Alpen Flair Fest 2017 – Intervista a Kai Michelmann
Il 04/06/2017, di Stefano Giorgianni.
Diventata oramai una delle più consolidate manifestazioni del nord Italia, l’Alpen Flair Fest arriva a questo 2017 con grandi nome del rock e metal internazionale: Anthrax, Sepultura, DAD, Frei.Wild e molti altri. Dopo aver assistito allo spettacolo dello scorso anno, abbiamo deciso di sapere di più sull’imminente edizione, intervistando Kai Michelmann, responsabile della produzione del festival..
Ciao Kai! Benvenuto su Metal Hammer Italia e grazie del vostro tempo! Partiamo con qualche ricordo dello scorso anno, un’edizione che è stata di grande successo. Puoi raccontarci, da diretto interessato, com’è andata?
Un anno come quello del 2016 è stato qualcosa di speciale, soprattutto perché siamo riusciti a ottenere una certa posizione nel mondo dei festival. Anche se il “dio del meteo” non ci ha voluto tanto bene e ci ha fatto fare qualche doccia, la festa aveva un motto “non esiste brutto tempo, solo abbigliamento errato”. Ospiti, band, staff e tutta la regione sono stati uniti e hanno festeggiato in una maniera favolosa. Sarebbe sbagliato nominare singole highlight, quello che conta è il festival al completo, e questo rimarrà nella nostra memoria, sperando di riuscire a festeggiare ancora per tanti anni all’Alpen Flair.
Passiamo a questa nuova edizione, ormai alle porte. Nel programma vediamo gruppi importanti, dal punto di vista del metal, come Anthrax e Sepultura. È stato difficile ingaggiare queste band?
L´Alpen Flair, con i suoi 90.000 mila piedi che calpestano l´area concerti in 4 giorni, è diventato uno dei più grandi eventi del nord Italia e questo aiuta l´avvento di gruppi internazionali. Infatti, non è sempre stato così. La lista dei desideri dell´Alpen Flair è lunga e cerchiamo ogni anno di esaudirne qualcuno in più. Le band da te nominate sono ben integrate nel nostro concetto di festival e chiaramente si deve sempre approfittare quando i questi gruppi fanno tour in Europa. La cosa particolare degli Anthrax forse è che hanno suonato veramente poche volte nei festival in Europa e per quello siamo molto contenti di ospitarli. I Sepultura rappresentano un desiderio degli organizzatori di Naz, e volentieri festeggeremo con samba brasiliana di extraclasse.
L’Alpen Flair Fest è oramai un evento solido, che richiama sempre più persone, però quello che mi ha stupito di più dello scorso anno è stata l’atmosfera familiare, molto simile a una festa. Sarà difficile, secondo te, visto il continuo ampliamento del festiva, mantenere questo tratto distintivo?
L´ex Nato area è molto limitata per capacità di persone, ma siccome pensiamo che la posizione e l´ambiente di questo complesso sia molto importante e unico, non siamo, al momento, intenzionati a cambiare. Chiaramente siamo sempre impegnati a migliorare le infrastrutture per poter offrire il massimo agli ospiti. Inoltre, non vogliamo diventare troppo avidi, anzi, preferiamo lavorare con il cuore e la mente. L´ambiente dell´Alpen Flair è molto particolare e vorremmo che rimanesse cosi: una festa dove si balla e ci si diverte.
Un’altra cosa che ho notato, soggiornando a Bressanone, è stata l’ondata di spettatori dell’Alpen Flair che ha praticamente invaso la città. In diverse città spesso si lamentano di queste “invasioni”, anche se pacifiche, altri luoghi invece tendono a valorizzare queste manifestazioni, facendo dei festival delle vere attrazioni turistiche per incentivare il turismo. Che rapporto c’è tra Bressanone, Natz e l’Alpen Flair Fest?
Il festival ormai si è sviluppato non solo nei comuni limitrofi, ma in tutta la provincia. All´inizio nessuno credeva che questa manifestazione sarebbe potuto diventare un progetto per presentare l´Alto Adige, ma nel frattempo hanno capito che l´Alpen Flair è ormai diventato un evento importante che rappresenta l´Alto Adige in tutta l´Europa. Dunque, possiamo dire che questo festival sia un enorme valore aggiunto per tutta la regione.
Vorrei chiederti delle diverse attività di svago legate al festival. Sul sito ho notato il paintball, oltre alla presenza di marchi come Harley Davidson. Cos’altro avete in serbo per chi verrà?
Cerchiamo anche sempre di presentare oltre alla buona musica, la bellissima regione dell´Alto Adige. Presentiamo ogni anno un programma per il tempo libero e cerchiamo di avvicinare le bellezze della regione, infatti gli ospiti potranno non solo fare belle foto del nostro palco, ma anche delle attrazioni che troveranno intorno. In genere è così: la gente viene, rimane nella zona del festival e dopo tre giorni parte di nuovo senza accorgersi di quanto sia bella tutta la zona. Da noi sarà possibile fare di più: gite in montagna, canyoning, rafting, gite in mountain-bike, parapendio, un volo in elicottero oppure una visita alla città di Bressanone. Tutto questo fa parte del nostro programma e siamo felici di poter offrire questo servizio ai nostri ospiti.
Sono rimasto colpito, e in maniera positiva, della presenza, anche in quest’anno un po’ di pausa, del gruppo simbolo dell’Alpen Flair, i Frei.Wild. C’è qualcosa di particolare in ballo?
I Frei.Wild ormai fanno parte del festival e sono vicini a tutto lo staff, rappresentano assolutamente la parte più importante di tutto l’evento. Di conseguenza, è stato sempre chiaro che, nonostante la pausa, avrebbero fatto parte del festival. Ci sono sorprese in programma, ma anche noi non sappiamo cosa avranno in mente questi quattro ragazzi. Anche noi siamo in tensione e conoscendo Frei.Wild sappiamo che sono sempre pronti a regalare qualcosa di speciale.
Uno dei pregi dell’Alpen Flair è quello di riuscire a portare in Italia gruppi che è difficile vengano a suonare in questo paese, soprattutto band di lingua tedesca. Ritenete che questo possa rimanere uno dei vostri punti di forza?
Devo un attimo correggere. Non si tratta di chiamare gruppi di lingua tedesca, cerchiamo sempre di affascinare gente di tutte le nazioni. All’Alpen Flair è importante avere un mix di tutti i generi musicali e anche di tutte le nazioni. La lingua non ha importanza nella musica, ma il divertimento e le emozioni. Si vede anche dalla cifra crescente di fans dei Frei.Wild, che ormai provengono anche delle regioni italiane ed è molto bello vedere come questo numero cresca sempre di più.
Di tutte le edizioni che si sono svolte fino adesso, qual è la band che siete stati più orgogliosi di portare al festival?
Nominare un gruppo specifico non sarebbe giusto per questo evento, perché ognuno fa parte del nostro festival. Di certo è figo presentare gruppi come Frei.Wild, Sabaton, Amon Amarth, Nena oppure Doro, ma ci sono anche gruppi più piccoli che fanno, in parte, viaggi anche molto lunghi per raggiungerci. Per questo mostreremo sempre il nostro grande rispetto.
Qualche nome che vi piacerebbe ma che non siete ancora riusciti a portare?
Mah…ce ne sono centinaia! Qualcuno rimarrà un sogno per sempre, perché sono ad alto budget e chiaramente impossibile sarebbe possibile ospitarli, ma lavoriamo sodo per poter offrire sempre il massimo al nostro pubblico. Alla fine siamo tutti fan e io non mi stancherò mai di mandare mail con la richiesta a Foo Fighters e Social Distortion, sempre nella speranza di ricevere una risposta (ride, ndr.).
Vi lascio quest’ultimo spazio per convincere i nostri lettori a venire all’Alpen! A voi la parola.
Con queste ultime parole vogliamo ringraziare Metal Hammer perché ci aiutate a diffondere l´idea che tutti sono davvero i benvenuti al nostro festival. Infatti, grazie anche al vostro supporto e alla vostra piattaforma, ormai il nostro festival non è più importante solo nella zona di lingua tedesca dell’Italia.
Invitiamo ognuno di voi a farvi un´idea della nostra atmosfera familiare e sottolineiamo che ogni milanese, romano o siciliano è benvenuto al nostro festival.