Berzerker Legion – Il mio nome è Legione
Il 14/01/2020, di Giuseppe Cassatella.
Cosa ci fanno un olandese, un inglese trapiantato in Polonia e tre svedesi in una band? Suonano Death Metal, come appare ovvio dopo l’ascolto di ‘Obliterate the Weak’, il disco d’esordio dei Berzerker Legion. Come ci riescano, poi, è tutto un programma: sparsi qua e là per il continente devono affidarsi alla tecnologia per azzerare le distanze. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Alwin Zuur, già celebre per la sua militanza negli Asphyx, che ci ha raccontato come si muove una super-band che vede al proprio interno membri effettivi e turnisti di Hypocrisy, Vader, Wombbath, Dark Funeral e, appunto, Asphyx. E poi, scava scava, non vuoi che un pizzico di Italia esca fuori in una realtà paneuropea?
Benvenuto su Metal Hammer Italia, Alwin! Anni fa ho assistito a un fantastico concerto degli Asphyx nella mia città, Bari. Ricordi qualcosa di quella sera?
Ciao Giuseppe, il ricordo di Bari è ancora molto fresco nella mia mente e, credo, anche in quella di tutti gli altri ragazzi degli Asphyx. Non ci eravamo mai spinti così a sud in Italia, è stato fantastico. C’erano un sacco di persone, abbiamo avuto un grande supporto e ci è stato riservato un eccellente trattamento. Ricordo ancora l’ottimo cibo che ci è stato servito. In generale, i fan italiani sono sempre stati grandiosi e molto gentili con noi ed è ogni volta un piacere venire in Italia. Non so come sia la scena a Bari ultimamente, ma sicuramente ci piacerebbe molto tornare.
Mettiamo da parte il passato e i propositi futuri per concentrarci sul presente: potresti presentarci i Berzerker Legion, la tua nuova band?
I Berzerker Legion sono una band death metal fondata nel 2015 da Tomas Elofsson (già con gli Hypocrisy in sede live) e da me. Ci siamo incontrati molte volte in occasione di festival e concerti, così siamo diventati amici. Abbiamo discusso spesso di fare musica insieme e abbiamo iniziato a scambiarci riff e canzoni. Avevamo entrambi un interesse comune per il Death Metal, pertanto abbiamo provato a mescolare i nostri due modi di scrivere canzoni e abbiamo scoperto che il risultato finale suonava molto bene. A quel punto abbiamo capito che volevamo scrivere un intero album e pubblicare la nostra musica. È così che i Berzerker Legion hanno visto la luce, anche se il nome della band è arrivato molto più tardi. Quando le cose sono diventate serie, volevamo formare un team professionale ed esperto per completare la Legione. Persone dedite al metal, musicisti che avrebbero dato il 100% e un batterista che fosse veloce e dotato di abilità tecniche elevate. Conoscevamo entrambi James Stewart, quindi è stata una scelta logica dare a lui il posto. Dal punto di vista vocale, stavamo cercando un cantante che potesse fare growl bassi e screaming isterici, un cantante con un’ampia gamma vocale. Jonny Pettersson è perfetto per questo tipo di lavoro. Abbiamo chiesto a Fredrik Isaksson di occuparsi del basso, ha molta esperienza dal vivo e in studio, si è adattato perfettamente al ruolo. Insieme abbiamo registrato l’album ‘Obliterate The Weak’, che sarà pubblicato su Listenable Records il 31 gennaio. Se voi fan italiani amate il sound primordiale di Göteborg appesantito con sane doti di brutalità vecchia scuola, allora i Berzerker Legion sono la vostra band. Un’ampia varietà di melodie e armonie emozionanti; giri di basso brutali e una produzione massiccia: non rimarrete delusi.
Ricapitolando: tu sei olandese, James Stewart è britannico e vive in Polonia, Tomas Elofsson, Jonny Pettersson e Fredrik Isaksson sono svedesi. Quanto è difficile per voi lavorare da vera band stando così sparpagliati per il Vecchio Continente?
Abbiamo effettivamente nazionalità diverse e viviamo anche in Paesi diversi. Ho scritto sei canzoni per l’album e Tomas ha composto cinque pezzi. Di questi tempi con la tecnologia di cui disponiamo non è stato così difficile lavorare insieme. È abbastanza facile scrivere e registrare alcune chitarre a casa, inviare la canzone online e condividerla con i ragazzi. In questo modo tutti possono esprimere la propria opinione e da lì una song può essere cambiata o migliorata. Le registrazioni dell’album sono andate più o meno allo stesso modo. Ognuno ha inciso le sue parti a “casa propria”, io sono andato da un amico in uno studio qui e ho registrato le mie sei canzoni. Tomas ha inciso le sue cinque nel suo studio personale. Abbiamo inviato tutto il materiale a James in modo che potesse prenotare una sala in Polonia, dove ha fatto le sue parti di batteria. Una volta terminata la base musicale, l’abbiamo inviata a Jonny, anche lui proprietario di uno studio, per la voce. Abbiamo poi spedito tutte le tracce a un nostro amico, Lars Lüttge dei Deadlight Studios, in Germania per fare il mixaggio e il mastering. Quindi molte nazionalità e Paesi sono stati coinvolti per questa opera, ma ascoltando il grandioso risultato finale, posso solo concludere che ha funzionato tutto alla grande. Si è trattato solo di svolgere al meglio singolarmente i nostri compiti e coordinare poi i nostri sforzi tramite una buona comunicazione.
Mi hai detto come è nata l’idea di mettere su la band, ma io vorrei andare più a fondo e chiederti con quale spirito lo avete fatto. Di solito, un adolescente crea un gruppo perché vuole diventare una rockstar come i propri idoli o per un atto di ribellione. Tu sei un musicista professionista, così come i tuoi compagni di band, qual è l’obiettivo da raggiungere con questo nuovo progetto? Si tratta semplicemente di un lavoro o rappresenta qualcos’altro per te?
Non mi definisco un musicista professionista. Mi vedo come un fan del metal che ama suonare e ascoltare musica. Non mi sono mai ritenuto una rock star o una celebrità. Ovviamente, mi rendo conto che suono in una band a livello professionale, ma ho sempre visto la mia carriera musicale come un hobby. Viene dal cuore e se un giorno non mi piacesse più, smetterei di fare musica. Ma non credo che me ne stancherò mai! Il modo di intendere questa attività deve essere sempre un divertimento. Per me è un modo di vivere: ascoltare, suonare e incontrare membri della straordinaria famiglia del metal mondiale.
Per quanto riguarda il caso specifico, l’obiettivo dei Berzerker Legion è cambiato nel tempo. Quando abbiamo iniziato a scrivere io e Tomas volevamo provare qualcosa insieme, giusto uno scambio di riff. All’inizio non c’era davvero un obiettivo, semplicemente il divertimento di poter condividere le nostre registrazioni domestiche. Ma una volta che abbiamo sentito i riff tramutarsi in canzoni fighe, abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato non farci niente. Da quel momento abbiamo iniziato a pensare a un nuovo obiettivo: individuare il modo per sfruttate al meglio quanto da noi composto. È giunto il momento di condividere le nostre creazioni con il mondo.
Nella fase embrionale eravate attivi solo tu e Tom, poi hai detto che è stata attivata una fitta rete di messaggi tra tutti i membri del gruppo. Mi manca un ultimo tassello, come siete giunti su Listenable Records?
Abbiamo realizzato un promo digitale con tre brani per trovare un’etichetta che fosse adatta alla nostra musica e che credesse in noi, tanto da permetterci di pubblicare un full-length. Alla fine abbiamo scelto Listenable Records poiché penso che questa sia un’etichetta affidabile, molto rispettata e con un buon catalogo. Sono orgoglioso di farne parte, ci stanno aiutando davvero molto. Trovato il contratto, abbiamo scritto le canzoni mancanti per completare il disco.
Il titolo dell’album è una mia idea, da lì Jonny ha trovato l’ispirazione per scrivere i suoi testi. Gli abbiamo lasciato la massima libertà e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro. Mi piace anche la sua interpretazione dei brani e come varia il registro vocale, non avrebbe potuto far di meglio.
La copertina è opera di Adi Dechristianize. Viene dall’Indonesia ed è un artista di grande talento. Gli ho spiegato la nostra musica, la nostra visione artistica, il concepet lirico e il titolo dell’album. Unico elemento obbligatorio: doveva prevedere un berserker. Miscelando questi ingredienti, ha tirato fuori la copertina perfetta per questo album, con quel guerriero in primo piano che separa i forti dai deboli per assemblare il proprio esercito, lasciando ai più fragili nessuna alternativa alla morte.
Soffermiamoci sul sound: pur contando tre membri scandinavi, il suono di ‘Obliterate The Weak’ non è quello tipico svedese. Ci sono, per esempio, alcune influenze di Asphyx e Bolt Thrower. Questo risultato finale è il frutto della combinazione spontanea dei vostri stili o è stato progettato a tavolino da te e dai tuoi compagni di band?
Beh, non siamo comunque una band svedese, ahahah. Immagino che siamo una band europea, con un mix di nazionalità. Poi non è neanche vero che tutte le band svedesi abbiano il tipico suono HM2. Naturalmente molte di loro sono famose per questo, ma ci sono state molti gruppi negli ultimi decenni che non hanno mai avuto il cosiddetto suono HM2.
Quando ci sono stati i primi abboccamenti con Tomas, avevamo già individuato una direzione che volevamo seguire: canzoni melodiche e armoniose mescolate con riff brutali old school. Personalmente ho sempre avuto un debole per la vecchia scena di Göteborg dei primi anni ’90, At The Gates, In Flames, Eucharist. Uno stile che sembra essere scomparso al giorno d’oggi. La nostra direzione era quella di mescolare quel vecchio sound di Göteborg con la classica brutalità, aggiungendoci una sorta di nostro autografo, un qualcosa esclusivamente riconducibile a noi. Penso che ci siamo riusciti. Tornando alla tua domanda, sì, ci sono dei riff old school, ma non credo che siano riconducibili agli Asphyx.
Avete già suonato alcune di queste tracce dal vivo?
Negli ultimi mesi siamo stati principalmente impegnati in studio, siamo una band nuova di zecca e non abbiamo ancora suonato alcun live show. Tuttavia, i primi due spettacoli del 2020 sono già stati confermati. Ci esibiremo all’House of Metal in Svezia alla fine di febbraio e al Protzen Open Air in Germania a giugno. Non vedo l’ora di portare i Berzerker Legion su un palco, sono molto curioso di scoprire il nostro sound dal vivo. Vogliamo promuovere l’album il più possibile, speriamo di riuscire nell’impresa di trovare del tempo libero tra gli impegni delle nostre band principali. Anche in Italia ovviamente. Quindi, booker, non esitate a contattarci!
Mi hai già accennato che l’unico input dato a Jonny Pettersson per le liriche sia stato il titolo del disco e di come abbia avuto la massima libertà d’azione. Il risultato è la tradizionale raccolta di testi Death Metal contro le religioni. Approvi questo approccio anti-religioso o ti poni in modo diverso rispetto a certe tematiche?
Siamo tutti d’accordo su questo tema. Le religioni hanno sempre creato molti problemi e scontri nel corso dei secoli e sono state spesso usate come scusa per giustificare una guerra o un massacro. Ancora oggi questo è vero, quindi è un argomento antico ma sempre attuale.
Hai usato il termine “internazionale” per definire la provenienza della band. Infatti, c’è anche un po’ di Italia nei Berzerker Legion: il vostro logo è stato disegnato dell’artista napoletano Roberto Toderico, stando alle note promozionali. Come è nata la vostra collaborazione?
È vero solo in parte: in realtà il logo di base è stato realizzato da Cesar Valladares un paio di anni fa. È un artista spagnolo e un vecchio amico. Ha anche disegnato una maglietta per la mia vecchia band, Grand Supreme Blood Court, molto tempo fa. Gli ho chiesto di creare un logo per i Berzerker Legion e ha creato il primo esemplare. All’inizio eravamo felici, ma dopo un po’ volevo avere qualcosa di più adeguato, perché mancava ancora qualcosa. Cesar non aveva il tempo per farlo, quindi ho chiesto a Roberto Toderico se poteva aiutarci e lui ha migliorato quello preesistente. Dovrebbero esserci ancora un paio di vecchie immagini di quello vecchio su Internet, potreste confrontare le due opere. Le piccole modifiche apportate da Toderico erano proprio quelle che servivano per renderlo più professionale ed efficace. Conosco il napoletano da molto tempo ormai, penso di averlo contattato per la prima volta nel 2012 per creare il design di una t-shirt degli Asphyx, ben prima che diventasse un artista di successo. Potremmo anche essere stati il primo gruppo rilievo con cui ha lavorato e forse gli abbiamo dato quella spinta di cui aveva bisogno. Siamo diventati amici, chiedergli di aiutarci con il nostro logo è stata una cosa logica da fare per me. E come sempre è stato contento di darmi una mano e ha fatto un ottimo lavoro. Adoro quel ragazzo come artista e come amico. Il suo successo è meritato.
Le vostre prossime mosse?
In questo momento io e la Listenable Records stiamo lavorando sodo per promuovere l’album. Siamo una band nuova di zecca e, anche se siamo dei musicisti noti, non significa che tutto ci sia dovuto o sia facile. Dobbiamo lavorare sodo per guadagnarci il nostro posto nel mondo, mostrando chi siamo e cosa sappiamo fare. Sto rilasciando quante più interviste possibile, il video ufficiale della traccia ‘Obliterate the Weak’ è stato rilasciato il 10 dicembre e sto cercando altre date per il 2020. Ovviamente, non vedo l’ora che arrivi il 31 gennaio, sarà bellissimo avere la versione definitiva finalmente tra le mani, dopo tutto il duro lavoro che ci è costato!