Inferno Festival 2019 – Intervista a Runar Pettersen
Il 28/03/2019, di Stefano Giorgianni.
L’annuale edizione dell’Inferno, il festival più black d’Europa, sta arrivando. E proprio nella sera in cui si aprono le celebrazioni che fanno partire il conto alla rovescia per il fischio d’inizio, mettiamo online l’intervista a Runar Pettersen, uno dei personaggi di riferimento della manifestazione, che ci svela qualche dettaglio in più su quello che ci aspetta fra pochi giorni in quel di Oslo.
Bentornato sulle pagine di Metal Hammer Italia, Runar! Grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità. Come vanno le cose?
Grazie! Qui tutto bene. Si lavora molto nei mesi che precedono il festival, ma tutto sta andando davvero in maniera ottima.
Prima di tutto, vorrei iniziare la nostra chiacchierata parlando dello scorso anno! È stato grandioso, con un sacco di grandi band sul palco, come Satyricon, Obituary, Carpathian Forest, e gli onnipotenti Emperor. Quali sono state le tue impressioni?
Lo scorso anno è andato alla meraviglia. Ci siamo divertiti moltissimo e tutti sono sembrati felici della riuscita del festival. Ricordo che era sul serio pieno di fan degli Emperor. Dopo che Ihsahn aveva finito la sua clinic, i fan non volevano uscire della sala dell’hotel perché volevano ottenere a tutti i costi un autografo. Ho quindi dovuto accompagnare tutti fuori nella hall dell’albergo, dato che poco dopo sarebbe iniziata la proiezione di un film. Sarebbe stato difficile far vedere un film con Ihsahn che se ne stava lì a firmare autografi.
Infatti, io ricordo come se fosse ieri il Rockefeller Music Hall pieno zeppo di persone la sera che hanno suonato gli Emperor. Secondo te, è stata una delle migliori serate per l’Inferno Festival?
È stata assolutamente una grande serata. Ma ne abbiamo avute tante altre all’Inferno. Inoltre, era la seconda volta che gli Emperor suonavano per noi. In diciotto anni di festival, è difficile scegliere una singola notte e decretarla la migliore.
Dobbiamo aspettarci qualche concerto speciale, come quello degli Emperor dello scorso anno? Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di vedere cosa combineranno i Ragnarok sul palco!
Per ora non posso dire niente, anche perché non sono esattamente sicuro di cosa ci aspetta. So che i Dimmu Borgir faranno il loro solito grande spettacolo. Per quanto riguarda i Ragnarok, sarà la prima volta che vedremo il batterista Jontho nel ruolo di frontman. Sarà divertente.
Quest’anno abbiamo un sacco di death metal in cartellone, soprattutto il venerdì, con Hypocrisy, Vomitory, Tribulation… Era vostra intenzione organizzare una sorta di “Death Metal Night”? Voglio dire, ci dobbiamo aspettare qualcosa del genere anche per il futuro? Magari una serata del tutto brutal…
Non proprio. Non abbiamo pensato a dar vita a una vera e propria “concept night”. Molti altri festival lo fanno, con serate singole dedicate al black o al death, ed è anche una cosa interessante. Ma a noi piace di più dare al pubblico un misto di diversi generi. Avere una buona varietà di stili musicali va bene per un festival che per la maggior parte è di metal estremo, così non ci si annoia. D’altro canto, non è importante qual è il genere di musica che le band suonano, ma quanto sono brave a farlo.
Ok, prossima domanda, e sarò molto diretto: perché gli Opeth? Se ricordo bene, l’ultima volta che hanno suonato sul palco dell’Inferno era il 2003 e si trattava di un gruppo abbastanza differente da quello attuale in termini di sound.
Su questo non ti so dare una buona risposta, dal momento che non è stata una mia idea averli quest’anno. Però, dato che hanno già suonato al nostro festival e che ci sono molti spettatori dell’Inferno che li ascoltano, nonostante siano molto più “soft” rispetto al passato, non la vedo proprio così strana averli in cartellone. Sopratutto per il loro passato e background death metal.
E pensi che possano preparare uno spettacolo speciale, magari suonando vecchi pezzi o imbastendo qualcosa di differente per l’Inferno?
Non ho idea di quale potrà essere la loro setlist. Quello che possiamo fare è solo aspettare e vedere che cosa accade. Hanno una fanbase consistente, e pare che anche la giornata di domenica vada sold out.
Come sappiamo, l’Inferno non è solo musica, ma anche altri eventi esclusivi. A oggi, c’è in programma una clinic di chitarra di Fredrik Åkesson e una di batteria con Dirk Verbeuren, oltre all’attesa Beer Tasting Session. State programmando altro, come proiezioni di film o cose del genere?
Al momento ci sono alcune cose che non sono ancora state annunciate, ma si sapranno molto presto, magari anche prima che quest’intervista sia fuori. Però ci sono alcuni dettagli che devono essere confermati. Quest’anno, tuttavia, niente proiezioni di film, dal momento che il nostro hotel non è più quello di St. Olavs Plass, che aveva un cinema all’interno dell’hotel. Stavamo pensando di usare un cinema esterno o un altro luogo, ma il problema è che questi posti sono distanti dall’albergo attuale e dalla sala concerti.
Credo che i nostri lettori siano interessati alla degustazioni di vini di Satyr. Cosa ci puoi dire di questo evento?
Potrete assaggiare tutti i vini di Satyr. C’è un buon rapporto qualità/prezzo, dato che questi vini sono piuttosto costosi. Lui stesso vi parlerà dei vini ed è uno che sa di ciò che parla. Ha una grande passione per i vini.
Bene! Vuoi dirci qualcosa anche del “nuovo” hotel che ospiterà l’Inferno? Dato che ha appena aperto, vorrei chiederti se l’hai già visitato…
È grandioso. Non ho ancora avuto la possibilità di vederlo interamente e di esplorarlo. Ma da quel poco che ho visto posso dire che è davvero bello. Sono senz’altro sicuro che vi piacerà.
Parliamo anche del concerto “di riscaldamento” del festival, un party di apertura dove suonerà anche la tua band, i The Devil’s Rejects! Vuoi raccontare qualcosa di più di questa serata?
Vogliamo sempre restituire qualcosa alla famiglia dell’Inferno, se così si può dire. Fare dei pre-party, delle feste di apertura, o delle feste per i volontari che ci aiutano. Questa è una serata a entrata libera. È bello per familiarizzare e conoscere le persone che hanno a che fare con l’Inferno. Durante questa festa lanceremo anche la nuova birra targata Inferno, che io stesso non ho ancora potuto assaggiare. Spero sia buona. Ci sarà anche un quiz che condurrò io, e le domande non saranno delle più facili. L’idea poi era di avere delle band “interne” all’Inferno per questo evento. E, come hai detto, suonerà anche il mio gruppo, i The Devil’s Rejects. Siamo una band nuova che però suona un metal old school, anche se non vogliamo assomigliare troppo a nessuno. Tutti i testi e il look sono basati sui vecchi b-movie horror e comprendono centinaia di indizi e omaggi ai film e alle band che amiamo. Il nostro nuovo album è pronto, già finito, e uscirà appena troveremo la giusta etichetta per rilasciarlo.
Alcuni giorni fa, l’Inferno e altri importanti partner (SafeMuse, Fritt Ord, ecc.) hanno supportato il concerto dei From The Vastland a Oslo. L’Inferno è anche dove questa band ha suonato il suo primo concerto in assoluto, dopo che Sina, la mente del gruppo, è riuscito ad arrivare in Norvegia scappando dal regime iraniano che lo teneva sotto tiro. Quanto è importante per l’Inferno appoggiare la libertà di espressione e di parola?
Qui in Norvegia diamo questa libertà per scontata. Ma non è sempre stato così. La Norvegia non era così nei tempi passati, con la censura nei confronti del cinema e della musica. E non era tanto tempo fa. È assurdo se ci pensiamo, ma ‘Brian di Nazareth’, ‘Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo’ sono stati vietati in Norvegia. Il film giapponese ‘Ichi The Killer’ è bandito e c’è ben poco da ridere. Dobbiamo quindi lottare ancora per questa causa. La libertà di arte e di espressione è uno dei diritti fondamentali che le persone possano avere nel loro paese.
Passiamo all’arte. Ci sarà una mostra di Christophe Szpajdel, che non ha certo bisogno di presentazioni…
Sì, lui è il signore dei loghi. Famoso per aver creato quello degli Emperor. È stato il nostro responsabile artistico Tor Baklund a invitarlo. Altre mostre saranno annunciate nel corso dei giorni.
OK, Runar, abbiamo finito. Ti lascio il prossimo spazio per chiudere l’intervista e ti ringrazio ancora per il tuo tempo.
I biglietti stanno andando via davvero in fretta. Quindi, se volete venire al festival, siete ancora in tempo. Ogni anno capitano persone che ci chiedono i biglietti quando sono già terminati, e noi non possiamo fare nulla per queste persone, purtroppo. Allora, sbrigatevi, perché ormai non ne sono rimasti molti. Non vorrete sul serio perdervi la festa metal dell’anno! Non vediamo l’ora di incontrarvi o rivedervi qui!
Photo credit: Arash Taheri | Blezt.no