Sabaton – Eroi In Tour
Il 02/03/2016, di Stefano Giorgianni.
Negli ultimi anni hanno messo a ferro e fuoco l’Europa con i loro pezzi carichi di energia e sono diventati uno dei gruppi di punta della Nuclear Blast. Stiamo ovviamente parlando dei Sabaton e del loro metallo da battaglia che da ben quindici anni assedia i maggiori festival europei, e che ha fatto passare i ragazzi di Falun da semplici comparse a headliner di tutto rispetto. Proprio quest’aumento di popolarità si può riscontrare nei live album che gli svedesi hanno rilasciato a scadenza quasi fissa dal 2011. In principio è stato il caratteristico ‘World War Live: Battle of the Baltic Sea’, poi la grande svolta con ‘Swedish Empire Live’ nel 2013, registrato per il tour di ‘Carolus Rex’ al Woodstock Festival in Polonia davanti a una folla impressionante che contava più di 600’000 spettatori. In questo 2016 esce ‘Heroes On Tour’ un doppio disco che celebra il successo dell’ultima fatica da studio e che immortala i Sabaton in due diverse esibizioni: una al celeberrimo Wacken Open Air e l’altra al loro festival, il Sabaton Open Air. Ne abbiamo parlato con il bassista Pär Sundström, assieme al vocalist Joakim Brodén l’unico rimasto della formazione originale. “Sono felicissimo di essere di nuovo qui con voi” esordisce “sto benissimo e abbiamo appena terminato il nostro bellissimo tour in Europa, ultimo spezzone del giro di concerti per ‘Heroes’. Ora inizieremo a lavorare a del nuovo materiale giorno e notte, e sicuramente a pianificare altre date.”. Ci concentriamo subito sul live album da poco uscito e chiediamo subito il motivo di una release dal vivo così ravvicinata al già mastodontico ‘Swedish Empire Live’: “Molta gente ce ne ha chiesto un altro” precisa Pär “e diverse cose sono successe fra le due release. Abbiamo accolto un nuovo batterista, scritto canzoni e creato un diverso stageset. Volevamo anche una diversità di show per i Sabaton e per questo abbiamo scelto due differenti concerti, perché noi non siamo gli stessi tutte le serate.”.Oltre ai palchi e al pubblico, anche le setlist sono dissimili e questo perché “gli show dovevano essere differenti, e credo che abbiamo funzionato alla perfezione. Abbiamo anche notato in alcuni paesi dove i Sabaton non erano conosciuti chiedevano canzoni diverse dal solito, questo li aiutava a scoprire anche un lato diverso del nostro repertorio. Poi i live album devono essere sempre nuovi, non proporre tutte le volte la stessa minestra”. Due serate, due grandi show e probabilmente emozioni diverse anche per i musicisti, che: “io per primo devo precisare di non amare le registrazioni dal vivo, poiché ogni minima cosa viene immortalata ufficialmente. A Wacken eravamo già stanchi per tutte le interviste fatte che siamo saliti sul palco esausti. Meno male che c’è stata la folla a tirarci su il morale.”. Nei dvd si può gustare anche un piccolo show con la Symphony Orchestra Prague, di cui Pär ci racconta: “È stato eccezionale. Abbiamo sempre voluto fare una cosa del genere e grazie al promoter di Rock in Vienna ci siamo riusciti! È stato fantastico suonare con loro e sono contento che lo show sia uscito così bene. Voglio senza dubbio ripetere l’esperienza in futuro!”. Passiamo poi allo stageset nominato in precedenza; i Sabaton hanno due carri armati con due nomi particolari, Audi e Walther, questo perché: “Avevano bisogno di un nome e li abbiamo scelti da alcuni personaggi di ‘Heroes’. La canzone ‘To Hell And Back’ ha per protagonista Audie Murphy e questo è diventato il nome del primo carro. Quando ci siamo resi conto che uno solo non poteva passare da una parte all’altra del palco, ne abbiamo preso un altro. È leggermente diverso come forma e lo abbiamo chiamato Walther da Walther Wenck, eroe di ‘Hearts Of Iron’.”. La scelta di rilasciare ‘Heroes On Tour’ è probabilmente scaturita dal successo del disco da studio che: “è stato un trionfo internazionale e la band continua a crescere in popolarità. Siamo in giro da molto tempo ormai e abbiamo sempre fatto le cose alla nostra maniera, fino ad ora è andato tutto per il meglio e speriamo di ripetere il successo di ‘Heroes’. Sicuramente abbiamo molta pressione addosso.”. Sono passati due anni dall’uscita dell’album e, visto il buon risultato, chiediamo se cambierebbe qualcosa per migliorarlo ancor di più: “Non proprio. Ci sono però alcuni dettagli di ‘Inmate 4859’ che non sono usciti come volevamo. Avevamo in mente la voce di un bambino nel coro, ma abbiamo dovuto tagliarla. Delle altre posso dirmi orgoglioso.”. L’ultima che abbiamo intervistato Pär era il 2014, alla vigilia della pubblicazione di ‘Heroes’, momento in cui la band stava cercando di raccogliere un buon seguito negli Stati Uniti. A distanza di due anni “la situazione è sicuramente cambiata” sottolinea “l’ultimo album ha fatto aumentare le vendite del 400% rispetto a primo e i 100 e più show che abbiamo suonato credo abbiano svolto un ruolo fondamentale. Ci stiamo facendo conoscere anche negli USA e non abbiamo intenzione di arrenderci.”. In questo momento i Sabaton stanno preparando la nuova edizione del loro Open Air, che si terrà a Falun il prossimo agosto: “I preparativi stanno procedendo senza intoppi. Abbiamo già ingaggiato tutti i gruppi e gli ultimi verranno annunciati a breve. Abbiamo iniziato anni fa con uno show di un giorno soltanto al chiuso e ora abbiamo un festival di tre all’aperto. Siamo molto soddisfatti.”. Terminiamo la chiacchierata con il bassista chiedendo qualche anticipazione sui nuovi pezzi: “Stiamo lavorando a diverse storie e sta diventando chiara l’idea. La prossima volta che parleremo vi dirò tutto e ci vedremo a Roma quest’estate per il nostro concerto. Non sono mai stato là e non vedo l’ora di andarci!”.