Burn After Me – Dall’Inferno Al Paradiso
Il 25/10/2016, di Stefano Giorgianni.
La ‘Divina Commedia’, quanti di noi si sono affannati a studiarla durante gli anni di scuola, quanto sudore abbiamo gettato su questo straordinario volume che, nonostante la difficoltà dell’aulico linguaggio, riesce ad affascinare milioni di lettori ancora oggi. Un azzardo sarebbe, o così si potrebbe pensare, trasporre questo gioiello della letteratura italica in musica, specialmente se si pensa al nostro amato Metallo; e invece un giovane gruppo aronese si è avventurato in questa difficile impresa, presentandoci un disco, intitolato ‘Aeon’, basato sul capolavoro dantesco. Abbiamo ovviamente deciso di fare quattro chiacchiere con i Burn After Me per capire il motivo di questa loro passione per la ‘Commedia’.
Ciao ragazzi! Benvenuti su Metal Hammer! Come state?
Grazie Steve, un saluto a tutto lo staff di Metal Hammer. Piacere di avervi con noi per approfondire qualche punto sul nostro lavoro. Siamo in ottima forma e carichi per il lancio del nuovo album!
Essendo questa la prima vostra intervista per noi, vi chiedo di presentare la band…
Siamo Rob (voce), Nick (chitarra), Simo (chitarra), Jaco (basso) e Luca (batteria). Nel 2012 ci siamo trovati e abbiamo messo in moto i Burn After Me dopo diversi tentativi individuali passati falliti con altri gruppi (bene o male è la storia di ogni band). All’attivo abbiamo un EP (“Ascent”) e ora siamo qui a presentare il nostro primo album d’esordio “Aeon”.
Partiamo subito con ‘AEON’, confessate perché avete voluto strutturare un album intorno alla ‘Divina Commedia’…
Avevamo bisogno di un filo conduttore solido sul quale basare il comportamento e le scelte dell’essere umano nei confronti di sé stesso, dei suoi simili e di tutto il pianeta, nell’arco di tutta la sua esistenza. Inizialmente avevamo un po’ di idee tra le quali decidere ma alla fine ci siamo trovati d’accordo sul capolavoro dantesco poiché tra le varie idee era l’unico con tutte le qualità richieste per sviluppare in modo completo questi aspetti e al contempo donargli profondità temporale per sottolineare come nella sua globalità l’uomo sia rimasto immutato dentro di sé. Oltre a questo avremmo avuto la possibilità di omaggiare la più grande opera di tutti i tempi e perdere un occasione del genere sarebbe stato un peccato. Due piccioni con una fava insomma.
n merito a questo, com’è strutturato l’album? Avete seguito la suddivisione dantesca?
In parte sì, ma abbiamo dovuto adattarlo alle nostre esigenze per poter sviluppare una progressione lineare da Inferno a Paradiso. Per la composizione ritmica ci siamo imposti dei paletti, sulla falsa riga di scrittura di Dante, cercando di ottenere più varietà tra i tre regni, mentre lead, voci e testi, seppur senza paletti, sono stati modellati sia sulle ritmiche che sui vari gironi, cornici e cerchi, cercando di rimanere coerenti con la progressione. La differenza che spicca maggiormente tra “Aeon” e la “Commedia” è sicuramente nell’Inferno: Dante inizia il suo viaggio scendendo di girone in girone fino al Cocito, dal quale noi invece incominciamo.
Immagino non abbiate usato tutti gli episodi della ‘Commedia’, vi chiedo dunque come è avvenuto il processo di selezione?!
E’ stata particolarmente dura dover prendere delle decisioni. Avendo a disposizione solo 12 canzoni, abbiamo dunque optato per raggruppare (dove possibile) diversi canti in modo da doverne accantonare il meno possibile. Per deciderne la priorità ci siamo basati in parte sulla “fama” di ogni canto e in parte su ciò che sarebbe servito a noi per rappresentare la nostra idea di base. Idealmente ci sarebbe piaciuto dedicare una canzone per ogni canto ma considerando che solo per l’inferno sarebbero state 34 canzoni, va bene cosi.
Qual è il vostro rapporto con il libro di Dante, oltre al classico studio scolastico che ci propinano?
Per noi la Divina Commedia è più di un comune libro. E’ l’immagine dell’interezza umana riflessa nell’eternità come nessun altro poema è stato mai in grado di descriverla. E’ un poema vivente che probabilmente si può apprezzare solo quando si decide volontariamente di approfondirlo. A scuola viene mostrata solo una infarinatura generale rispetto a ciò che è realmente ma quella infarinatura può bastare per infondere la curiosità di leggerla successivamente. Per le superiori è un libro difficile da comprendere e forse lo si può apprezzare appieno solo dopo essere cresciuti un po’.
Il motivo della scelta del titolo invece… come mai non avete adoperato titoli altisonanti che richiamassero l’opera?
Dovendo trattare una molteplicità di temi, abbiamo preferito un titolo che richiamasse l’eternità, in riferimento all’immutabilità dei comportamenti umani. Utilizzare un titolo preso in prestito da qualcosa all’interno della Commedia avrebbe sbilanciato la nostra idea complessiva dando rilevanza ad una parte piuttosto che un altra. “Aeon” invece è perfettamente bilanciato sia con la nostra idea che con l’eternità dei tre regni.
Durante l’ascolto si nota il passaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Volete parlare un po’ di queste sfumature che avete dato alle tracce e se contengono un significato particolare?
Queste sfumature sono state concepite musicalmente per accompagnare la transizione ed ammorbidire il cambio di sonorità man mano che l’ascoltatore avanza nel “viaggio”. Idealmente invece significano il nostro passaggio da un canto all’altro mentre le parti ambient indicano la nostra “riflessione” nel dato momento.
Domanda rivolta a ciascun membro: qual è il vostro personaggio o episodio preferito della ‘Commedia’?
JACO: Catone, il custode del purgatorio e supremo esempio di difensore delle libertà politiche e repubblicane.
NICK: Cerbero, in qualche modo può essere visto anche come un esempio di potere “animale” o in generale della Natura che ricorda all’uomo di non essere superiore a nessuno in termini di razza.
LUCA: Caronte, penso compia il lavoro più bello di sempre all’interno del panorama Dantesco. vede tutte le anime dannate destinate all’inferno e le separa da quelle salvate che invece saranno dirette verso il Purgatorio. Il potere che detiene nonostante sia un vecchio senza particolari abilità non è indifferente, ricorda per certi versi la nostra classe politica.
ROB: La VI Cornice del Purgatorio dove si sconta il peccato di gola. Questo passaggio per me rappresenta l’uomo moderno, talmente accecato dall’ingordigia del momento, da non comprendere l’entità del danno che il suo comportamento causerà agli altri esseri viventi (uomo compreso), salvo pentirsene quando ormai sarà tardi per rimediare.
Dal punto di vista del sound invece, quali sono i vostri gruppi di riferimento?
Mentre nel nostro precedente EP avevamo dei riferimenti, per “Aeon” abbiamo cercato di distaccarci da un determinato tipo di influenza. Se siamo stati in grado di farlo lo valuterà come sempre il pubblico.
Riguardo ai concerti, avete già pronto un tour a supporto di ‘AEON’?
Ci stiamo lavorando. Per ora non possiamo dire nulla di più non avendo ben delineato ancora alcune cose a riguardo.
Vi lascio quest’ultimo spazio per chiudere a vostro piacimento…
Grazie ancora per questa intervista. Speriamo che alcune domande possano aver aiutato ad approfondire ulteriormente il nostro concept e speriamo di vedervi ai nostri prossimi live per far parlare la musica.