Overkill – The Perfect Match
Il 20/10/2014, di Luca Bosio.
Negli ultimi anni, nel variegato panorama thrash metal gli Overkill non hanno avuto rivali, che si tratti di nuove leve scalpitanti o di vecchi leoni rinvigoriti, gli americani hanno dimostrato una superiorità netta impostando un ruolino di marcia album-tour-album impressionante. E’ imbarazzante constatare quanto distacco ci sia tra loro e la concorrenza, ma è così, bisogna farsene una ragione. Possiamo affermare che anche nel 2014, gli Overkill, detengono ancora l’anello del potere, su questo non ci sono dubbi. Un dominio assoluto ed incontrastato, basato su un’integrità musicale inattaccabile ed uno stile del tutto personale identificabile all’istante. Nonostante ci fossero perplessità legate al fatto che sarebbe stato almeno difficile, per la band del New Jersey azzeccare ‘la tripletta’, hanno nuovamente zittito tutti confermando le aspettative con il nuovo ‘White Devil Armory’ che si candida ad essere il miglior disco thrash metal dell’anno. Nonostante un infarto sul palco, un tumore al naso e 700.000 sigarette fumate…Bobby ‘Blitz’ Ellsworth è sopravvissuto e rappresenta ancora l’icona perfetta del thrasher ‘totale’ nel nuovo millennio. Spinti sulle ali dell’entusiasmo provocato dall’ascolto del nuovo album il vostro affezionato Metal Hammer, si è messo immediatamente sulle tracce di questo favoloso personaggio, conteso per essere intervistato dai giornalisti dell’intero pianeta. Nonostante siano trascorse ben tre decenni dal suo esordio come frontman degli Overkill, in cui si sono intervallate e susseguite mode, cambi di tendenza musicali, reunion di band storiche e quant’altro, Bobby Blitz se n’è altamente fregato di tutto questo, fiero e incorruttibile come sempre! Ed è ancora una volta in piena forma e carico del suo ben noto sarcasmo, che si presenta ai nostri microfoni…
Bobby…bentornato ai microfoni di Metal Hammer Italia, come stai?
“Bene direi, non senti che bella voce pulita e cristallina?” (risata alla Joker in arrivo! Nda) A dire il vero direi di no! E ad essere sincero la tua voce è sempre quella che mi ricordavo e… non credo neppure che tu abbia buttato via le sigarette… “Ho smesso, ho smesso davvero con il tabacco una volta per tutte questa volta! Il dottore mi ha detto: ‘Se non smetti di fumare finirai per smettere di cantare tra sei mesi!’ Così ho scelto di affidarmi esclusivamente ai vaporizzatori, ma dopo poco tempo mi sono preso una polmonite che mi ha tenuto fermo 3 mesi. Vedi, quando fumi in maniera decisa si forma una specie di barriera difensiva tra i tuoi polmoni e lo schifo che respiriamo quotidianamente che ti protegge dagli agenti patogeni. Smesso di fumare, puntualmente mi sono ammalato dopo pochi mesi, per colpa del fottuto dottore ovviamente! Haahhahahhaha…si fosse fatto gli affari suoi!”
Per questo motivo il nuovo album è stato rimandato in questo periodo estivo dato che sarebbe dovuto uscire attorno a marzo?
“Si! Non sono stato capace di rimettermi in sesto in breve tempo questa volta, non è stato facile per un vecchietto come me che ha superato la metà della cinquantina. Ricordo l’ultimo concerto che tenemmo qui lo scorso inverno nel Long Island non riuscivo a stare in piedi e salire i gradini che portavano sul palco, così poche ore prima del concerto D.D. mi ha schiaffato un paio di supposte per farmi stare in piedi e permettere che lo show si svolgesse regolarmente. Mezz’ora dopo la fine del concerto era fuori in strada sdraiato con la faccia nella neve e con le bolle che mi uscivano dal naso e dalle orecchie.”
Ti avverto subito che questa volta dovrai dirmi tutta la verità nient’altro che la verità! Chi è ora il principale songwriter della band dato che…
“D.D.! Chi vuoi che sia? La colpa è sempre e solo sua! Prenditela pure con lui se qualcosa non ti è andata a genio nel nuovo disco! Hahaha!”
Si comincia bene! Mi mancava questa tipica risata gracchiante e dannatamente contagiosa di Bobby!
“Non c’è nessun altro songwriter nella band se non lui!”
Chiaro e lampante! Volevo solo aggiungere, anzi no (adesso è tardi perché non mi hai fatto concludere la domanda), dimmi se di recente D.D. ha stretto un patto con Gandalf il grigio o qualche stregone simile, dato che questa non è più musica ma magia pura!
“Hahaha, giuro che questa non l’avevo ancora sentita! Comunque mi informo e ti farò sapere al più presto se la tua ipotesi corrisponde a verità! D.D. ha una chitarra in ufficio, una in studio e una pure in camera da letto, con cui colleziona costantemente riff su riff in ogni momento della giornata o in quelli di insonnia durante la notte! Lui ha sempre la sua chitarra in mano.”
Tre dischi su tre! E son tre capolavori! Come avete lavorato a questi album ed in special modo all’ultimo ‘White Devil Armory’?
“Sempre allo stesso modo! Fatta eccezione per i primi due dischi ‘Feel The Fire’ e ‘Taking Over’ dato che avevamo accumulato materiale da molti anni prima, non abbiamo mai cambiato il nostro sistema compositivo. Vedi, se devi costruire un palazzo per prima cosa devi gettare le fondamenta se no la casa non sta in piedi, giusto? Bene, puoi considerare D.D come la colonna portante sul quale poggia l’intera struttura musicale degli Overkill. Una volta ottenuto lo scheletro della canzone viene poi elaborato da me a livello di testi e solo successivamente gli altri ragazzi aggiungono le loro idee. Solo dopo che lo scheletro della canzone è stato quasi interamente creato. Per me dopo tutti questi anni è estremamente facile lavorare in questa maniera perché so esattamente dove D.D. vuole andare a parare, lo conosco come le mie tasche!”
L’integrità della vostra band è sempre al massimo livello vero?
“Credo di si, noi continuiamo a crederci e continuiamo a fare quello che ci piace e lo facciamo al meglio delle nostre possibilità! Voglio dire, quando ci si muove tutti assieme per raggiungere il medesimo scopo non si può fallire. Negli Overkill, adesso, c’è la giusta amalgama e tieni presente che questo è ben il quarto album che pubblichiamo con la stessa formazione, quindi ci conosciamo alla perfezione. Se dovessi trovare il motivo che ci ha spinto a dare sempre di più lo identificherei con l’ingresso in formazione del batterista Ron Lipnicki sai, è di forte stimolo avere un ragazzo di 40 anni nella band per noi che abbiamo da qualche anno ormai superato abbondantemente la cinquantina. Dobbiamo mantenerci al suo livello e questo ci dà la spinta per dare sempre il massimo in ogni occasione.”
Analizza gentilmente i vostri ultimi tre lavori in studio…
“ Beh ‘Ironbound’ era un disco totalmente thrash metal, abbiamo scritto quel disco proprio in un periodo in cui stavano saltando fuori da ogni parte tutte queste giovani band dedite al thrash metal. Abbiamo voluto dir loro: ‘’Hey voi! Un attimo! Ascoltate ancora una volta come si suona questa robaccia! Aspettate che vi diamo il semaforo verde e poi proseguite pure (risata irriverente del buon Bobby Nda)!’ Mentre ‘The Electric Age’ era più ragionato ed offriva spunti differenti. Invece con ‘White Devil Armory’ abbiamo cercato di accontentare un po’ tutti pescando dal nostro vasto repertorio: c’è il thrash tirato del brano di apertura ‘Armory’, c’è il groove di ‘Bitter Pill’ ed il nostro personale tributo alla N.W.O.B.H.M. con ‘In The Name’. La regola numero uno per gli Overkill è sempre stata: ‘Non facciamo lo stesso disco ogni volta’, quindi non doveva essere ‘Ironbound Part 2’ o simile a ‘’The Electric Age”, ma sia ben chiaro che doveva avere impresso a fuoco il marchio Overkill con tutti i crismi che da sempre rappresentano il nostro stile! Per facilitare questo compito, abbiamo appeso ovunque nel nostro studio di registrazione cartelli con su scritto ‘Non Ripetersi’, quindi se qualcuno comincia a suonare qualcosa di già sentito non mi resta altro da fare se non indicargli il cartello con l’indice…hahaha…non perdiamo neppure tempo in discussioni. Funziona così: “Hey Bobby senti stò riff potrebbe anche…” e gli indico immediatamente il cartello! Hahaha”
Intervistare Bobby Blitz è sempre uno spasso! Qual è il segreto della longevità tua e degli Overkill?
“Non ci sono segreti, fortunatamente come band non abbiamo mai avuto nessun tipo di crisi d’identità, siamo sempre rimasti ancorati alle nostre radici musicali senza stravolgere il nostro suono o cercare inutili esperimenti. La forza degli Overkill è credere principalmente in noi stessi, sempre! È stupefacente essere ancora qui a far dischi e tour di alto livello dopo tutti questi anni. Ogni volta che saliamo sul palco affrontiamo la cosa come se potesse essere il nostro ultimo show! Il palco è la mia droga, credimi se ti dico che ho sempre le farfalle nello stomaco prima di ‘andare in onda’, nello stesso modo in cui nel 1984 tenemmo il nostro primo concerto qui a Brooklyn, nulla è cambiato da allora. Ogni volta do e ricevo energia in quantità industriale dal pubblico è questo che mi tiene in vita. Quando mia moglie mi dice: ‘Ma com’è possibile che dopo tutti questi anni ci sia ancora gente la fuori disposta a pagarti? Io le rispondo: ‘Quando ti chiedono che lavoro faccio, fai l’indifferente e di loro che non lo sai con esattezza, ma aggiungi che tuo marito sta continuando ad irritare le folle come se fosse il primo giorno! Hahaha…”
Bobby: ma chi diavolo è il maiale di ‘Pig’?
“Eheheh…mistero! Non hai ancora i testi, se no avresti capito! Quindi non chi è bensì cos’é! Fu la scritta che Charles Manson fece sul muro della villa con uno straccio intriso nel sangue delle vittime dopo la strage di Cielo Drive! Quel giorno fu assassinata insieme ad altri innocenti l’attrice Sharon Tate, allora moglie (incinta di 8 mesi) del noto regista Roman Polanski da parte di Charles Mason e i suoi adepti ‘Animali’ che scrissero sia ‘Helter Skelter’ sia ‘Pigs’ su quei muri. Ho tratto ispirazione per questo brano guardando un vecchio documentario in bianco e nero sui Beatles, dove suonavano appunto ‘Helter Skelter’, brano tratto dal ‘White’ album del 1968. Scritta che Mason fece in seguito sua, divenendo più famoso dei Beatles stessi! Lui era ossessionato dal fatto che i Beatles fossero in realtà i 4 cavalieri dell’apocalisse mandati sulla Terra per distruggere il genere umano, e li temeva.”
Ascoltando un brano come ‘Bitter Pill’ è facile pensare al vostro disco del 1993 ‘I Hear Black’ dove emergevano elementi doom molto marcati…
“Si! Esatto è un brano dalle forti tinte dark che ricorda quell’album ma pone ancora una volta in risalto tutto il nostro amore incondizionato verso i Black Sabbath. Abbiamo da poco finito di girare un video per ‘Bitter Pill’e credo che dovrebbe essere fuori sul mercato proprio in questi giorni.”
Allora mi viene spontaneo chiederti se ti era piaciuto ‘13’ l’album dei Black Sabbath con Ozzy uscito lo scorso anno…
“Piaciuto? Ma stai scherzando vero? Quello è stato un capolavoro irripetibile che rimarrà nella storia del rock e del quale parleranno ancora tra trenta o quarant’anni! Ma ti rendi conto di cosa sono riusciti a fare? Voglio dire: con Ozzy che non distingue più un cucchiaio da una finestra, con Tony Iommi ammalato di tumore ed un nuovo batterista buttato li dentro allo sbaraglio…quel disco è stato un fottuto miracolo! Per me, in maniera assoluta è stato il miglior disco della passata stagione. Farei carte false per aprire un loro show!”
Quando partirà il vostro nuovo tour e quali saranno i gruppi di supporto?
‘’Prima di tutto suoneremo in Canada, all’ Heavy Montreal Festival insieme con Metallica, Slayer, Anthrax e Exodus e sarà un bella sfida tra vecchie glorie!”
Tutto questo sa molto di anni Ottanta…
“Si ma per fortuna non siamo più negli anni Ottanta!”
Che vuoi dire?
“Che adesso c’è molta più cocaina disponibile! Hahaha…..negli anni Ottanta quando eravamo in tour l’unica cosa che non mancava mai era il cibo, ottimo, specie in Europa! Ricordo quando venimmo per la prima volta nel Vecchio Continente con Anthrax e Agent Steel siamo rimasti praticamente con gli stessi 5 dollari che avevamo in tasca quando eravamo partiti da New York e per tutta la durata del tour. Il martedì non sapevi cosa diavolo sarebbe accaduto il venerdì seguente e vice versa! Hahaha…strano che siamo riusciti a tornare a casa, strano davvero! Ahhaha…”
Quando arriverete in Italia?
“Fammi controllare il programma un attimo. Ecco qui, saremo da voi a Milano il 4 novembre, ma nel mese di settembre cominceremo dagli Stati Uniti. In Europa con noi ci saranno anche Prong, Enforcer e Darkology, si preannuncia una bella serata! Non mancate mi raccomando!”
Per nulla al mondo! Ma non pensi che potreste dare anche voi l’opportunità a delle valide band locali di aprire i vostri spettacoli? Specialmente qui in Italia ci sono tantissime giovani band che farebbero qualsiasi cosa pur di essere scelti come vostro gruppo spalla…
“Non faccio fatica a crederlo e capisco il tuo punto di vista, ma non è un aspetto che curiamo noi come band. Sono accordi presi tra case discografiche dove tentano di offrire al pubblico un ‘pacchetto’ interessante e funzionante. Fosse per me darei lo opportunità a tutti dato che mi ricordo ancora molto bene le fatiche che abbiamo dovuto affrontare ai tempi in cui muovevamo i primi passi.”
E invece di tutte queste nuove band come Evile, Warbringer, Savage Messiah che stanno portando avanti lo spirito del thrash metal che idea ti sei fatto?
“All’inzio ero del tutto esterrefatto, perché in vent’anni non ne era più venuta fuori nessuna di band thrash metal. Non mi piacevano molto all’inizio dato che erano più che altro, anche se con canzoni loro, delle semplici tribute band al genere stesso e nulla più. Poi col tempo hanno cominciato a trovare un loro stile ed una loro personalità ben precisa. Guarda ad esempio che gran gruppo sono diventati ora i Warbringer! Grande band con cui siamo stati anche in tour. Un altro gruppo interessante sono gli australiani 4Arm con la loro personale interpretazione dello stile dei Metallica.”
Parliamo di questa collaborazione con Mark Tornillo (ex TT Quick) cantante degli Accept! Com’è nato questo sodalizio e come mai avete scelto di coverizzare proprio ‘Miss Misery’ da ‘Hair Of The Dog’ (1975) dello storico gruppo hard rock scozzese Nazareth?
“Io e Mark, essendo entrambi nati e cresciuti qui nel quartiere popolare del New Jersey e ci conosciamo sin da ragazzi, precisamente da quando cominciammo entrambi a muovere i primi passi con le nostre rispettive band durante i primi anni Ottanta. Avevamo sempre in mente che sarebbe stata una cosa molto ‘cool’ cantare insieme su un brano di nostro gradimento, così all’inizio di quest’anno ci siamo nuovamente incrociati e gli ho proposto se gli sarebbe piaciuto coverizzare ‘Miss Misery’ dei Nazareth la sua risposta fu: “Quando? Quando?? Quando???”. La scelta è ricaduta proprio su quel brano per due semplici motivi: le nostre voci, anche se usate in maniera differente, sono molto simili a quella di Dan McCafferty, un grandissimo cantante di una tra le migliori e più sottovalutate band degli anni Settanta. All’inizio di luglio ci siamo trovati entrambi sul palco del Crossroads qui a New York per la serata di beneficenza ’Rock Against Dystrophy’, e sul palco abbiamo cantato proprio ‘Miss Misery’, raccogliendo molti consensi. E’ una serata importante che serve per aiutare le persone meno fortunate di noi colpite da questa brutta malattia. Hanno partecipato anche altri noti musicisti della scena newyorkese come David Di Pietro (TT Quick), Chris Caffery (ex Savatage), Bob Pantella (Monster Magnet), Dan Watts (Bullet Boys), Scott Metaxas (Prophet) e i Lords Of Mercy al gran completo. Insomma, per una giusta causa si è mobilitata l’intera metropoli! Spero proprio che questa convention diventi un appuntamento fisso al quale possano aderire ogni anno sempre maggiori artisti.”
UN BLITZ NEL PASSATO
A proposito di band e dischi sottovalutati, è noto che Bobby Blitz è un grande intenditore di musica, Ecco il suo parere su tre dischi che non sono stati ben accolti ai tempi della pubblicazione e forse nemmeno del tutto capiti provenienti da epoche differenti. Quando in coda all’intervista gli abbiamo proposto un suo parere Bobby ci ha subito risposto:
“Idea geniale! Spara..”
‘Machine Gun Etiquette’ – The Damned (1979)
“Ohhhhhh… (con tono molto compiaciuto! N.d.a.) bella scelta! Questo disco uscii in piena esplosione punk in Inghilterra, ed è stato il primo album di ‘punk sperimentale’ della storia. Per questo motivo ai tempi non è stato capito! I The Damned cominciavano a destreggiarsi un po’ meglio con gli strumenti, e iniziarono a comporre canzoni che non erano solo inni di ribellione e protesta, ma vere e proprie canzoni. Per me è un ottimo album e devo dire che non è passato tanto tempo da quando l’ho tirato fuori dallo scaffale. Adoro i The Damned!”
‘Another Perfect Day’ – Motorhead (1983)
“Questo è il primo disco della band di Lemmy con il nuovo chitarrista Brian Robertson proveniente dai Thin Lizzy, giusto? Quello che tutti dicevano che non sapesse mettere assieme due accordi con la sua chitarra. Difatti è durato pochissimo tempo con uno come Lemmy! Hahaha… (quando Bobby parte a ridere è davvero irrefrenabile). Che devo dire, è pur sempre un disco dei Motörhead, e avendo la loro musica nel sangue non può che piacermi. Non ci sono tanti brani celebri su quell’album ma uno me lo ricordo di sicura e si intitola ‘Shine’!”
‘The Sound Of White Noise’ – Anthrax (1993)
“Il primo disco della band senza Belladonna e con John Bush al microfono se non erro! Gli Anthrax cambiarono non solo cantante ma anche il loro suono su quell’album e dal thrash diventano qualcosa più simile agli Helmet! Quel disco ha delle canzoni molto buone come ‘Only’, ma chi ascoltava thrash metal non l’ha proprio accettato. Ad essere sincero a me piace più adesso che non ai tempi in cui uscì! Il sound della città di New York comunque è sempre presente in questo disco perciò pollice levato!”