Anvil – Pounding The Masses
Il 17/01/2018, di Giuseppe Cassatella.
‘Pounding The Pavement’ è un disco lineare, dall’indole fortemente rock and roll, che nella sua semplicità riporta gli Anvil – che erano apparsi alquanto appannati solo un paio d’anni fa, ai tempi del precedente (e deludente) ‘Anvil Is Anvil’ – ai livelli di eccellenza che competono a una band dalla storia importante (e tribolata) come quella dei canadesi. Un Lips tutto preso delle incombenze promozionali della sua ultima fatica ha risposto in modo diretto e coinciso alle nostre domande. Non temete, però, Steve Kudlow non ha certo risparmiato, nonostante questo, le sane dosi di ironia e sarcasmo che da sempre lo distinguono da suoi colleghi ben più allineati e diplomatici.
Benvenuto su Metal Hammer Italy, Lips. Innanzi tutto, voglio eprimere la mia sincera ammirazione nei tuoi confronti, per la tua carriera e per la tua abilità, dopo tutti questi anni di carriera, nel saper scrivere ancora album fottutamene heavy come ‘Pounding The Pavement’!
Grazie! L’ispirazione è inarrestabile, è una sorta di flusso infinito di scrittura. È impossibile rimanere senza idee. Questo è quello che siamo ed è quello che vogliamo essere! Nel bene e nel male, che piaccia o no!
L’album inizia con una traccia dal titolo alquanto bizzarro, ‘Bitch In The Box’. Ma cos’è o chi è la ‘cagna nella scatola’?
In realtà, è il nomignolo che abbiamo affibbiato al navigatore GPS, quel maledetto aggeggio che consente di prendere la direzione giusta durante la guida.
La seconda traccia si chiama ‘Ego’, il tuo ego è più grande ora, dopo 36 anni sul palco e un docu-film dedicato alla tua band, o all’inizio della tua carriera?
Questa canzone non ha niente a che fare con il mio ego, ma parla di della gente che possiede un ego smisurato. Nel corso degli anni ho incontrato molte persone simili. Vedila così, può essere considerato una sorta di “inno per gli stronzi”!
Perché hai scelto una canzone, tra l’altro una delle mie preferite del lotto, strumentale come title track?
Fa parte della nostra tradizione includere un brano strumentale nella tracklist dei nostri lavori, ma questa volta gli abbiamo dato il ruolo di title track!
‘Black Smoke’ mi ha ricordato la serie tv Lost, in cui c’è una strana entità ‘fumosa’, soprannominata, per l’appunto, “fumo nero”. Il brano in questione ha a che fare in qualche modo con quella strana creatura?
No, non c’è assolutamente alcuna connessione! Il brano parla di come spegnere le fiamme del dubbio che ti attanagliano. In buona sostanza, tratta di come rimuove le paure dalla propria vita.
Avete già deciso quali brani di ‘Pounding The Pavement’ proporrete dal vivo?
Al momento la scelta è ricaduta su ‘Bitch In The Box’, ‘Ego’ e ‘ Doing What I Want’.
Immagino che andrete presto in tour, sai dirmi se toccherete per alcune date anche l’Italia?
A essere sinceri, non abbiamo personalmente il controllo su dove ci esibiremo, è tutto in mano ad agenti e promoter, sono loro che fanno le scelte. Speriamo che le cose funzionino al meglio, a noi interessa solo suonare.
Nella foto di copertina c’è un uomo al lavoro, in Italia alle persone anziane, in particolari agli uomini, piace trascorrere le giornate intere a guardare i cantieri! Avviene la stessa cosa in Canada o si tratta di un vezzo tutto tricolore?
Non saprei dirtelo! Sinceramente, non mi è mai capitato di notare qualcuno che stesse là impalato a osservare dei manovali all’opera!
Non ci saranno i vecchi guardoni, ma esisterà una scena metal in Canada, no?
C’è una scena metal in ogni paese, poi sta alle singole band riuscire a stimolarla per ricevere il giusto supporto da questa!
Sappiamo che hai un brutto passato per quanto riguarda i tuoi rapporti con le etichette discografiche. Le cose, però, paiono andare più che bene con la SPV / Steamhammer, etichetta con la quale collaborate ormai da anni.
La nostra label si è dimostrata seria e competente. Detto questo, corretti sono stati anche tutti i nostri rapporti con le altre etichette tedesche.
Facendo un lungo passo indietro, come sei entrato in contatto con l’Heavy Metal?
Dipende dalla definizione di metallo pesante che hai in mente. Personalmente lo considero una conseguenza dell’invenzione della chitarra elettrica. Quando ho ascoltato per la prima volta Elvis cantare ‘All Shock Up’, potrebbe essere stato quello inconsciamente il primo contatto. Però la vera epifania non è giunta fino a quando non ho visto i Beatles e i Rolling Stones all’Ed Sullivan Show a metà degli anni ’60. Quegli spettacoli hanno avuto un enorme impatto su di me da bambino. Fissavo le chitarre elettriche nei negozi del centro e volevo possederne una. Alla fine, mio padre ne portò una a casa quando avevo 10 anni. È passato molto tempo da allora, è accaduto ben 51 anni fa!
E dopo 51 anni che cosa significa l’Heavy Metal per te?
È la mia vita ed è quello per cui vivo!
Mentre se dovessi dare un consiglio a chi non vi conosce, qual è, secondo la tua opinione, il miglior album degli Anvil?
Probabilmente, il nostro ‘Greatest Hits’, lì ci sono tutte le mie canzoni preferite!