Entropy Festival III – il punto al giro di boa
Il 23/03/2019, di Fabio Magliano.
Sta andando al di là di ogni più rosea aspettativa l’edizione numero III dell’Entropy Festival. Dopo un’inaugurazione firmata Black Swan Festival che lasciava non pochi punti interrogativi, il celebre contest è letteralmente decollato facendo registrare via via un pubblico crescente pronto ad affollare l’Al Luppolo Saloon di Roletto (TO) ma, soprattutto, offrendo ai presenti serate di altissima qualità all’insegna della migliore musica live, sia questa offerta da gruppi originali o da validissime cover band. A fare il punto della situazione al “giro di boa”, come sempre, l’anima del festival Douglas R.Docker.
Doug, che cosa sta dicendo la terza edizione dell’Entropy sino ad oggi?
“Credo che finora sia l’edizione più interessante dal punto di vista musicale. Vista la grande quantità di band iscritte (più di 50), per la prima volta abbiamo dovuto fare una selezione, prendendo come parametri ovviamente la bravura, ma anche l’originalità, la distribuzione geografica e la varietà di generi. Questo ha innalzato di colpo il livello medio e la varietà delle proposte. Una pecca della scorsa edizione per esempio, è stata una percentuale troppo elevata di gruppi di metal estremo, mentre quest’anno andiamo dal pop rock al death metal. Un altro aspetto positivo è che il festival non sembra stancare, ogni anno la lista dei gruppi si allunga e anche la partecipazione del pubblico si fa sempre più cospicua, e questo non può che farci piacere”.
Vogliamo fare “un sunto” delle puntate precedenti?
“Certo! Siamo partiti a gennaio con l’ormai tradizionale inaugurazione. I primi due anni abbiamo suonato noi organizzatori con i nostri vari gruppi e progetti e ogni volta è stato un grande successo, con il locale gremito ed un pubblico entusiasta e molto partecipe. Quest’anno invece abbiamo voluto fare un esperimento, inaugurando il primo Black Swan Festival, dedicato ai gruppi vincitori della prima edizione dell’Entropy Fest (2017). Credo che sia stato il punto debole del festival. Probabilmente a causa di un mediocre lavoro di promozione da parte di tutti (noi organizzatori, ma anche il locale e i gruppi), c’era davvero poca gente nonostante il livello altissimo dei tre gruppi partecipanti (Ride On, Doctor Brown e Women in Rock). Credo che l’anno prossimo staccheremo il Black Swan Festival dall’Entropy Fest, per proporre un’inaugurazione più avvincente ed originale. Poi sono partite le eliminatorie e da allora il locale è sempre stato pieno di pubblico molto entusiasta. Cerchiamo anche sempre di creare un’atmosfera serena, collaborativa e divertente, mettendo in secondo piano l’aspetto competitivo. Per fortuna quasi tutti entrano nello spirito giusto e apprezzano lo sforzo. Questo non evita che a volte arrivi qualche “star già affermata”. Ci siamo capiti…
A livello di risultati, per ora siamo messi così:
⦁ Categoria gruppi originali: passano in finale i Black Sheep (heavy metal da Asti) e i Depenna Caimano (pop rock italiano dalla Val di Susa)
⦁ Categoria gruppi covers/tributi: Seven Sons (tributo Iron Maiden da Torino) ed Electric Blue (tributo Cranberries da Torino)
⦁ Voto della giuria popolare: sono per ora in testa i Not Even the Dogs (hard rock da Torino) e gli Adrenalina (hard rock da Pinerolo (TO))
Questo detto, mancano ancora due eliminatorie, quindi la classifica della giuria popolare potrebbe ancora vedere notevoli stravolgimenti”.
Come giudichi la risposta del pubblico sino ad oggi?
“Fantastica. L’inaugurazione, come ho detto, non prometteva bene, ma a partire dalle eliminatorie, il locale è sempre stato pieno di gente molto entusiasta e partecipe. Solitamente, man mano che queste manifestazioni procedono, il pubblico cala, è fisiologico. Quest’anno invece ogni volta il locale è più gremito. Gli anni scorsi la gente era lì spesso un po’ per caso e dopo 2-3 gruppi il locale si svuotava vista l’ora tarda, quest’anno invece rimangono fino alla fine, e a fine serata c’è sempre una lunga coda al banchetto del merchandising per votare il gruppo preferito. Trovo anche che il pubblico sia molto più partecipe ed entusiasta, sostenendo i loro gruppi preferiti, ma anche gli altri in un spirito di supporto e collaborazione che è fin dall’inizio uno degli obiettivi principali del festival”.
Da musicista affermato quale tu sei, come giudichi il livello delle band coinvolte? Stanno rispettando le aspettative?
“Assolutamente sì, come dicevo la selezione iniziale ha innalzato notevolmente il livello generale, soprattutto nella categoria originali. E’ sicuramente uno dei motivi per i quali il pubblico apprezza di più. Certo, rende il lavoro della giuria davvero ostico, a volte due gruppi sono talmente bravi che hanno pochi punti di differenza ed è triste doverne escludere uno, ma il gioco dei numeri e della gara è a volte impietoso”.
C’è qualcosa che ti sta sorprendendo di questa edizione dell’Entropy?
“A parte la risposta del pubblico e la qualità dei gruppi, sono molto contento dello spirito di collaborazione strettissima che è nato quest’anno tra organizzatori, giuria, locale, sponsor e gruppi. Credo che il segreto sia una preparazione minuziosa a partire da settembre, non lasciamo nulla al caso, ogni aspetto è regolamentato ed anticipato con un regolamento chiaro, premi utili annunciati con largo anticipo, e soprattutto la scelta dei collaboratori migliori, non dell’”amico” di turno per motivi politici o nepotistici. Leggevo proprio la settimana scorsa un espertissimo “professionista” che diceva più o meno “orgogliosissimo di non aver mai scelto i collaboratori migliori, ma i miei AMICI in tutti i miei progetti”. Sono contento per lui, ma è una ricetta sistematica per il disastro. L’amicizia è una cosa fondamentale, ma il lavoro è un’altra, e oggi avere un livello top con la concorrenza che c’è è fondamentale. Ogni anno miglioriamo un po’ imparando dagli errori passati. Sappiamo anche già dove abbiamo sbagliato quest’anno. E’ sicuramente da rivedere l’inaugurazione e il relativo Black Swan Festival, siamo anche stati pessimi quest’anno con la promo e con l’ufficio stampa, due aree sulle quali abbiamo molto da fare. Vedremo come riusciremo a migliorare per l’anno prossimo!”
Fai un po’ l’indovino, che tu puoi… che cosa ci riserverà ancora l’Entropy?
“Spero molte sorprese e novità! Siamo sempre al lavoro su idee nuove per le edizioni successive. Mi piacerebbe per esempio portare per l’inaugurazione qualche artista affermato, magari anche dall’estero. Parlando di estero, ci è appena arrivata la prima richiesta di partecipazione di una band straniera, cosa che ci ha sorpresi non poco. Già quest’anno abbiamo musicisti che vengono fin da Bari, quindi speriamo di continuare a crescere e migliorare e di fornire un servizio utile per i gruppi e di qualità sempre più professionale. Grazie per lo spazio dedicatomi e un saluto a tutti i lettori di Metal Hammer “