Jack Russell – Avvistato Lo Squalo
Il 23/01/2017, di Andrea Lami.
Chi di voi non ha ballato sulle note di ‘Rock me’ o ‘Once Bitten Twice Shy’? Pochi vero? Jack Russell è tornato con la sua versione dei Great White, personale ma non troppo distante dalla band che l’ha fatto conoscere al grande pubblico.
“Sto meravigliosamente” esordisce Jack e così ci tranquillizza sulle sue condizioni di salute “Attualmente siamo in tour e stiamo facendo promozione al nuovo album. Stiamo concedendo un sacco di interviste, dobbiamo fare dei video per alcune canzoni e stiamo pianificando un tour”. Voliamo subito a parlare del nuovo lavoro, davvero convincente e riuscito “Amo tutte le canzoni contenute nel mio ultimo album. Sceglierne una è sempre difficile, proprio come scegliere quale ami di più tra i tuoi figli.” Allora gli chiediamo di raccontarci qualcosa sul testo dell’omonima ‘He Saw It Comin’’ “La canzone della storia del destino manifesto. Sapevo fin da bambino che sarei diventato una Rockstar. Il testo parla del mio ritorno nel 2011 e delle sensazioni che gli altri avevano su di me, ma anche della mia determinazione e del mio destino”. Niente di più facile da capire. “Le canzoni contenute in questo album riflettono le attuali circostanze della mia vita, della vita del mio chitarrista e del produttore Robby Lochner”, un po’ criptico il nostro Jack, “La mia vita è l’ispirazione per le mie canzoni. Cerco sempre di dare un’istantanea della mia vita nel momento stesso in cui scrivo una nuova canzone/album” allora parliamo della splendida copertina “Avevo un’idea per la copertina, poi ho avuto la fortuna di trovare un artista che risponde al nome di De Ardis Hurts da Las Vegas Nevada che ha dato vita alla mia idea. De Ardis ha un talento incredibile”. Che mi dici dei membri della tua band “Quando ho iniziato come Jack Russell’s Great White nel 2011 avevo un batterista. Poi ho conosciuto un bassista e un chitarrista (Robby Lochner). Alla fine ho cambiato diversi membri tenendo sempre con me Lochner ed assumento Dicki Fliszar (batteria) e Dan Mcnay (basso) ovviamente tenendo sempre fermo Tony Montana (chitarra). Una volta trovato Dan, l’ultimo membro della band, abbiamo incominciato a registrare l’album”. Facciamo un passo indietro ripercorrendo la storia dei Great White “Dopo aver licenziato i membri della band nel 2011 c’è stata una causa, lunga e dolorosa, alla fine della quale abbiamo concordato che Mark Kendall e gli altri avrebbero tenuto il nome Great White. E’ stato lì che ho deciso di usare Jack Russell’s Great White, non volevo che i fan si confondessero. Volevo che fosse chiaro a tutti cosa sarebbero andati a vedere in uno spettacolo. Ci sono ancora molti fan che non si sono aggiornati e che dopo essere andati ad un concerto dei Great White si (e mi) domandano perché non c’ero io a cantare. Sconvolgente. Ed è per questa ragione che sarebbe stato meglio che l’altra band si fosse chiamata Mark Kendall’s Great White. Solo per non creare equivoci. Ma la mia proposta è stata rifiutata.” Ovviamente ne approfitto per parlare di reunion “Sfortunatamente non c’è nessuna possibilità. Non mi dispiacerebbe, magari facendo uno show o una serie di show di reunion. Ma siamo diventati inconciliabili. Troppi tradimenti e troppi sentimenti feriti.” Neanche sfruttando l’onda revival come fanno molte band che fanno tour celebrativi di album di successo “Se i membri originali della band sono ancora insieme, penso che sia una splendida idea di pubblicare un album oppure di fare un tour celebrativo. Ho sentito che i Great White hanno celebrato i 30 anni di attività, ma non è proprio il trentesimo. Lo è solo per Mark Kendall. Gli altri membri della band sono arrivati dopo, addirittura il cantante è una news per la band stessa. Sarebbe bello celebrare tutti insieme il 30° anniversario insieme.” Ultimo argomento prima di salutare Jack è quello di quella terribile serata dell’incidente/incendio del 2003 in cui persero la vita 100 persone “Ricordo benissimo quella notte, la ricordo ogni santo giorno. Le cose che mi ricordo sono orribili e dolorose. Quello che è successo dopo è stato un vortice negativo della mia salute fisica ed emotiva. Sono stato incapace ad affrontare il dolore di quella tragedia e mi sono abbandonato tra le braccia dell’alcol, per anestetizzarmi. Sono diventato un alcolizzato ed ho sofferto molto. Questo mio problema con l’alcol ha creato molti risentimenti con i restanti membri della band che alla fine ci hanno portato alla rottura.” Ci confessa Jack “attualmente sono sobrio da oltre un anno e mezzo e non commetterò mai più quell’errore. Ho quasi perso la mia vita. Ancora oggi ho un deficit fisico per colpa delle lesioni subite durante lo stato di ebbrezza.
Principalmente zoppico ancora per colpa della frattura del femore, frattura di quasi tutte le vertebre della spina dorsale, mal di schiena cronico e malattia degenerativa del disco. Ma io sono un sopravvissuto e sto per tornare a far musica e tour per i miei fan. E’ quello che amo e sono felice di essere ancora in grado di poter seguire il mio sogno. Sono orgoglioso di questo nuovo album, si tratta di una fotografia, di una nuova prospettiva di vita. È per i miei fa che ci sono sempre stati per me. Spero che piaccia a molti di loro e spero di vederli on the road”