Airbourne – Un Nuovo Traguardo!
Il 17/09/2016, di Redazione.
Al di là delle solite chiacchiere da intervista promozionale, il nuovo disco degli Airbourne è davvero il migliore che abbiano realizzato da diverso tempo a questa parte. Ovvio, non aspettatevi un concept progressive alla Merillion da loro, solo tanta sana energia rock and roll, né più né meno che su tutti gli altri dischi, però è a livello di impatto che Breakin’ Outta Hell mostra una maturazione definitiva! Non è un caso che a rimettere le mani sul loro materiale sia stato lo stesso ragazzone in gamba che li ha aiutati a cominciare nel modo giusto. Bob Marlette. Lui è un grande compositore (ha scritto i migliori lavori di Sebastian Bach e Brutal Planet di Alice Cooper) e un produttore eccellente. Questo doppio ruolo forse gli offre una marcia in più rispetto ad altri nomi eccellenti, ferratissimi con il computer ma che non sanno mettere due note in fila. “Abbiamo sempre voluto tornare a lavorare con Bob e lui fin da quando facemmo assieme Runnin ‘Wild ha sempre detto che gli sarebbe piaciuto riprendere il discorso con noi, magari una volta che fossimo maturati un po’. Bob è veramente grande nel riuscire a tirar fuori il massimo da una band, e soprattutto ha saputo rendere speciale questo” . Andando nello specifico, risalta molto la seconda traccia, ‘Rivalry’, brano più rallentato, oscuro e minaccioso, rispetto alle consuete tirate euforiche della band. Per una volta, invece dei soliti AC/DC, sono affiorate altre influenze, come i Kiss del periodo Vinnie Vincent e i Quiet Riot di ‘Metal Healt’. In particolare il timbro di O’Keeffe è un misto tra Gene Simmons e Kevin DuBrow . Guarda caso, anche qui è stato Marlette a metterci mano. “Bob ha intuito che questa canzone avesse bisogno di un bel riffone groovy e anche noi eravamo d’accordo con lui. Ci siamo messi a cercarlo e giusto una settimana prima di entrare in studio l’abbiamo trovato” . Gli AC/DC però sono sempre molto presenti. Sembra che il gruppo non abbia fatto molto altro nella vita, a parte mandare a memoria i loro dischi. Si respira la stessa atmosfera, si ritrovano gli spettri stilistici di roba come Highway To Hell o Dirty Deeds… e Joel O’Keeffe è l’erede assoluto di Bon Scott. Ha la stessa malìa nevralgica, il medesimo timbro scorticabudella, peccato che invece di inveire contro la forza di gravità e l’inerzia del mondo, non usi la sua voce per tutta una serie di possibilità lascive ed estremamente viziose, ma pazienza. E parlando di AC / DC, in molti hanno pensato a Joel quando Brian Johnson ha dovuto rassegnare le dimissioni per un problema d’udito. La scelta di Axl Rose sa di fantacalcio ed è semplicemente ridicola. “Tanto di cappello ad Angus. Non possiamo negare che sia stato messo in una posizione molto difficile. Non bastava rinunciare al fratello Malcolm, ha perso il batterista e a metà tour persino il cantante. Visto che il tour si intitola Rock or Bust, sono contento di vedere che gli AC/DC nonostante tutto non siano andati con il primo non essere in grado di tour con il fratello, poi perdendo il batterista appena prima del tour, e quindi a metà strada attraverso il tour perdere il suo cantante. Dato che il tour si chiama Rock o Bust , sono contento di vedere che gli AC / DC non sono andati scoppiati (to bust significa anche scoppiare) e hanno mantenuto il treno in corsa . Certo, ma a quale prezzo! Il caso della band di Angus Young è al limite ma ci sono tanti gruppi oltre la terza età che si ostinano a suonare dal vivo nonostante le defezioni, i tumori e le morti apparenti. La gente reclama i Sabs, gli Slayer, i Priest, mentre i grossi nomi di nuova generazione faticano a riempire locali di 1000 persone. In più le nuove band devono vedersela con un mercato discografico che è praticamente un buco nero e riduce gli artisti più creativi a dei banali venditori di t-shirt. Come dicono gli stessi Airbourne, nel pezzo che chiude il nuovo album: It’s All For Rock N’ Roll, ma questo spirito di sacrificio aiuta a tener duro sul momento in attesa di cosa? Un crollo generale, come profetizzano i metallari più anziani o magari una nuova realtà all’insegna del vivacchiamento blando, tra dischi realizzati sempre più a risparmio e band costrette a sgobbare in tour 350 giorni all’anno. “In realtà, It’s All For Rock N’ Roll è ispirata a Lemmy. Per quanto riguarda la sopravvivenza del settore, sarebbe ora che la musica venisse vista per ciò che è, nella maggioranza dei casi: puro marketing. Di conseguenza si dovrebbe concentrare ogni energia sul merchandising e i tour, per vedere qualche soldo” .
Tornando al nuovo album degli Airbourne, immaginiamo i soliti chiacchieroni pronti a liquidarlo come l’ennesimo epigono senza speranza di ‘Runnin’ Wild’ e apparentemente, se ci affidassimo ai pezzi nudi e crudi, lo è. Il punto però è che per capire l’evoluzione di una band come questa, occorre puntare l’attenzione su altri aspetti. “Per esempio ‘Black Dog Barking’ noi tutti crediamo che abbia un suono più pulito rispetto al nuovo album, ‘Breakin’ Outta Hell’ invece, specialmente a proposito di ‘Rivalry’, mostra un passo in una direzione leggermente diversa. Abbiamo sempre cercato di migliorarci in quello che facciamo ma senza avvertire il bisogno di stravolgere le caratteristiche principali della nostra musica. Quello che facciamo ci piace ed è ciò che ci viene meglio”.
Di solito Joel è l’animale carismatico che cattura tutta l’attenzione e finisce per rappresentare lo spirito esaltato della band ma sarà davvero lui il leader? Per esempio, molti dei nostri sospetti su chi sia l’anima della band cadono su David Roads, il chitarrista ritmico, così vicino per intensità e stile a Malcolm Young, vero motore degli AC/DC in tutti questi anni. “Per lo più siamo proprio io e Joel” dice David, “che negli ultimi 10 anni abbiamo scritto tutte le canzoni. Abitiamo da sempre vicino e così capita che io e lui si scriva canzoni a qualunque ora – alle 3 di notte in un bar o parlando di titoli dei brani durante la colazione. Siamo 24 ore al giorno sempre al lavoro su qualche pezzo nuovo o su cosa fare per migliorare al massimo la band” . Non è scontato, in fondo, sentire una cosa del genere. A pensarci, proprio grazie alla tecnologia informatica, sempre più gruppi nascono e tirano avanti con i membri sparpagliati in giro per il mondo. Sembra che ci sia negli Airbourne proprio un grande affiatamento che sa di amicizia. I loro dischi non sono frutto di ore e ore di noia forzata durante i tour, ma stando a casa, a uno sputo l’uno dall’altro. Nel mondo della musica però si inizia come i Tre Moschettieri e si finisce come le Iene di Tarantino. Gli Airbourne sembrano lontano da quella fine. “La band ha lavorato duramente tutta la vita e da questo punto di vista nessuno ci ha regalato niente. La fortuna ci è arrivata quando era il momento di schivare qualche proiettile e questo ci ha aiutato a non ridurci come tanti gruppi più famosi che hanno finito per sciogliersi tra veleni e rabbia. La nostra mentalità è semplice: se le cose vanno male, prima o poi la smetteranno” Curioso che poco prima di fare quest’intervista, il sottoscritto abbia passato un’ora e mezza davanti alla TV a guardare un documentario sugli animali più pericolosi d’Australia. Per dire, il canguro è tra i peggiori in assoluto ma niente in confronto alla conchiglia cono o il serpente tigre. Gli Airbourne vivono in un posto davvero molto pericoloso, come del resto ci ricorda anche Wolf Creek. “Quando avevo quindici anni, sono andato davanti casa mia e mi sono messo a correre verso la macchina. I miei genitori volevano che andassi con loro al supermercato e mi stavano aspettando gridandomi di fare in fretta a salire. Appena girai l’angolo vidi ai miei piedi un serpente tigre. All’inizio pensai che fosse un giocattolo del figlio di un mio vicino e sono andato a raccoglierlo ma proprio mentre stavo allungando le mani per tirarlo su si è mosso e ho capito che era vivo, cazzo. Ho provato a urlare per avvertire Joel ma non mi usciva un fiato di bocca. Fortunatamente lui l’ha visto e ha detto: “Merda!”. Siamo rimasti paralizzati a guardarlo che sgattaiolava sotto la casa” . Di sicuro avrete i brividi dopo questa storiella, no? Ci penserà Breakin’ Outta Hell a farveli passare!