle precauzioni e attendere ulteriori disposizioni del governo in merito. Ma sono preoccupato.

E nel resto di Europa che aria si respira?
Non lo so ancora. Spero che le cose possano tornare alla normalità al più presto possibile. Se le persone si lavano spesso le mani, non escono e non incontrano molta gente possiamo sperare di poter gestire questa emergenza.

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