Tribulation – Nei Recessi Degli Inferi
Il 25/01/2018, di Marco Giono.
In occasione del concerto di Milano a supporto di Arch Enemy del 17 gennaio, abbiamo intervistato il cantante Johannes Andersson e il chitarrista Adam Zaars dei Tribulation. Il gruppo svedese pubblicherà per Century Media il 26 gennaio il loro quarto album intitolato ‘Down Below’ e sono diverse le novità introdotte: un nuovo batterista, l’ausilio di un produttore e una voce femminile. Qui di seguito il resoconto della nostra chiaccherata, avvenuta sul tour bus dei Tribulation, con Johannes e Adam in un’atmosfera distesa…
Ho avuto modo di ascoltare i singoli fin qui pubblicati di ‘Down Below’ e l’impressione è quella di un album più cupo, con brani incentrati su riff heavy. Voi che impressione ne avete trascorso ormai del tempo? Quali le differenze rispetto al passato?
Johannes Andersson: È davvero difficile da spiegare. Lo sento come una naturale evoluzione rispetto a ‘Formulas of Death’ ed ai lavori successivi. Nel senso che ha delle cose in comune con tutti questi, ma allo stesso è anche un salto considerevole. Di certo è un album più pesante…
Adam Zaars:…così in effetti possiamo dire che siamo d’accordo con te…Ci sono elementi che ricordano sia un album come ‘Formulas of Death’ che ‘Children of the Night’, ma con una nuova veste.
Di certo è più pesante e un po’ più grezzo di ‘Children of the Night’, ma allo stesso tempo, pur essendoci atmosfere simili, è molto più vario e osa percorrere territori anche diversi dal solito. È una sensazione strana quando crei musica, perché lo senti all’istante se qualcosa funziona o meno, cosa che succede anche se provi a fare qualcosa di inusuale, di più audace del solito. Solo che a volte…o meglio il più delle volte, gli altri non lo sentono allo stesso modo, così si tratta di avere fiducia e aspettare che la canzone sia ultimata. Solo allora le cose diventeranno più chiare per tutti.
Avete da poco inserito il nuovo batterista Oscar Leander. Come sono andate le cose con lui?
Johannes Andersson: Oscar proviene dalla stessa zona della Svezia dove abitiamo noi. Lo conosciamo da diverso tempo, abbiamo amici in comune… In realtà però lo abbiamo incontrato per caso in un locale che frequento abitualmente e lui, avendo saputo di Jacob, mi ha chiesto se fossimo interessati ad averlo nella band…Ovviamente dovevo consultarmi con gli altri prima di prenderlo nei Tribulation…
Ma è stata una transizione davvero facile, abbiamo avuto da subito la sensazione che fosse la persona giusta. E lo è stata.
Mi piacerebbe sapere se Oscar ha partecipato alla scrittura del nuovo album ed in genere come sono andate le cose per ‘Down Below’?
Adam Zaars: È stato certamente di aiuto. Ho lavorato a stretto contatto con sia con Johannes che con Oscar. Mi hanno aiutato a comprendere se alcune cose funzionavano o meno, avevo così un feedback ed allo stesso tempo mi davano loro stessi nuove idee. E’ stato incredibilmente utile! Oscar poi mi ha aiutato con il software per gestire la musica, così ho potuto registrare più canzoni come demo, cosa che non avevo mai fatto. Di solito le provavo con la band e poi le mettevo su demo. Così abbiamo risparmiato del tempo prezioso che come sai è sempre scarso quando devi registrare un album.
A tal proposito com’è stato lavorare con il produttore Martin Ehrencrona?
Johannes Andersson: avevamo già collaborato con lui per delle parti di piano sul nostro precedente disco, così lo conoscevamo già…in quei giorni si era creato quel rapporto di fiducia necessario per poter poi lavorare assieme in maniera più stretta…
Adam Zaars: ovviamente poi a volte le cose funzionavano bene, altre meno, in alcuni casi vi era una perfetta corrispondenza tra le nostre idee. In ogni caso è stata un’esperienza positiva, perché anche nei momenti più difficili, vi è stato un dialogo che ci ha portato a trovare delle soluzioni che pensiamo essere le migliori per ‘Down Below’.
Nel nuovo disco avete collaborato con la cantante e compositrice Anna von Hausswolff. Mi piacerebbe sapere da dov’è nata questa cosa? Visto che lei in realtà si occupa di musica indie progressive anche se con tinte particolarmente scure…
Johannes Andersson: È stata lei a contattarci. Non so esattamente come ci ha scoperto, ma credo gli piacesse la nostra musica ed in fondo la cosa è stata poi reciproca. Non è stato poi troppo sorprendente, anche lei ama le tinte più scure nella musica, pur provenendo da un ambito differente.
Potrebbe avere un seguito? Cioè inserirete una voce femminile anche nel prossimo album?
Adam Zaars: Sì, penso proprio di sì. Assolutamente.
Siete alle prese con un tour particolare. In fondo suonate con band molte diverse dalla vostra, quali ad esempio Arch Enemy o Wintersun che hanno un pubblico abituato a sonorità più immediate e forse meno cupe…Cosa ne pensate? Come sta andando questo tour?
Johannes Andersson: Siamo solo al quinto concerto per questo tour, ma penso che il pubblica sia abbastanza buono…
Adam Zaars: Incerto al dire il vero…
Johannes Andersson: sì, ma alla fine, sono con noi…
Adam Zaars: speriamo… diciamo che è sia una buona cosa perché ci consente di farci conoscere a più persone, ad un pubblico diverso dal solito, è meno buona come impatto iniziale, quando suoni e non ti conoscono, senti le persone meno vicine, soprattutto nei primi brani. Però nel complesso questa esperienza ci sta piacendo molto e davvero non vediamo l’ora di fare le altre date. Pensiamo che sia un’ottima opportunità per la band.