A New Tomorrow – Un Disco A Lungo Atteso
Il 06/03/2016, di Stefano Giorgianni.
Finalmente ce l’hanno fatta! Dopo due EP che hanno riscosso il favore di pubblico e critica, gli A New Tomorrow hanno preso la decisione di buttarsi a capofitto nella creazione di un full-length, oggetto del desiderio della solida fan base che hanno avuto la capacità di costruirsi dal 2009, anno della fondazione, sino ad oggi. La band italo-inglese, o anglo-italiana, ha quindi intrapreso un percorso di maturazione che culminerà con l’uscita del primo disco vero e proprio, dopo anni passati a calcare i palchi di mezza Europa e miriadi di ore spese in studio di registrazione, sia per passione che per lavoro. Alessio Garavello, il frontman (conosciuto ai più per aver militato negli Arthemis e nei Power Quest), e Andrea Lonardi, il bassista, lavorano infatti negli storici Rogue Studios di Londra, dove Metal Hammer li ha raggiunti per parlare di questa loro prossima creazione. “L’idea dell’album era un po’ che ci girava in testa” ammette Andrea “Ci siamo trovati paradossalmente con una forza in più quando il chitarrista ha scelto di andarsene. A quel punto, per assurdo, abbiamo scoperto delle energie diverse e questo ci ha ispirato a metterci al lavoro su un full-length. Già la prima sera, in sala prove, è uscita l’idea che poi diventerà una delle prime canzoni del disco.” Un cammino iniziato già da qualche tempo difatti: “alcuni pezzi c’erano già, in versione embrionale” esordisce Alessio “e abbiamo tenuto da una parte alcune idee per metterle a disposizione di una release più completa delle precedenti. Il concetto del full-length ci ha unito anche come band, rispetto a prima, quando scrivevamo qualche brano e andavamo a registrarlo in studio per un EP. Ora, avendo scritto così tanto materiale e avendo avuto così tanto tempo per le jam session, abbiamo capito quali sono i punti di forza di ognuno e, di conseguenza, a sfruttarli per il nostro obiettivo.” La band ha subito una defezione in lineup, che li ha mutati in un power-trio: “Siamo in tre e il disco è stato scritto da noi, anche se abbiamo un ragazzo che si aggiunge come chitarrista per i concerti. Da quando abbiamo ridotto il numero degli elementi in formazione abbiamo anche imparato ad ascoltarci di più l’un l’altro, nonostante suonare in tre un genere come il rock/metal non sia una cosa affatto facile.” Lavorando in studio i ragazzi hanno a disposizione anche alcuni vantaggi, difatti: “Abbiamo registrato ogni jam session, di modo che alla fine di queste ognuno potesse riascoltare tutto e prendere spunti interessanti per le canzoni. La fortuna di poter usufruire di uno studio professionale ci ha avvantaggiato, perché spesso non si riesce mai a ricreare uno stesso giro o mood uscito durante una sessione, cosa possibile invece con le registrazioni in mano.” La sintonia fra i componenti si può dire raggiunta, in quanto: “I pezzi sono stati scritti praticamente da tutti, anche se, come sempre capita, uno di noi magari arrivava in studio con un’idea e ci si lavorava per tirare fuori qualcosa. Ad esempio a me i riff vengono in mente mentre cammino.”Non solo pianificazione nel nuovo lavoro degli A New Tomorrow, c’è soprattutto spontaneità: “Lavoriamo tutti i giorni in studio con diversi artisti e un paio di volte la settimana proviamo con la band. Ad esempio qualche giorno fa abbiamo creato un pezzo in maniera totalmente improvvisata, e nell’album sarà tale e quale perché abbiamo paura di perdere la spontaneità del momento in cui è nato. C’è quella magia che si può rovinare aggiungendo anche soltanto qualche nota.” La fase di songwriting è comunque iniziata già da qualche periodo, perché: “Le prime sessioni sono di maggio 2015, quindi si parla di circa otto mesi. Abbiamo terminato la musica e stiamo lavorando alle voci e alle melodie, oltre che ai testi e agli arrangiamenti. Ora le jam ci servono soprattutto per affinare le parti.” Alessio si occupa dei testi e confessa: “I testi li traggo da ciò che ci sta intorno ed è una cosa che mi ha sempre affascinato. Poi ci ha segnato il fatto di trasferirci qui, lontano dagli affetti. Spostarci a Londra ci ha anche spinto a fare finalmente le cose per noi stessi, scoprire che questo è possibile è stato straordinario. Ormai, comunque, l’Inghilterra è la nostra casa, visto che sono sette anni che viviamo qui.” In rete è divenuta popolare la loro cover di ‘Dirty Diana’ di Micheal Jackson, ma per l’album non sanno ancora se ci saranno tracce simili: “Non abbiamo ancora pensato alle bonus track, ma possiamo ragionarci…” Gli A New Tomorrow hanno scelto ancora la strada dell’autoproduzione, che forse porterà a qualcosa di più: “È autoprodotto, per ora. Quando finiremo il disco lo faremo comunque sentire in giro per vedere se riusciamo a trovare una casa discografica. Intanto abbiamo firmato con un management, Alpha Omega, e loro ci daranno una mano appena l’album sarà pronto.” L’uscita però non è stata fissata, per permettere al gruppo di lavorare con calma: “Dovrebbe uscire entro l’anno, poi dipende da come andranno le cose, se troveremo un etichetta o meno. Ci prendiamo tutto il tempo che ci serve per fare le cose come si deve. Poi, quando si ha un disco finito non bisogna mai lasciarlo fermo troppo a lungo, oltre alla voglia che si ha di vederlo circolare sul mercato.” L’attività dal vivo è però già iniziata: “Ora cominceremo a suonare qualche nuovo pezzo live, per vedere com’è la risposta del pubblico. Sicuramente torneremo in Italia per almeno un paio di date.”