Lione/Conti – Sfidanti A Confronto!
Il 23/01/2018, di Dario Cattaneo.
Dopo quattro ottimi dischi della rodata coppia Allen/Lande alla Frontiers si respirava forse voglia di cambiamento… ma formula vincente non si cambia, e quindi si cambiano solo i cantanti! Facezie a parte, la label partenopea a questo inizio del 2018 ci propone una risposta del tutto italiana al progetto dei due potenti singer internazionali. E con un veterano come Mularoni a condurre il veliero e due ‘sirene’ di eccezione come Fabio Lione e Alle Conti, ambi e due cantanti orbitanti attorno al mondo Rhapsody, il risultato non poteva che essere elegante, potente e incredibilmente epico. Ne parliamo non solo con uno dei due singer ma con entrambi, in un interessante botta e risposta.
Partendo dal principio… come è nata l’idea per questo progetto? Da quanto se ne parla, e quando avete cominciato a lavorarci attivamente?
Alessandro Conti: “Abbiamo registrato tutto l’estate appena trascorsa, però l’idea per il progetto nasce un po’ più di un anno fa.. L’idea originale di questo progetto credo sia un parto di Serafino (Perugino, proprietario Frontiers, ndR) e di Simone (Mularoni, chitarrista e mastermind del progetto, ndR), i quali prima hanno coinvolto Fabio Lione e solo in un secondo momento anche me. C’è da dire che l’opportunità di avere entrambi i cantanti dei Rhapsody insieme (giacchè a quei tempi Fabio era ancora nei Rhapsody Of Fire) deve essere sembrata molto interessante! Oltretutto esisteva già da prima un rapporto di amicizia e stima reciproca tra me e Fabio, sin da prima che io cantassi nella band di Turilli… quindi puoi immaginare come abbia accettato con entusiasmo, e come sia stato facile mettersi subito all’opera!”.
Fabio Lione: “Diciamo che è quasi un anno che se ne parla… ho ricevuto questa proposta direttamente da Frontiers. In pratica mi hanno chiesto di fare un album assieme ad un altro cantante di un genere paragonabile al mio, e così abbiamo pensato ad Alessandro, soprattutto considerando la militanza di entrambi nel mondo “Rhapsodyano”, il fatto che già eravamo amici e ovviamente la tipologia di voce che abbiamo. Credo proprio che i fans apprezzeranno molto, e che il risultato sia davvero molto interessante”.
Il compositore principale dietro il progetto come già detto è Simone Mularoni. Ha lavorato alle linee melodiche e alla musica interfacciandosi direttamente con voi cantanti oppure ha composto in autonomia i vari brani, pensando alle vostre caratteristiche? C’è da dire che ha fatto un buon lavoro…
AC: “Simone ha composto tutte le musiche in autonomia, però devo dire che quando ci ha proposto i vari brani ci sono sembrati già perfetti, sia per il nostro range che per le nostre attitudini musicali… sicuramente come produttore conosce bene le nostre voci, infatti nel mio caso ha pure prodotto tutti gli album dei Trick Or Treat. Diciamo che non siamo volti nuovi per lui!”.
FL: “Simone ha fatto un gran lavoro sia per quanto riguarda la musica sia per le varie parti riguardanti le melodie vocali… ha composto infatti tutto lui. Conoscendoci bene entrambi, ha composto tenendo in mente le nostre voci, così noi abbiamo apportato solo piccole modifiche, proponendo alcune idee solo una volta già entrati in studio”.
Le similitudini con il progetto Allen/Lande sono evidenti, anche se su questo progetto l’aspetto legato al power sinfonico risulta preponderante sull’hard&heavy melodico. A pilotare il sound dei vari brani è stato più l’approccio e la personalità di voi due – che venite dal power diciamo così – oppure una serie di decisioni compositive prese sul tavolo di scrittura?
AC: “Direi che tutte queste similitudini ci sono più nell’immagine che nella sostanza. Certo il dualismo tra due cantanti e l’immagine grafica con due creature mistiche che si sfidano citano di sicuro il progetto Allen/Lande; ma come hai detto in sostanza la musica qui risulta sicuramente più improntata verso un power con venature prog, qualcosa di più vicino a nomi come DGM o Kamelot, piuttosto che alle sonorità di quel progetto. Simone ha avuto carta bianca per la stesura dei brani, non c’è stato niente di deciso a tavolino, un “vincolo” però so che c’è stato: infatti abbiamo deciso di comune accordo che il sound generale si dovesse discostare sufficientemente dal cosidetto ‘trademark Rhapsody’, poichè ovviamente si tratta di per sè un sound già molto riconoscibile, e su questo progetto volevamo tutti sperimentare qualcosa di diverso”.
FL: “Sinceramente penso sia normale trovare delle similitudini con il progetto che hai menzionato… alla fine si tratta anche qui di un lavoro basato sull’alternanza di due voci su quasi tutti i brani, e penso che il sound generale dell’intero sia scaturito da entrambe le cose sia dall’approccio e dalla personalità di noi due come cantanti, sia dalle idee e delle decisioni prese a priori all’inizio del progetto e sulla base delle quali abbiamo poi definito i vari brani”.
È successo che qualche brano inizialmente composto, o addirittura magari già registrato, da Fabio si fosse poi rivelato più adatto a te, o viceversa?
AC: “No, non è successo. C’è da dire che ben sei brani su dieci sono comunque cantati in duetto, quindi le linee si adattano per forza di cose perfettamente a entrambe le voci. Oltre questi brani però ci sono pezzi a testa che interpretiamo individualmente, ma nel mio caso si tratta appunto di due power song piuttosto dirette e veloci, quello che considero certamente il mio territorio preferito… e quei brani non sono mai stati invertiti tra di noi”.
FL: “Non c’è stata alcuna pre-registrazione per quanto riguarda le voci… Sin dalle prime fasi avevamo bene in mente chi avrebbe cantato un brano piuttosto che l’altro. Simone ha scritto i vari brani pensando appunto a chi poi li avrebbe cantati, quindi questo fatto era già definito. Essendo stato io il primo ad andare in studio e a registrare le mie parti, abbiamo poi fatto un ascolto e stabilito cosa cantare e chi… In linea di massima abbiamo cercato di far affrontare ad Alessandro i brani più power, che probabilmente meglio si sposano col suo tipo di voce, mentre io mi sono dedicato a quelli un po’ più anomali e progressive”.
Abbiamo trovato simpatica e ficcante la copertina che hai citato, quella con il leone e il cigno in posizione di battaglia. Se l’origine di questo tema ci è nota, ci dici come sono state scelte le due mascotte? Le avete scelte voi?
AC: “Si, ho avuto io l’idea, e ho realizzato autonomamente una bozza grafica, elaborata poi dal bravissimo Stan Decker. Nelle mie idee volevo citare l’appartenenza di ambo i cantanti ai Rhapsody, senza però essere troppo esplicito… da qui Il leone infuocato, potente e fiero, che bene si adatta a Fabio, mentre per me ho scelto un cigno nero, rappresentato come creatura mistica, citando così uno dei miei brani preferiti che ho interpretato sul progetto di Turilli… (si riferisce a ‘Il Cigno Nero’, ndR)”.
FL: “In realtà direi di no… non è stata un’idea partita da noi due. So che alla Frontiers hanno lavorato alla copertina, dicendoci cosa avevano in mente, e ci è sembrata una buona idea. Quando ci è stata mostrata diciamo che il risultato ci è piaciuto subito!”.
Le caratteristiche di Lione e Conti, a un orecchio non allenato, possono apparire piuttosto simili. Come si è lavorato invece per valorizzare le caratteristiche e le differenze di entrambi? E’ stato difficile o è venuto naturale?
AC: “Come già ho detto, generalmente le canzoni sono divise a metà, la prima metà cantata da Fabio e la seconda da me. In un paio di casi si ‘intrecciano’ pure, ma in linea di massime le melodie sono abbastanza in comune… Sai, negli ultimi cinque anni penso di essere cresciuto molto a livello vocale grazie alle esperienze fatte in studio e in tour con i Luca Turilli’s Rhapsody, quindi probabilmente alcune soluzioni che utilizzo adesso si avvicinano per forza di cose di più allo stile adatto al sound dei Rhapsody, che è stato reso grande negli anni proprio da Fabio. Con questo in mente, penso che non sia stato difficile lavorare alla definizione di queste linee… in generale che il sound di questo progetto è comunque piuttosto riconoscibile, e veste perfettamente entrambi come cantanti”.
FL: “Simone ha cercato di scrivere brani che sfruttassero le varie caratteristiche di entrambi. Penso che il risultato sia davvero più che buono, e ti assicuro che il tutto si è svolto in maniera assolutamente naturale. Ovviamente persistono le ‘limitazioni’ del genere power… basso uso delle tonalità medio-basse, scarso uso di vocals aggressive o ‘sporche’, ed in generale di un certo tipo di interpretazioni o approcci vocali che abbiamo invece cercato di inserire in giro nel lavoro. È difficile valorizzare a pieno le caratteristiche proprie di entrambi noi due, ma credo Simone ci sia riuscito in buona parte, con ottimi brani e belle melodie. Il tutto però ovviamente dipendeva anche dalla personalità e versatilità di noi come vocalist, oltre che dalle possibilità espressive offerte dalle varie composizioni”.
A livello realizzativo, quale direste è stata la sfida più difficile che si è dovuta affrontare nel realizzare questo lavoro?
AC: “Beh, probabilmente ti dovrebbe rispondere Simone, che si è sobbarcato l’intera scrittura del lavoro!(ride, ndR). Per quanto riguarda e Fabio direi che è filato tutto liscio, è stato molto piacevole poter cantare questi brani e devo dire che mi sono divertito molto nel farlo”.
FL: “A dire il vero tutto è filato liscio e tranquillo senza intoppi… il fatto che ci conosciamo da tempo, la voglia di fare un buon lavoro per noi stessi e per i nostri fans, e il voler creare assieme un progetto interessante e trascorrere un po’ di tempo assieme ha fatto sì che tutto il lavoro si sia svolto in maniera rilassata e spontanea”.
Ci sarà possibilità di vedere la coppia dal vivo, magari a un futuro Frontiers Metal Fest?
AC: “Me lo auguro! Vedremo il responso e le richieste che arriveranno, chissà! Fabio in questi mesi è parecchio impegnato, ma è volontà di tutti noi proporre l’album anche dal vivo, credo potremmo organizzare un grande show con questo materiale!”.
FL: “Beh… questa potrebbe essere una possibilità! Ne abbiamo brevemente parlato ed abbiamo pensato alla cosa. Ovviamente dipende anche dall’andamento di vendite del cd , dagli impegni di tutti noi e possibilità effettiva di mettere in pratica la cosa. Sarebbe però sicuramente interessante e bello da mettere in pratica!”.