Dragged Into Sunlight – L’Arte Non Scende A Compromessi
Il 25/05/2017, di Blagoja Belchevski.
Un paio di ore prima di vedere i Dragged Into Sunlight esibirsi con le loro schiene girate al pubblico, Metal Hammer Italia ha avuto il piacere di sedersi faccia a faccia con il vocalist T. e discutere della band, di musica nuova e dell’evoluzione della scena musicale estrema – senza scendere a compromessi.
Prima di tutto, grazie per la tua disponibilità. Siamo davvero onorati di avervi su Metal Hammer Italia!
Grazie per averci!
Quindi, Dragged Into Sunlight (trad: trascinati alla luce del sole, ndr). Un nome abbastanza ossimorico per una band ai cui membri piace rimanere anonimi e non esporsi.
Si, le due cose sono venute in modo spontaneo, e non è stato intenzionale. Il nome è venuto prima e se questo ci abbia inconsciamente ispirati a prendere la strada dell’anonimato o se le due cose sono completamente scollegate tra di loro e sono accadute spontaneamente, non lo so veramente. In ogni modo, facciamo quel che vogliamo, ci piace ciò che facciamo e speriamo che le due cose si complimentino artisticamente a vicenda.
Appartenendo alla scena musicale estrema, come ci si sente ad aprire concerti per una band di musica estrema così leggendaria come i Mayhem?
Beh, sai, i Mayhem fanno parte di quelle band che hanno contribuito alla nascita dei Dragged Into Sunlight. I Mayhem, gli Immortal, sono un po’ gli imperatori di questo mondo…Sono nella scena da venti, più di vent’anni, ora non trovi più band che siano nel giro per così tanto tempo. O almeno, nel modo in cui le band ai tempi hanno pubblicato una marea di crossover di metal estremo, anche distruggendo completamente limiti, esplorando nuove storie e fondendo tutti i tipi di generi insieme per crearne il loro, definendo scene musicali, e ovviamente i Mayhem sono il punto più alto di questo. Che siano le idee che li seguono, le storie, o che sia la musica – penso siano entrambe – loro sono un gruppo terrificante che ha portato avanti storie storie completamente nuove il che è fantastico, ci siamo cresciuti insieme. Hanno fatto degli album che hanno sfidato generi, e questo è lo scopo e questa era l’ambizione dei Dragged Into Sunlight. Non era di esibirci su palchi enormi, era di sfidare idee e fare qualcosa di nuovo, e il fatto che ci abbiano chiesto di aprire i loro concerti è fantastico, una vera pietra miliare per noi.
I Mayhem hanno un’identità scenica ben definita, e in un certo senso ce l’avete anche voi. La vostra teatralità sul palcoscenico è strettamente collegata alla voglia di rimanere anonimi oppure c’è un significato più ampio dietro a essa?
È una sequenza di idee. Sono tutte venute a una a una, ed è stato tutto molto spontaneo. Come diciamo, i Dragged Into Sunlight sono una questione di gravità della speranza: alla fine, ciò che succede succede, e si risolve sempre per il meglio. Quindi sono emerse diverse idee, e ovviamente avevamo già il nome della band e stiamo suonando un po’ il genere musicale giusto, e abbiamo pensato che forse dovremmo avere questo tipo di amplificatori particolare, sin da quando abbiamo usato gli amplificatori Matamp…L’idea generale che volevamo fare quello che volevamo fare, ed è stata una situazione tipo “A me piacciono i teschi”, “A me piace questo tipo di tema e immagine”. Lo facevamo nella camera di qualcuno di noi, aggiungendo elementi, fumo e teschi…e il modo in cui abbiamo scelto di esibirci è simbolico, rappresenta tipo l’unità, la coesione di pensiero. Siamo tutti d’accordo riguardo a questo, l’abbiamo fatto per dieci anni, e non ci importa se la gente lo capisce, se ha un senso per loro, non abbiamo intenzione di scendere a compromessi riguardo a questo. Tornando alla tua domanda precedente, in questo modo possiamo essere paragonati ai Mayhem, e a band come gli Obituary e gli Autopsy. Quelle sono band che non sono mai scese a compromessi. Al giorno d’oggi, c’è sono fin troppo compromesso nella musica contemporanea, ed è una cosa che i Dragged Into Sunlight non faranno mai. La nostra presenza scenica è disorientante, o stravagante, o misteriosa, e alcune persone non la capiscono, ma non cambieremo ciò che facciamo.
Vi risulta più difficile connettervi ai fan a causa di questo? O vi importa affatto il costruire una fanbase nel modo ‘usuale’, con l’anonimato e tutto quanto?
Beh, penso che se con le persone c’è analogia di pensiero, e se vengono a vedere i nostri concerti e comprendono all’istante, certo che li vuoi incontrare. È un po’ come le persone che vanno agli stessi bar, a cui piacciono le stesse cose nella vita, quindi è bello incontrare individui che la pensano allo stesso modo. Non stiamo cercando di costruire una fanbase nel senso di orde e orde di ragazzi a cui piace il metal. Certo, è fantastico se gli piacciamo, ma questa band l’abbiamo iniziata per le nostre idee, per noi stessi. Quindi si, è fantastico che alle persone piaccia la nostra band e che ci capiscano e vogliamo incontrare queste persone, ma non ci struggiamo per questo, non è la vita e la morte della band. La vita della band sono le persone coinvolte, tutti quelli coinvolti in essa, ed è una cerchia che continua a crescere. E come ho detto, è una cerchia di persone che la pensano uguale: sono stati ai nostri concerti, dobbiamo collaborare con loro a progetti…Sono fotografi, scrittori, gente che produce cose strane, e noi possiamo contattarli e collaborare con loro, lavorare insieme a loro, ed è una cosa sempre bella. È una cerchia, come ho detto, persone normali, questa è una parte del fare tour come questo, ma anche tour più piccoli, più underground, semplicemente incontrare voi gente o comunque creare conoscenze.
Tuttavia, non fate dei tour molto spesso. Occasionalmente fate una serie di concerti, e quindi tornate alla vostra ‘solita’ vita. In dieci anni, avete realizzato…soltanto due album, finora?
Si, due album e un EP. Tuttavia, stiamo attualmente lavorando ad un nuovo disco. Abbiamo messo dei brevi clip sulla nostra pagina Facebook e sugli altri social media. Quindi stiamo lavorando a del nuovo materiale, e passiamo tanto tempo a creare musica e a rendere questo calderone di influenze il più fluido e coerente possibile. Abbiamo iniziato a scrivere quattro o cinque anni fa, e abbiamo di recente concluso la prima fase del processo di produzione. Quindi, abbiamo ancora queste registrazioni di tre anni fa che non abbiamo ancora terminato, ce la stiamo prendendo comoda nel fare le cose. Lo stiamo facendo per la band, in primo luogo, non per le persone. Non abbiamo alcuna intenzione di scendere a compromessi con la nostra arte per le persone, o per la scena musicale. La scena cambia ogni giorno, e se le persone non capissero ciò che facciamo, noi lo faremmo comunque.
Questo è meraviglioso! Cosa dovremmo aspettarci da questo nuovo disco? Com’è strutturato a livello di sound?
Beh, non ci sono compromessi in ciò che abbiamo realizzato. È più maturo, la produzione della batteria è più diversa rispetto a dieci anni fa…voglio dire, era leggermente più cruda al tempo, e non sono sicuro se vogliamo fare lo stesso ancora. Quindi ovviamente questo disco è diverso rispetto ai precedenti, non ha senso riscrivere lo stesso disco. Direi che è più avanzato nelle progressioni rispetto ai dischi precedenti. Certamente getta i dischi precedenti in un mix con degli elementi nuovi, non può essere scambiato per quello di nessun’altra band al di fuori dei Dragged Into Sunlight, le influenze sono parecchio variegate. Sai, ne siamo molto felici, e alla fin fine questo è tutto ciò che conta, e sarebbe fantastico se la gente lo ascoltasse. Per quanto riguarda la prima fase della produzione, ne siamo molto contenti.
Hai menzionato Mayhem, Immortal, Obituary, Autopsy come vostre influenze, ma a chi vi ispirate all’interno della scena musicale extreme brittanica?
Beh, nel Regno Unito, il black metal non ha la scena musicale più unificata, non ha la scena musicale più prolifica, ma ha tanta integrità e ha prodotto delle band fantastiche negli anni. Ci sono state delle band meravigliose nel Regno Unito; non mi ispiro a tutte di loro perché sono band grosse. Ci sono band che ho visto venire e andare nel corso degli anni, e forse nessun altro ha sentito parlare di loro ma sono band che non sono mai scese a compromessi. Ovviamente, alcune delle band più grosse come Bolt Thrower, My Dying Bride, Iron Monkey…però sai, anche band più underground, ci sono band come Man Must Die che non ho visto in parecchio tempo. La maggior parte delle mie band preferite è morta e sepolta, ma le ascolto ancora più giorni alla settimana. Probabilmente la band alla quale mi ispiro di più nel Regno Unito sono gli Iron Monkey, a causa di tutto ciò che hanno raggiunto da ciò che hanno dovuto passare, tenendosi ben saldi nonostante tutto, affrontando le avversità e difficoltà. I Mayhem hanno esperienze simili, dei tempi ardui, cruciali per rafforzarsi…Penso che ciò rende una band più prolifica, la rafforza, e questo è un lato guardando dal quale puoi rispettare band come i Mayhem, gli Iron Monkey, qualsiasi band che è passata attraverso tempi del genere e quel tipo di sfide.
Sentite di fare parte di quella scena o no?
Beh, sai, quelle band facevano parte della stessa scena musicale. Voglio dire, I My Dying Bride sono nella stessa scena degli Iron Monkey, e tanti anni fa, avresti sentito queste band esibirsi insieme in diversi posti e venue nel Regno Unito. Non è più questo il caso, perché ci sono così tante sottodivisioni nella scena, così tanti sottogeneri, quindi non penso che i Dragged Into Sunlight si stiano al momento integrando in una scena, o in ciò che consideriamo come scena. È semplicemente un calderone di tutto quanto, quindi i festival che vedi arrivare adesso hanno death metal, stoner, noise, hanno delle line up davvero variegate, e sono davvero accoglienti nei nostri confronti, perché suoniamo un po’ tutto ciò che hanno nel bill, veramente. Quindi ci sono tante band che rientrano in tante cose diverse, ma non rientriamo in una scena perché non c’è una scena in cui rientrare, la scena sembra starsi adattando intorno a noi, ed è fantastico presenziare a festival come Lords Of The Land, ci sono gli Obituary, ci sono i Marduk, in più dei gruppi underground della scena, e questo mostra come la scena underground di metal estremo stia diventando sempre più variegata, e questa varietà ispira i musicisti e la creatività, ed è così che nascono delle grandi band come Iron Monkey, come My Dying Bride, tutti sono messi insieme, e incoraggiati, e pensano in modo più creativo, perché non aderiscono a generi e sottogeneri. Death metal, black metal, tutto ciò esce fuori dalla finestra e tutti hanno un approccio più collaborativo, e spinge e fa evolvere la musica, e fa evolvere il metal estremo, ed è per questo che i Dragged Into Sunlight non fanno parte della scena. Noi ci evolviamo, la scena si evolve, e speriamo che sempre più band comincino a pensare fuori dagli schemi e continuino a sfidare i generi e i sottogeneri e il modo in cui viene suonato il metal estremo.
E questa è la situazione per quanto riguarda le band, ma per quanto riguarda i fan? Dalla tua personale prospettiva, pensi che siano ancora inquadrati in schemi, in generi e sottogeneri?
No, penso si stiano adeguando anche i fan. I fan vanno ai festival, e incontrano gli altri fan, vedendo che la musica non è più così schematica. I concerti underground hanno dei bill molto specifici in fatto di genere – voglio dire, abbiamo festival come Tech Fest che è orientato molto sul metal tecnico – ma i festival tradizionali, ad esempio il Complexity Festival di Amsterdam è orientato verso musica progressive e tecnica, ma trovi anche band come Boosk, sai, una line up piuttosto variegata. I fan che vanno a quei festival incontrano altra gente e vedono che la diversità sta aprendo la via ad ancora più musica estrema. Il pubblico sta cambiando insieme alla scena – il pubblico è la scena, in effetti. E tutto ciò, il pubblico, le band, la scena, tutto sta diventando più e più variegato, e più aperto e flessibile.
Perfetto, questo è tutto! Ancora una volta, è stato un un piacere avervi su Metal Hammer Italia. Grazie mille!
Grazie a voi, ci vediamo presto!
—ENGLISH VERSION—
A couple of hours before seeing Dragged Into Sunlight perform with their backs turned to the audience, Metal Hammer Italia had the pleasure to sit face-to-face with the vocalist T. and discuss the band, new music and the evolution of the extreme metal scene – without compromising.
First of all, thank you for the availability! We are really honoured to have you on Metal Hammer Italia.
Thanks for having us!
So, Dragged Into Sunlight. A pretty oxymoronic name for a band whose members like to stay anonymous and do not expose themselves.
Yeah, the two came very naturally, and it wasn’t an intentional thing. The name came first, and whether that subconsciously inspired the idea that we should go down the road of being anonymous or whether they are completely unconnected and just happened naturally, I don’t really know. But either way, we do what we do, we enjoy what we do, and yeah, hopefully, the two complement each other creatively.
Belonging to the extreme music scene, how does it feel to be opening shows for such a legendary extreme metal band such as Mayhem?
Well, Mayhem, you know, they sit alongside those bands that started Dragged Into Sunlight. Mayhem, Immortal, they’re sort of the emperors of this world…They’ve been around twenty, twenty plus years, now you just don’t find bands that have been around that long anymore. Or at least, in the way that bands back then released a hell of crossover extreme metal, even completely destroying boundaries, exploring new stories and molding all kinds of genres together to form their own genre, defining scenes, and obviously Mayhem are the pinnacle of that. Whether it’s the ideas that follow them, the stories, whether it’s the music or whether it’s both -I think it’s both- they’re a terrifying band that pressed brand new stories with them which is awesome, we grew up with them. They made albums that defied genres, and that is the aim and that was the ambition for Dragged Into Sunlight. It wasn’t to perform on big stages, it’s was to challenge ideas and do something new, and the fact that they have requested us to open their shows is absolutely amazing, a true milestone for us.
Mayhem have a very definite onstage image, and in a way, so do you. Are your stage theatrics strictly correlated to the will to stay anonymous or is there a larger meaning to them?
It’s a sequence of ideas. They came about one by one, and it was all very natural. As we say, Dragged Into Sunlight is about the gravitation of hope: in the end, what happens, happens, and it always works out of the best. So, different ideas came about, and obviously we had the name for the band and we’re sort of playing the right type of music, and we thought that maybe we should have this particular type of amplifiers, ever since we used Matamp as amplifiers…the general’s idea was we wanted to do what we wanted to do, and it was a case of “I like skulls”, “I like this sort of texture and imagery”. We’d do it in someone’s room, and just add elements, the smoke and the skulls…And the way we choose to perform is symbolic, it’s sort of representing unity, like mindedness. We all subscribe to it, we’ve done it for ten years now, and whether that makes sense to people, whether they get it, we don’t care, we do not compromise on it. Going back to your previous question about it, we can in a way be compared to Mayhem, and bands like Obituary and Autopsy. Those are bands that didn’t compromise ever. Nowadays, in contemporary music there is just too much compromise, and that’s one thing Dragged Into Sunlight will never do. Our stage presence is unsettling, or extravagant, or mysterious, and some people just don’t get it, but we’re not gonna change what we do.
So do you find it harder to connect with fans because of this? Or do you even care about building a fanbase on the ‘usual’ terms, being anonymous and all?
Well, I think that if people are like minded individuals, and see our shows and instantly get it, of course you wanna meet them. It’s like people hanging out at the same bars, that like the same things in life, so it’s good to meet like minded individuals. We’re not looking for a fanbase such a hordes and hordes of kids that like metal. Of course, if they like us it’s great, but we started this band for our own ideas, for ourselves. So yeah, it’s great that people are into the band and that they get it and we want to meet those people, but we’re not yearning for it, it’s not the life and the death of the band. The life of the band are the people involved in it, everyone involved in it, and it’s a circle that continues to grow. And as I said, it’s a circle of like minded individuals: they’ve been on our shows, we have to collaborate with them on projects…They’re photographers, writers, people that make weird stuff, and we can reach out and collaborate with them, work with them, and it’s always cool. It’s a circle, as I said, normal people, that’s a part of doing tours like this, but also smaller, more underground tours, just meeting you people and otherwise making connections.
Still, you do not do many live shows. You occasionally do a series of shows, and then go back to your ‘normal’ life. In ten years, you have made only…two albums so far?
Yeah, two albums and an EP. Still, we’re currently working on a new record. We have small clips placed on our Facebook page and social media. So we’re working on some new material, and we spend a long time crafting music and making this cauldron of influences as fluid and as seamless as it can be. We started writing four or five years ago, and we recently concluded the first stage of the production process. So, we still have these recordings from three years ago that we haven’t finished, we’re taking our time doing things. We’re doing it for the band first, we’re not doing it for the people. We have no intention of compromising our art for the people, or for the scene. The scene changes every day, and if people don’t get what we do, we’ll still do it anyway.
That’s great! What should we expect out of this new record? How is it structured soundwise?
Well, there’s no compromise in what we’ve done. It’s more mature, the drum production is different from ten years ago…I mean, it was slightly raw back then, and I’m not sure if we want to deliver that again. So of course, this record is different from the previous records, there’s no point in rewriting the same record. I’d say it’s more advanced on progression than the previous records. It definitely throws the other records in a mix with new elements, and there’s no mistaking it for any band other than Dragged Into Sunlight, the influences are very diverse.You know, we’re very happy about it, and at the end of the day that’s all that matters, and it would be great if people do listen to it. As far as it concerns production stage one, we’re all very happy with it.
You mentioned Mayhem, Immortal, Obituary, Autopsy as your influences, but who do you look up to in the British extreme music scene?
Well, in the UK, black metal doesn’t have the most unified scene, it does not have the most prosperous scene, but it has a lot of integrity and it produced some great bands over the years. There have been amazing bands in the UK; not all of them I look up to because they’re a big band. There are some bands I’ve watched over the years come and go, and maybe no one else has heard of them but they’re great bands that never compromised. Obviously, some of the big bands like Bolt Thrower, My Dying Bride, Iron Monkey…But you know, also underground bands, there are bands like Man Must Die that I have not seen in a long time. Most of my favourite bands are dead and buried but I still listen to them most days of the week. Probably the band I look up to most in the UK is Iron Monkey, because of what they have achieved from what they had to go through, and still sticking with it, facing hard times in the face of adversities and struggle. Mayhem have a similar experiences, very testing, character building times…I think it makes a band more prolific, it strengthens the band, and that’s a side that when you’re looking from, you can respect bands like Mayhem, Iron Monkey, any band that has been through that kind of time and those kind of challenges.
Do you feel like you blend, or are a part of that scene, or not?
Well, you know, those bands were in the same scene. I mean, My Dying Bride are in the same scene as Iron Monkey, and many years ago, you would have heard those bands playing together in different places and venues around the UK. Now you don’t, because the scene is so subdivided, there are so many subgenres, so I don’t think that right now Dragged Into Sunlight is blending into a scene, or what we regard as a scene. It’s just a cauldron of everything, so the festivals you see coming about now have death metal, stoner, noise, they have really diverse line-ups going on, and they’re very welcoming to us, because we sound like a blend of everything on the bill, really. So there are lots of bands that fit into different things, but we do not fit into a scene since there is no scene to fit into, the scene seems to be adapting all around us, and it’s great to be on festivals like Lords Of The Land, you’ve got Obituary on there, you’ve got Marduk on there, plus underground bands of the scene, and it shows that the underground extreme metal scene is becoming more and more diverse, and that diversity inspires musicians and creativity, and that’s how you end up with great bands like Iron Monkey, like My Dying Bride, because everyone is pulled together, and everyone’s pushed, and everyone thinks more creatively, because they’re not subscribing to genres and subgenres. Death metal, black metal, all that goes out of the window and everyone has a more collaborative approach, and pushes music and evolves music and evolves extreme metal, and that’s why Dragged Into Sunlight doesn’t fit into the scene. We evolve, the scene evolves, and we hope more and more bands start to think outside the box and keep on challenging genres and sounds and the way extreme metal’s played.
And this is the situation as far as it concerns bands, but what about the fans? From your own perception, do you think they’re still stuck in boxes, in genres and subgenres?
No, I think fans are adjusting as well. Fans are going to festivals, and meeting other fans, seeing that music is not so boxed anymore. And underground festival line-ups are very genre specific – I mean we still have festivals such as Tech Fest that is very technical metal – but traditional festivals, maybe Complexity Festival in Amsterdam, it is geared towards progressive and technical music, but you also have bands like Bossk on there, you know, quite a diverse line-up. Fans going to those festivals are meeting other people and seeing that diversity is just opening a path to more extreme music. The audience is changing alongside the scene – it is the scene, actually. And all of that, the audience, the bands, the scene, it’s all becoming more and more diverse, and more accepting and flexible.
Excellent, that was all! Again, it was a great pleasure to have you on Metal Hammer Italia. Thank you very much!
Thank you, we’ll see you soon!