Apocalyptica – The Classical Sound

Il 09/01/2016, di .

Apocalyptica – The Classical Sound

Il metal e la musica classica, un connubio inscindibile, un legame che si è sempre più rafforzato nel corso degli anni. Dalle elaborazioni chitarristiche neoclassiche di Malmsteen, ai diversi progetti di riproposizione di repertori classici come la Miskolc Experience dei Therion, c’è un gruppo che rappresenta appieno l’unione di questi due generi, ovvero gli Apocalyptica. Band nata all’inizio negli anni Novanta e che ha debuttato nel 1996 col famoso ‘Plays Metallica by Four Cellos’, i finlandesi hanno saputo portare una ventata di freschezza nel Metal, grazie al loro uso del violoncello distorto. Abbiamo parlato con loro in occasione dell’ultima data italiana all’Alcatraz di Milano lo scorso 29 ottobre. Ecco cosa ci hanno raccontato!

La prima domanda riguarda il vostro passato: chi sono gli Apocalyptica e perché sono nati?
“Siamo stati dei musicisti classici, che hanno deciso di usare i violoncelli per suonare la musica metal, genere che amiamo da sempre. In realtà abbiamo provato a suonare la chitarra, ma alla fine abbiamo adattato i nostri strumenti. Un giorno, al termine di un nostro concerto siamo stati contattati da una piccola casa discografica che ci ha proposto di registrare un disco. Ci siamo un po’ stupiti, in fondo avevamo alle spalle pochissima esperienza. Ma abbiamo accettato. Pensavamo di poter vendere qualche centinaio di copie ed invece il nostro lavoro è approdato in 13 paesi diversi, vendendo migliaia di dischi. Francamente non ce lo saremmo aspettato, anche perché il budget era davvero limitato. Alla fine siamo riusciti a mettere da parte qualche soldo per iniziare a suonare la nostra musica”.
Perché avete scelto di trasformare il Metallo con contaminazioni classiche?
“La scelta è stata dettata dal fatto che eravamo appassionati di metallo e buoni suonatori di violoncello. Così abbiamo deciso di fare ciò che eravamo capaci. Abbiamo scelto brani del Metallica e con quelli abbiamo creato il primo album. Avevamo cover anche dei Sepultura, Panthera e Faith No More e con le quali ci è stato proposto di incidere un secondo disco, ma la cosa non è avvenuta. Trasformare pezzi rock in opere classiche è stato soprattutto un gioco dettato dal fatto che lavorando come strumentisti professionisti in orchestre sinfoniche, abbiamo trovato divertente rivisitare brani così lontani da ciò che suonavamo ogni giorno”.
Poi siete passati a scrivere brani originali. E’ stato complicato questo passaggio?
“Non è stato molto difficile sinceramente. La casa discografica avrebbe voluto che suonassimo ancora le cover, ma noi ci siamo rifiutati. Volevamo dare un’identità alla nostra band e per farlo abbiamo deciso di comporre brani originali. Così abbiamo iniziato a pensare ai suoni, alle composizioni, dimenticandoci di essere dei suonatori classici. In questo modo siamo entrati in modo profondo nel mondo degli Apocalyptica. Il tutto è stato molto naturale, semplicemente perché non c’era un’altra strada”.
E i fan del metal come vi hanno accolto?
“È stato molto divertente. Il pubblico metal ha accolto con benevolenza la nostra musica, anzi era letteralmente pazzo per il nostro approccio alla musica che amava. Quindi non ci sono stati problemi davvero”.
E in Italia?
“C’è moltissimo dell’Italia nella nostra musica. I violoncelli sono realizzati dal liutaio Vincenzo Postiglione. Sono fantastici.”
Come spiegate che in Finlandia la musica metal sia un fenomeno “mainstream” in grado di conquistare le classifiche di vendita?
“In Finlandia succede proprio questo. Ogni singolo album metal entra nella top ten delle hit parade è un fatto normale. Il metal è considerata musica mainstream e il punto di non ritorno è stato la partecipazione dei Lordi (un altro gruppo metal finlandese ndr) all’Eurovision Song Contest. Da quel momento niente è stato come prima. Dobbiamo dire che la musica metal è anche anarchia e il suo posto migliore sta nell’underground”.
Da qualche tempo stanno emergendo i 2Cellos, che in fondo stanno percorrendo il vostro stesso percorso musicale…
“Parli di quei due ragazzi dei Balcani? Loro stanno facendo esattamente le stesse cose che noi facevamo nel 1999. Ma poi abbiamo smesso, perché non volevamo essere una cover band. Pensiamo che siano un fenomeno per teen ager, anche se sono degli ottimi musicisti. La differenza tra noi e loro? Noi abbiamo la musica metal nel cuore, loro invece il pop. Mi ricordano Richard Clayderman o David Garrett, credo che possano avere la stessa audience”.
Ritorniamo alla vostra musica. Concordate se dico che ultimamente i violoncelli sono meno presenti nel suono degli Apocalyptica?
“Non siamo d’accordo o quanto meno siamo d’accordo almeno in parte, visto che ultimamente la batteria è un po’ troppo invadente, scherziamo ovviamente (ridono). Sicuramente la batteria è molto dominante, ma allo stesso tempo pensiamo che nell’ultimo album (Shadowmaker) i violoncelli hanno un suono molto più pulito e caratteristico, di quanto succedesse nei dischi precedenti, quando li usavamo un po’ come chitarre. Le tracce erano distorte per essere più affini al metallo. Ci siamo resi conto che si sono moltissime distorsioni nel suono naturale degli archi e abbiamo puntato su questi, senza bisogno di modificarli con il mixer. Qualcuno continua a pensare che noi abbiamo le chitarre… ma si sbagliano!”
Da qualche tempo avete in Frack Perez la vostra voce. Ipotizzate che possa diventare un membro del gruppo?
“Frank ha cantato nell’ultimo album ed ora ci accompagna in tour, ma davvero nessuno sa cosa succederà quando tutto sarà finito. Dipende molto da quale tipo di progetto metteremo in cantiere. Lui si è inserito molto bene ed è un cantante fantastico ed è probabile che possa continuare a collaborare con noi. Detto questo non possiamo prevedere se in futuro la nostra musica prevederà ancora una voce, magari punteremo di nuovo sullo strumentale, non lo sappiamo davvero. Ci piace vivere alla giornata e quello che ci piace oggi, magari ci annoierà tra qualche mese: la musica cambia, le influenze cambiano, noi cambiamo”.
Alcuni mesi fa avete pubblicato il disco Wagner Reloaded, registrato a Lipsia e suonato con una grande orchestra sinfonica. Come mai non avete fatto anche il dvd?
“Il concerto lo puoi trovare integralmente su Youtube. In realtà era in programma che ci fossero le riprese, poi all’ultimo i tecnici contattati non sono arrivati e non abbiamo previsto il piano alternativo e credo che alla luce di tutto, sia stata una stupidata. Possiamo dire che ci ha contattato Gregor Seyffert e potrebbe nascere una collaborazione per uno spettacolo. Lui ha delle visioni molto strane e pazze. L’abbiamo incontrato a Berlino e abbiamo apprezzato la sua genialità, saremmo molto felici di far parte di questo grande progetto, di cui non possiamo anticipare nulla”.
Cosa nasconde il futuro degli Apocalyptica? Metal, Classica, Rock o altro?
“Shadowmaker non è un vero e proprio album metal, possiamo definirlo rock. Per il futuro vediamo cosa ci verrà in mente di suonare. Per ora abbiamo da concludere il tour europeo, che ci impegnerà fino a Natale, poi partiremo per quello mondiale, con date in Sud America, Australia. Poi faremo qualche festival estivo e quindi, una volta a casa ci metteremo a pensare, ma sarà solo alla fine del 2016. Di sicuro abbiamo in mente qualche idea. Per esempio sta per arrivare il 20° anniversario del nostro primo album (Plays Metallica by Four Cellos ndr) e potrebbe nascere qualcosa per celebrare questa ricorrenza. Musicalmente siamo un po’ come le api e saltiamo di fiore in fiore. Chissà dove arriveremo questa volta? Sarà di nuovo metal? Sarà strumentale? Sarà musica sinfonica? Chi lo sa. Una cosa la possiamo dire: il metallo è nel nostro cuore. Un’altra cosa la vogliamo sottolineare: non vogliamo essere come gli Iron Maden che fanno sempre lo stesso album, cambiando solo il titolo. I fan dovranno farsene una ragione e seguirci. Loro sono intenditori e sanno che ci piace sperimentare, cambiare, lasciarci contaminare. La nostra benzina è il cambiamento e lo è stato sin dal primo album.”

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