Entropy Fest II – La parola a Douglas R. Docker
Il 18/12/2017, di Fabio Magliano.
Dopo il successo riscosso nella prima, seminale edizione che aveva visto imporsi i Doctor Brown nella categoria Cover e i Feat. Esserelà tra i Gruppi Originali, ritorna anche con il nuovo anno l’Entropy Festival, contest musicale dal taglio decisamente innovativo (già solo per la decisione di renderlo gratuito sia per i gruppi partecipanti che per il pubblico) del quale Metal Hammer è ancora una volta orgogliosamente supporter.
A presentarci la seconda edizione dell’Entropy è il suo ideatore, l’istrionico Douglas R. Docker, fondatore della Black Swan Rock School of Music nonchè musicista per metà americano e per metà francese ma italiano di adozione, con alle spalle una carriera importante spesa tra i Biloxi, gruppo rock melodico statunitense in grado di godere di un certo successo negli anni Ottanta, i Disco Inferno, i Docker’s Guild e Cheap Prick, e collaborazioni di prestigio come quelle con Tony Franklin, Guthrie Govan, Jeff Watson, Greg Bissonette, Goran Edman, John Payne, Tony Mills, Therion, Nita Strauss e Amanda Somerville.
Iniziamo dalla fine: Che cosa ti ha lasciato la prima edizione dell’Entropy?
“Essendo la prima edizione, a priori il sentimento dominante era più la paura che non le aspettative. Sarebbero stato facile, coi tempi musicali che corrono, fare un buco nell’acqua. Il panorama musicale è già saturo di concorsi di ogni tipo e abbiamo lavorato veramente tantissimo per creare un festival/concorso diverso da tutti gli altri. Credo che rischiare con un approccio innovativo abbia dato i suoi frutti e le due emozioni dominanti dopo l’ultima finale di luglio sono state sorpresa e soddisfazione. Soddisfazione di avere visto raggiunti tutti gli obiettivi prefissati, ma soprattutto la sorpresa di aver scoperto 24 gruppi davvero fantastici e di altissimo livello artistico e musicale, di essere riusciti a creare una comunità collaborativa tra gruppi, organizzatori, giurati, staff del Luppolo Saloon di Roletto (TO) senza i soliti giochi di potere, invidie, malumori e tutto il peggio che circonda troppo spesso il mondo del rock. Siamo riusciti a creare una famiglia ed èstato tutto davvero fantastico”.
Che indicazioni hai ricevuto, da musicista, dalle band che hanno partecipato al festival, e soprattutto sullo stato della scena rock indipendente?
“Da organizzatore, il feedback dei vari gruppi è stato veramente positivo, e li abbiamo pubblicati sulla pagina “dicono di noi” del vecchio sito. E’ stata una sorpresa, nessuno di noi si aspettava un successo ed un supporto tale da parte dei gruppi. Abbiamo anche ricevuto utilissimi consigli per la nuova edizione dell’Entropy Fest, che abbiamo cercato prontamente di implementare dove possibile.
Da musicista invece, quello che emerge è una scena rock estremamente viva, frizzante, creativa e piena di entusiasmo che purtroppo non ha più i canali per espirmersi. E’ stato uno degli obiettivi iniziali del festival: dare ai gruppi un’opportunità di suonare, di crescere, cercando di sostenerli, dandogli un’esposizione mediatica notevole con i vari partners mediatici tra cui Metal Hammer che è stato di grande aiuto sia nella ricerca dei gruppi che dopo”.
Se non erro a fine Entropy I avevi detto che non avresti ripetuto l’esperienza, e invece…
“Qui parlo esclusivamente a nome mio, perché i miei partners (Mario Boscatto e Al Luppolo Saloon) non sono stati coinvolti da questa mia decisione provvisoria di fine estate. Ero arrivato alla fine della prima edizione completamente drenato, esausto, e sopraffatto da problemi famigliari e personali a quel tempo ingestibili. Avevo quindi deciso di prendermi una pausa da tutto, per risolvere queste situazioni. Poi col tempo le cose si sono rimesse a posto ed eccoci qua! Del resto non riesco mai a star fermo quindi era inevitabile
Che cosa differenzia l’Entropy dagli altri contest?
“La durata, visto che si svolge su 5 mesi di concerti, invece delle solite selezioni a tavolino e poi 1-2 serate finali live. Gli obiettivi pensati PER i gruppi e non per riempire le tasche degli organizzatori. Il fatto quindi che appunto sia interamente gratuito sia per i gruppi che per il pubblico. Niente giochi economici per speculare sulla fame di successo dei gruppi. I premi, che sono pensati per aiutare i gruppi su più livelli, dall’opportunità di suonare su un palco bello in un locale unico nella nostra zona, ai workshop sui social network e il music business offerti gratuitamente ad ogni partecipante. Abbiamo evitato il solito “demo” che oggi è diventato un premio banale, ma soprattutto veramente inutile come prodotto sia promozionale che commerciale. Costruire un rapporto sereno e costruttivo tra gruppi e organizzazione, farli sentire parte di una famiglia, trattarli con rispetto e gentilezza, cosa che dovrebbe succedere sempre, ma sappiamo bene che non è così”.
Quale è la band ideale per partecipare all’Entropy?
“A livello di genere ci siamo limitati al rock nella sua accezione più larga. Basta quindi avere una base elettrificata rock (batteria, basso e chitarra elettrica), e da lì si va dal pop rock più leggero al metal estremo, passando per il prog, il punk, ecc. Non esiste un profilo ideale, prendiamo sia gruppi agli inizi che veterani con anni di esperienza alle spalle. E ad ogni nuovo arrivo siamo sorpresi ogni volta in modo diverso”.
Puoi dire qualcosa di più anche a livello “tecnico e pratico” sul festival?
“Per le iscrizioni, il regolamento, i moduli da compilare e tutto l’aspetto burocratico rimando al sito ufficiale che contiene tutto www.entropyfest.it
A livello organizzativo invece, quest’anno ci saranno 9 date: una inaugurazione molto speciale perché festeggeremo i miei 50 anni con il progetto So5oS dove suoneremo 1-2 brani di ogni gruppo o progetto dove sono stato coinvolto in oltre 40 anni di musica in compagnia di una ventina di amici e colleghi musicisti più o meno storici per una bellissima serata di festa e musica. Seguiranno poi 6 eliminatorie con 4 gruppi a serata, che alterneranno gruppi originali con gruppi cover/tributi. A maggio ci saranno le due finali con l’annuncio dei vincitori”.
Quali sono le tue speranze per l’Entropy II?
“La speranza principale è di migliorare dove sappiamo di avere sbagliato l’anno scorso. Piccoli errori, sviste ed ingenuità che contiamo di limare per rendere il tutto ancora più di successo e gradevole per i gruppi e per l’organizzazione. Ci auguriamo ovviamente un cartellone pieno di gruppi (i posti sono 24) e un riscontro di pubblico uguale o superiore all’anno precedente”.
Cosa può migliorare nella seconda edizione del festival rispetto alla prima?
“Sicuramente la prima cosa è stata una campagna sponsor molto più aggressiva perché l’anno scorso ne siamo usciti con una voragine economica notevole. Quest’anno il sostegno degli sponsor ci ha permesso di mantenere i costi a €0 sia per noi che per i gruppi, permettendoci comunque di offrire una vasta gamma di premi e servizi a tutti. Il secondo grosso cambiamento è stato sui premi. L’anno scorso avevamo concepito come premio un intero percorso formativo che doveva sbocciare nella produzione di un LP per i 4 vincitori. Questa è forse l’unica nota dolente dell’Entropy Fest 2017. Per motivi che stiamo ancora analizzando, la maggioranza dei gruppi non ha recepito questa filosofia formativa e ci siamo ritrovati con poche presenze sia ai workshop che per i servizi fotografici messi in palio. E’ risultato quindi impossibile implementare il resto del percorso formativo. Peccato, perché oggi sapere come muoversi nell’affollatissimo panorama musicale attuale è cruciale per avere successo, e molti gruppi non lo sanno fare, ma non vogliono nemmeno imparare. Abbiamo quindi optato per dei premi molto ghiotti ma slegati da un filo conduttore, e di cui i vincitori possono usufruire in maniera indipendente senza compromettere gli altri premi e gruppi. Ci sono quindi servizi fotografici, workshop, almeno tre opportunità di suonare live tra le quali al Magazzino Musicale Merula, che offre tra l’altro il video dell’esibizione, l’audio digitale su 16 tracce separate, diretta live su TRS Radio, interviste ecc., il Black Swan Festival organizzato dalla mia attività e altre opportunità che stiamo ancora contrattando. Grazie mille per questa opportunità di spiegare un po’ come funziona l’Entropy Fest e speriamo di vedervi numerosi, sia gruppi che fans Al Luppolo Saloon da gennaio a maggio 2018!”