Legionem – La Via Italiana Del Doom

Il 19/12/2017, di .

Legionem – La Via Italiana Del Doom

Se c’è una cosa che noi italiani sappiamo fare bene, è lamentarci! Subito dopo viene il doom (forse perché è la costola del metal più ricca di sofferenza?), sottogenere in cui vantiamo nomi di culto a livello internazionale. All’ombra dei vari Death SS, The Black, Black Hole è cresciuto un trio che, con il recente ‘Ipse Venena Bibas’, sta rinverdendo i fasti del nostro glorioso movimento. Ci riferiamo ai Legionem, freschi d’esordio, a cui abbiamo posto qualche domanda.

Ciao ragazzi, vi andrebbe di presentarvi ai lettori di Metal Hammer Italia?
Con piacere. Noi siamo Legionem. Uniti insieme da poco più di anno per riportare con fermezza, nella nostra nazione, il sound oscuro che da sempre più gli si addice.

Perché proprio il doom?
Il doom ci rappresenta come idea che abbiamo del mondo. Ogni atmosfera, cadenza, e aggressività del genere, è metafora di quello che vediamo intorno a noi: CONDANNA.
Ci teniamo lontani da ogni fronzolo modernista che, da anni a questa parte, ammorba le sacre sonorità oscure Italiane. Per quanto questo genere veda i suoi albori Oltremanica e Oltreoceano, riteniamo che nel nostro suolo abbia raggiunto la sua espressione più ambiziosa, fondendosi con sonorità ben più antiche. Questa tradizione deve assolutamente essere mantenuta in vita.

Come mai, secondo voi, queste sonorità a noi italiani escono particolarmente bene?
Il nostro panorama si è trovato in eredità la magia del Progressive Italiano, che già di per sé si tingeva di sfumature oscure. Il doom trova nella nostra nazione un particolare terreno fertile grazie a singolari retaggi religioso-storico-culturali, e ovviamente folkloristici, che sono stati valorizzati musicalmente ed artisticamente da figure, divenute di culto, come Paolo Catena, Mario Di Donato e Antonio Bartoccetti. Certi personaggi, valorizzando il già presente tappeto musicale, impreziosendolo di un retaggio popolare-esoterico, hanno sorpassato i limiti del genere musicale creandone uno stile di vita. Per noi il doom è un modo di essere.

Vi andrebbe di consigliare delle band che apprezzate?
Per quanto riguarda il panorama Italiano, oltre i sopracitati e tutto il Dark Sound nostrano (Death SS, Epitaph, Black Hole…) apprezziamo moltissimo le band attuali che hanno creato una continuità con quelle sonorità, in particolare Impero delle Ombre e Misantropus.

Come è nato il vostro primo disco?
Il nostro primo disco è stato composto, a sei mani, fra il Settembre e il Novembre 2016. Conoscendoci già da molti anni come musicisti, abbiamo iniziato con chiarezza di idee e omogeneità il songwriting già dalla prima prova.

Di che parlano i testi?
I nostri testi rispecchiano ciò che pensiamo e ciò che siamo. Il completo fallimento della morale impostaci da religione e istituzioni, la perdita di ogni valore nell’essere umano contemporaneo, l’autodifesa nella misantropia. La via dell’occulto, dei grandi misteri, per comprendere, accettare, quindi elevarsi e liberarsi da queste catene.

‘Black Chain of Death’ sin dal titolo mi ha ricordato i Death SS e la loro ‘Chains Of Death’, è un caso o possiamo considerare questo pezzo un tributo alla band che fu di Paul Chain?
Volevamo rialzare il polverone che la catena nera della Morte scatena quando batte a terra.

Come siete entrati in contatto con la Black Widow Records?
Fummo suggeriti da Jhon Goldfinch Cardellino, dell’Impero delle Ombre, agli organizzatori del Doomsday Survivor, dove suonammo il nostro primo live il 17 dicembre 2016; quella stessa sera, conoscendo Jhon da molti anni ed avendo già condiviso il palco con lui, avemmo modo di parlare dei nostri futuri progetti. Fu lui stesso allora a metterci in contatto con Massimo Gasperini, della rinomata Black Widow Records. Da lì è partita questa collaborazione.

Come va l’attività dal vivo?
Molto bene. Riteniamo che, nella stessa tradizione del doom metal italiano, la componente teatrale e scenica on stage sia fondamentale, per questo amiamo suonare live. Nonostante nati da poco abbiamo avuto la fortuna di condividere palchi con band affermate quali, appunto, L’Impero Delle Ombre, Side e The Ossuary.

Prossimi progetti?
Stiamo concludendo, con molto entusiasmo e soddisfazione, la stesura del nostro secondo full lenght. Entro la fine dell’anno inizieremo a registrarlo. Vi annunceremo ogni novità tramite la nostra pagina facebook, www.facebook.com/legionemdoom/

A voi la chiusura…
Crux sancta sit mihi lux
Non draco sit mihi dux: Vade retro Satana
Nunquam suade mihi vana: Sunt mala quae libas
Ipse venena bibas.

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