Helheim – V’gandr: Il Lupo È Ancora Affamato
Il 27/12/2016, di Mara Cappelletto.
Gli Helheim non solo sono una delle band viking metal più longeve della Norvegia, ma sono anche stati sempre fedeli alla loro eredità norrena. A 2 anni scarsi dall’ultimo ‘raunjaR’, la band sta per uscire con ‘LandawarjiaR’ il 20 gennaio 2017. Abbiamo incontrato V’gandr, bassista e cantante della band in occasione del concerto dei Taake, per i quali suona il basso in sede live, al Circolo Colony di Brescia.
Dopo una breve attesa al freddo e al gelo fuori dal Colony, un ragazzone dal sorriso dolce ci si è fatto incontro. Nulla a che fare con il serio e feroce bassista che siamo abituati a vedere sul palco. Come un bravo padrone di casa ci ha fatto accomodare sui divanetti all’interno del locale, offrendoci anche qualcosa da bere e mettendoci subito a nostro agio. A leggere le risposte brevi e concise V’gandr sembra freddo e poco ciarliero ma vi assicuriamo che è stato sempre col sorriso in bocca e molto rilassato, facendoci anche divertire quando si è messo a leggere ad alta voce tutte le scritte in italiano che campeggiavano nel locale: “Farrre prima lo scontrrino alla casssa!”; “Solo plasszztika!”; “I cani non posszzono entrrrare” (ma i lupi sì!). Purtroppo la stanchezza dei dieci giorni consecutivi di tour un po’ si è fatta sentire.
NOTA: (Essendo la mia prima intervista in assoluto, all’inizio ho risentito di un certo nervosismo, al punto che quando era ora di cominciare mi sono imbambolata a ripetere ehm… ehm… in una specie di vuoto mentale da interrogazione. V’gandr deve essersi reso conto del mio ‘impappinamento’ e con tono risoluto ha detto: “La risposta a qualsiasi domanda sarà sì!” Peccato non aver approfittato di questa opportunità ed essermi limitata a recitargli la prima domanda appuntata su un foglio volante due settimane prima…)
Allora su, leviamoci questo dente. Iniziamo diretti. I concept di ‘Asgard Fall’ e di ‘Helheim’ sono finiti con l’album ‘RaunjaR’. Ci eravamo affezionati a queste storie; e adesso?
Ora inizieranno un nuovi capitoli…
Il nome del nuovo album ‘LandawarjiaR’ è un’iscrizione runica come quello dell’album precedente ‘RaunjiaR’. Ci sarà una continuità? Nel senso, verranno anche altri album con questo tipo di nomi?
Vedremo… ( ammicca)
Helheim è la terra di Hel, figlia di Loki. Lei è la regina dei morti. Perché avete scelto proprio questo nome per la band?
Perché Helheim…mmm, be’ l’abbiamo scelto quando volevamo puntare sull’immaginario norreno e Helheim ci è suonato bene, semplicemente per questo. Niente di più profondo.
Siete sulla scena dai primi anni 90, qual è il segreto per una carriera così lunga?
Difficile da dire sinceramente, penso sia perché ci siamo concentrati sulla parte “artistica” degli Helheim e abbiamo mantenuto le maglie della nostra amicizia strette con quelle della band. Discutiamo tra di noi in maniera diplomatica, evitando i battibecchi infantili.
Quando avete iniziato nel 1992 molte band hanno deciso di parlare di Satana, del male e di tutte queste cose. Ragazzini di 14 anni che bruciavano chiese millenarie…
L’hai detto tu, erano ragazzini…
Comunque voi avete deciso di intraprendere un’altra strada, quella del Viking…
Si, trovammo fosse molto più attraente e matura, tutta questa storia del diavolo e Satana erano solo stronzate! Ci sono altre cose molto più importanti nella vita, non credi?
Personalmente penso che la vostra musica sia una passeggiata nel mondo norreno, oscura e allo stesso tempo molto bella. E tu? Come la descriveresti?
Ho sempre lasciato giudicare gli altri e tu lo hai fatto veramente bene. Noi siamo soltanto il veicolo…
Ci sono molte influenze nella vostra musica oltre al metal. La stampa italiana non giudicò molto bene gli elementi elettronici e progressive su ‘Yersinia Pestis’ (album che personalmente adoro). Puoi parlarmene?
Amiamo sempre esplorare e varcare nuovi confini e ‘Yersinia Pestis’ è stato uno di quegli album con cui abbiamo cercato di fare proprio questo. Proviamo a non ripeterci mai e ci piace correre anche qualche rischio e a volte possiamo fallire, fa tutto parte dell’essere artisti, non come chi si fa influenzare da cosa potrebbe essere popolare e cosa no.
Quando hai scelto il tuo pseudonimo eri molto giovane. Ti riconosci ancora in ” Vanagandr”? Sei ancora quel lupo?
Forse sì. Non ci penso nemmeno più a quel nome. Ho ancora fame comunque, ho ancora quella smania di creare musica, forse questa è la parte che ancora vive in quel soprannome.
Cosa puoi dirci dei video di ‘Ymr’ and ‘Baklengs mot Intet’ che usciranno con il nuovo album? Ho letto che saranno anche questi basati sul concetto di dualismo come ‘Dualitat og Ulver’.
Dovevano uscire per novembre, ma abbiamo avuto delle modifiche da fare. E comunque sì, si può riconoscere un filo comune ma sono due cose estremamente differenti. Uno ad esempio sarà sul concetto di ascesa e di caduta. Quello della dualità è comunque un tema che mi sta molto a cuore.
Parlami del sound. Sarà una continuazione di ‘Raunjiar’ o ritornerete a una matrice più dura come ci avevate abituato con gli album precedenti?
Sarà registrato al ‘Conclave and Earshot Studios’ a Bergen, lo stesso studio del precedente e prodotto da Bjornar E. Nilsen (Taake, Skuggsjá, Mistur, Galar), e masterizzato da Herbrand Larsen (tastierista degli Enslaved che da poco è diventato ex). In un certo senso sarà simile ma dato che ogni volta cerchiamo di fare meglio sarà sicuramente un passo avanti. Era nostra intenzione fare qualcosa di differente da tutto quello che avevamo fatto fino a quel punto ma con ‘landawarijaR’ ritorneremo a un suono più simile a quello di ‘Heiðindómr ok Mótgangr’.
I testi saranno completamente in norvegese?
Si, credo sia la lingua più adatta. Abbiamo usato per un po’ l’inglese, ma poi siamo tornati a scrivere nella nostra lingua, è una cosa che ci viene più naturale e si adatta meglio alla musica che facciamo.
Gli Amon Amarth dicono che il loro non è Viking metal…
Puoi dar loro torto? Ahahhaha
Assolutamente no, ma la mia domanda era se voi invece vi riconoscete in una definizione del genere
Non ce ne frega un cazzo. (ride)
Io credo che dicano questo per lasciarsi più porte aperte, poter parlare anche di altre cose al di fuori dei Vichinghi e roba simile, per quanto il loro successo è dovuto proprio a questo…
Noi parliamo delle nostre origini, delle rune, è un argomento talmente vasto da esplorare che non credo esauriremo presto le cose da dire. Per il resto siamo su un pianeta totalmente diverso da quello degli Amon Amarth.
Dai, i loro concerti però sono una figata!
Se hai quattordici anni sì! Ahahahah
Lo sapevi che le rune ve le abbiamo insegnate noi etruschi?!
No, cacchio, non è vero! Ci sono diverse teorie a riguardo che dicono…
Sì sì, ah bello! No, dai, ti prendevo un po’ in giro. C’è da dire però che come scrittura quella degli etruschi è molto antica, ha più di 3000 anni, e secondo alcuni studiosi potrebbe essere alla base di quella vichinga, nata successivamente, ma non c’è niente di accertato a riguardo, lo so… senti, tu ti consideri un “pagano”?
Decisamente!
Hai dei rituali?
Direi di no. Soltanto prima di salire su un palco, ma non sono rituali in quel senso lì.
Come vivi il paragone con gli Enslaved?
Penso sia una cosa con cui dobbiamo convivere, non possiamo farci nulla, siamo nati nello stesso periodo. Ormai non gli do più peso. Capita di uscire insieme, di fare serate, però non ho ascoltato i loro ultimi due album quindi non so cosa stiano combinando in questo momento o quale sia il loro sound attuale.
Sempre meno metal e più progressive…Torniamo agli Helheim: ci saranno degli ospiti sul nuovo album?
Certo, come sempre: tutti ragazzi che conosciamo da molto tempo, non necessariamente gente famosa nell’ambiente metal, come William Hut, Morten Egeland (Narrowhead), Pehr Skjoldhammer (Alfahnne), Bjornar E Nilsen (Vulture Industries, Black Hole Generator) e Ottorpedo (andatevi a guardare chi è ‘sto Ottorpedo, vi prego, ndm).
Da dove prendi ispirazione? C’è qualche band che ti ha influenzato?
L’ispirazione è dappertutto, quindi da tutto quello che mi circonda, da tutto ciò che mi succede. Ultimamente però non ascolto molto metal per essere sinceri…
Verrete in Italia con gli Helheim per promuovere il disco?
Speriamo di sì! Veramente mi piacerebbe molto anche se non sappiamo ancora dove, quando, come e se ma quando siamo stati all’Agglutination con i Taake, ne ho parlato con un organizzatore ma niente di sicuro insomma.
Senti, ma lavori ancora come cuoco?
Cuoco! Ero aiuto in una cucina. Leggi tra le righe… (ride). Sono tornato ad essere uno studente, sono iscritto all’Università.
A partire da questo punto abbiamo continuato a parlare di blasfemie in italiano, di vini rossi e di cose buone da mangiare. Per completare la bella serata abbiamo portato V’gandr in un ottimo ristorante del posto, dove si è confermato per la persona affabile e gentile qual è. E soprattutto ha dato prova di essere ancora un lupo affamato. Speriamo di rivederlo presto in Italia con i suoi Helheim e di poter condividere un’altra buona bottiglia di vino rosso biodinamico. Skål.
Foto in evidenza edited by Vergessen Grab