Conquering Dystopia – The Unexpected
Il 12/10/2014, di Fabio Magliano.
Se Jim Sheppard e Warrel Dane, parcheggiati momentaneamente i Nevermore, stanno vivendo una seconda giovinezza con i Sanctuary, un altro ex di lusso della band di Seattle sta riassaporando l’ ebbrezza del successo, in un modo forse inaspettato (non certo per il valore del musicista, più che altro per la forma) ma non per questo meno intenso. Jeff Loomis, dopo aver dato vita quasi per caso al progetto Conquering Dystopia insieme all’altro virtuoso della sei corde Keith Merrow, coinvolgendo anche il bassista dei Cannibal Corpse Alex Webster e il batterista dei The Faceless Alex Rudinger, ha visto infatti nel giro di brevissimo tempo la sua creatura decollare nonostante l’assenza di un contratto discografico (solo recentemente è stato trovato un accordo con la Century Media), entrando con l’omonimo album strumentale in classifica su Billboard e guadagnandosi, da “emeriti sconosciuti”, un tour americano di discreto successo. Un’esplosione sorprendente che ha spiazzato non poco lo stesso chitarrista statunitense “Le reazioni al disco sono state entusiaste – afferma visibilmente soddisfatto Jeff Loomis – poi noi siamo un caso molto particolare, per alcuni versi dei privilegiati, perchè abbiamo avuto modo di andare in tour con il disco fresco di stampa e senza alcun contratto, un vero privilegio per un gruppo esordiente come il nostro, quindi abbiamo avuto modo non solo di rodarci come band on the road, ma anche di testare direttamente il valore delle canzoni. E le reazioni del pubblico sono state tutte estremamente positive. Ci reputiamo fortunati, perchè siamo nati come un progetto estemporaneo, e nel giro di poco tempo, grazie ad un disco e grazie alla chance che ci è stata offerta con il live, abbiamo trovato l’equilibrio come gruppo. Nel percorso artistico di una band ci sono dei picchi creativi, dei flussi che portano freschezza ed entusiasmo nel gruppo e gli donano linfa vitale. Noi stiamo cavalcando a pieno questo flusso e la cosa ci sta esaltando non poco”. Un successo, quello dei Conquering Dystopia, che va ad assumere una dimensione ancora maggiore se si considera il fatto che non è stato centrato con un album “semplice”, bensì con un disco strumentale estremamente tecnico e per nulla scontato “E’ una proposta sonora molto particolare – spiega – Spesso è più semplice affidarsi ad un cantante per trasmettere determinati messaggi, determinate emozioni. Noi abbiamo voluto che fosse la musica a parlare per noi stessi. Sono orgoglioso di questo disco, sono fermamente convinto che mi abbia portato ad un livello superiore come musicista. Se ascolti questo album ti puoi rendere conto di come ogni elemento coinvolto nella band si esprima al 200% delle sue possibilità. Te le accorgi da come suono la chitarra, te ne accorgi dai riff mostruosi che Keith ha tirato fuori, lo senti nel lavoro di Alex Webster e dalla furia che mette Alex Rudinger dietro le pelli. Penso che questo album fotografi bene quattro musicisti al massimo delle proprie potenzialità. Aver realizzato tutto da soli, senza l’aiuto di un’etichetta, di influenze esterne, è un motivo di orgoglio in più per noi, perchè qui c’è la nostra mente e ci sono le nostre anime. ‘Conquering Dystopia’ siamo noi, e niente altro”. Addentrandoci nell’ascolto dell’omonimo debut album, il tentativo di individuare l’apice compositivo della band in un lavoro così complesso viene prontamente stoppato dall’ex chitarrista dei Nevermore, che senza indugio indica la sua favorita, motivandone anche la scelta “‘Tethys’ è senza dubbio una delle canzoni che più mi rende orgoglioso, ma forse perchè la sua gestazione ha fatto impazzire tutti quanti – spiega – Quando abbiamo iniziato a lavorarci sentivamo che l’idea di base era valida, nonostante questo c’era sempre qualcosa che non ci rendeva mai del tutto soddisfatti. Quando ci lavoravo con Keith era un continuo ‘Non funziona, rifacciamola!…Non funziona, rifacciamola!’ e alla lunga la cosa ci snervava non poco. Per cinque mesi ho preso il treno tutte le settimane per andare a casa di Keith Merrow a comporre musica e arrangiarla. E la cosa bella è che i pezzi venivano composti di getto, con una facilità estrema. Tutti tranne uno…Alla fine abbiamo capito che ‘Tethys’ non ci soddisfaceva mai perchè era quella che per ogni musicista è una sfida, è un pezzo complicato, che ci ha messo duramente alla prova da un punto di vista esecutivo, e averlo portato a compimento è stato un ostacolo superato. Abbiamo alzato l’assicella e l’abbiamo saltata tutti insieme, per questo dopo averla tanto odiata in fase di realizzazione, ora la considero una delle migliori tracce del disco”. Un disco capace di raggiungere, poche settimane dopo la sua uscita, senza alcuna spinta promozionale, senza alcun possente supporto, la posizione numero 21 dell’ “Heatseekers Chart” di Billboard “Un traguardo inaspettato, incredibile, inimmaginabile – confessa candidamente Jeff – in quel periodo ero in Europa con Keith per una serie di clinic e vengo raggiunto dalla telefonata di un ragazzo di Billboard che mi chiede notizie su di noi, da quanto suoniamo insieme, per quale casa discografica usciamo…e non ti dico la sua reazione quando gli abbiamo detto che eravamo un gruppo senza contratto. Quando poi ci ha comunicato che eravamo entrati nella Heatseekers Chart lo stupore è stato tutto nostro, perchè proprio non ce lo aspettavamo”. Come inaspettata è stata la reazione del pubblico alle date live tenute negli State “La gente che è venuta a vedere gli Animals As Leaders è rimasta abbastanza spiazzata dai Conquering Dystopia, ma l’iniziale sorpresa si è sempre tramutata in un entusiasmo tangibile- racconta – Erano percettibili dal palco le sensazioni vissute dal pubblico: all’inizio c’era un certo sbigottimento, una graduale presa di coscienza di ciò che stavano ascoltando, poi a metà del set vedevi chiaramente quanto fossero coinvolti gli spettatori, che non assistevano più sbigottiti allo show ma ne divenivano parte attiva. Ed è bello per un musicista, perchè in quel momento hai la certezza di aver colto nel segno, sai per certo che la tua musica funziona e che in quel momento ti sei fatto dei nuovi fan, e questa è la cosa più appagante per un musicista”. La speranza comune, ora, è di poter assistere anche in Europa e magari in Italia ad una delle incendiarie performance dei Conquering Dystopia “La speranza è quella di poter venire a presentare la band dal vivo anche in Europa – conclude fiducioso il musicista – Il problema più grande è rappresentato dal fatto che Alex Rudinger suona nei The Faceless e Alex Webster nei Cannibal Corpse, quindi prima di fare qualcosa con i Conquering Dystopia bisogna vedere quelle che sono le esigenze delle altre band. Noi tutti vogliamo continuare a suonare dal vivo, stiamo cercando di far combaciare tutti i nostri impegni in modo che ci sia tempo per allestire un altro tour per questa band, e con un po’ di fortuna penso che si riesca a farlo in un futuro prossimo”