The White Buffalo – Dritto al cuore
Il 08/07/2019, di Federica Sarra.
Emozioni sincere e quel modo di fare musica che Jake Smith, anima e mente di The White Buffalo, ama definire onesto. Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare a lungo con Jake riguardo ai progetti presenti e futuri, all’imminente tour europeo che lo vedrà anche in Italia per due date, il 16 Luglio al Carroponte di Milano e il giorno seguente ad Astimusica, ma soprattutto di come riesce ad arrivare dritto al cuore delle persone e persino del suo garage…
Sei pronto per il Tour europeo che ti vedrà anche sui palchi italiani di Milano e Asti?
Assolutamente sì! Prontissimi!
Puoi dirmi qualcosa sulla set list, cosa possiamo aspettarci?
In questo momento stiamo registrando il nuovo album, non so, potrei decidere di provare qualcuno dei nuovi brani dal vivo! Sai dopo 6 album, il catalogo se così posso definirlo, da cui scegliere è abbastanza vasto, però inizio a capire quali siano i pezzi preferiti, quelli che fanno ballare, commuovere… Sicuramente proporrò i brani che so che i miei fan adorano, senza deludere nessuno. È il mio lavoro!
Dici spesso che con la tua musica vuoi far commuovere, ciò mi porta a chiederti riguardo alla frase che hai sulla tua pagina Facebook “Make people feel. The Good, The Bad and the Ugly”. Normalmente cerchiamo di fuggire da ciò che è brutto per noi, tu invece vuoi far provare tutta la gamma delle emozioni anche quelle considerate ‘scomode’…
Semplicemente scrivo canzoni e provo a toccare varie corde, anche quegli angoli nascosti dentro di noi, i più dolorosi. Non in tutte le mie canzoni ovviamente ma credo che sia necessario farlo, racconto la vita così com’è. L’altro giorno parlando con un mio amico, lui mi fa “Ma perché non scrivi una canzone d’amore felice e positiva?” Ci ho riflettuto un secondo e ho pensato “forse non ne sono grado”. Voglio dire, cerco sempre di dare quel “twist” più profondo e riflessivo, c’è sempre del conflitto e specialmente il tema amoroso è molto insidioso. Non sono sempre “rose e fiori” e i miei pezzi riflettono questo. Di gran lunga preferisco avere una visione realistica dell’amore. Il mio personale concetto di ciò che è “cheesy” mi è ben chiaro ma ciascuno può percepirlo in maniera diversa.
Parli spesso dell’approccio onesto che hai con la tua musica, è qualcosa di semplice da realizzare o può rivelarsi difficile mantenere quell’approccio in tutte le situazioni?
In realtà scrivo quello che viene da dentro di me, non splende sempre il sole così come non ci sono solo tempeste, è la vita in tutte le sue sfumature. Ti posso assicurare che tutto ciò che compongo proviene dal profondo del cuore, è questa la mia ‘Honest Way’ e se ho la fortuna di arrivare al cuore di altre persone facendo questo è il massimo!
Quindi hai messo tutto questo ampio spettro di emozioni anche nel tuo ultimo album che risale al 2017, ‘Darkest Darks, Lightest Lights’, a oggi cambieresti qualcosa? Lo faresti in maniera diversa?
Non credo cambierei nulla, è stato scritto in sole due settimane in maniera del tutto spontanea in un momento di forte ispirazione e massima creatività. In ogni brano ho dato vita a un personaggio, come ad esempio in ‘Madam’s Soft, Madam’s Sweet’, creo delle storie nelle quali l’ascoltatore possa riconoscersi. Tutti i miei album sono come una sorta di archivi del tempo, documentano dei momenti.Forse quando sarò più vecchio penserò “forse avrei cambiato questo o quello”, ma per ora mi piace l’idea che abbiano ciascuno una sorta di eternità permanente. Ciò che è successo nel passato è ormai accaduto, lo lascio andare!
Come sai adesso sono al lavoro sul nuovo album e ti posso anticipare che ci saranno degli input diversi, sicuramente per quanto riguarda il sound, cercando però di mantenere lo stesso approccio nel songwriting. Inoltre, sto lavorando con dei nuovi producer e l’attitudine sarà diversa. Non so dirti con esattezza come sarà ma ci stiamo impegnando tutti moltissimo.
Manterrai la produzione semplice come in passato?
Sì e credo che quello che stiamo realizzando in questo momento risulterà ancora più semplice. Onestamente penso che quando il brano è davvero un buon brano e arriva dritto alle persone non hai bisogno di aggiungere nient’altro.
Ho trovato la tua serie “In The Garage” davvero un’idea brillante, come ti è venuta in mente?
Ho sempre pensato di avere quest’immagine un po’ oscura e registrare quei video (ride, ndr.), come hai visto molto spartano, io nel mio garage registrando tutto con un iPhone, dicendo cazzate, suonando… “In The Garage” ha mostrato alle persone, ai miei fan, la mia parte più leggera. Però adesso ho cambiato casa e non ho più il garage!
Niente seconda stagione quindi?
La potrei fare da qualche altra parte ma adoro il concept del mio merdoso garage! (ride, ndr). Arriveranno altri episodi, dai!