Threshold – The Wonderful Journey Through The Melody
Il 20/09/2014, di Elisa Penati.
A settembre la band inglese torna sulle scene con il decimo album di una carriera ventennale completamente votata alla melodia.
Richard West, l’eclettico tastierista dei Threshold, è soddisfatto. Il motivo è semplice, un nuovo album, il decimo, e la consapevolezza di aver realizzato qualcosa che mostra la profonda vocazione della band: esaltare, attraverso sonorità hard’n’heavy, la melodia in tutta la sua eleganza. Il sestetto inglese, in più di vent’anni di carriera ha fatto sì che questa fondamentale caratteristica non venisse mai trascurata e, dall’esordio nel ’93 con ‘Wounded Land’, passando per i fondamentali ‘Psychedelicatessen’, ‘Subsurface’, ‘Dead Reckoning’ e ‘March Of Progress’, è giunta a mostrarla in tutta la sua meravigliosa bellezza sbocciata proprio nell’ultimo ‘For The Journey’. L’emozione di Richard nel raccontare come siano trascorsi gli ultimi due anni è percettibile. La voce pacata e la posata gentilezza amplificano la profonda passione che nutre per la musica, per i Threshold e per quanto hanno realizzato “Siamo tornati in studio non appena concluso il tour di ‘March Of Progress’ – spiega – che ha avuto una gestazione di ben cinque anni. Non volevamo che passasse così tanto tempo anche per il nuovo disco, quindi, sentendoci pronti, abbiamo colto l’attimo! Il tour ci aveva regalato un periodo estremamente positivo, eravamo concentrati e focalizzati sull’obbiettivo e l’ispirazione non ha tardato ad arrivare, così in due anni ha preso forma ‘For The Journey’. Ora lo posso dire, il risultato coincide con ciò che ci eravamo prefissati!”. La soddisfazione di vedere finalmente concretizzate le proprie fatiche è molta, soprattutto perchè lo stesso Richard, insieme al chitarrista e fondatore Karl Groom, ha lavorato nelle vesti di produttore dell’album “Ammetto che è stato strano e stimolante. Karl ha seguito le linee delle chitarre, del basso e della batteria nel suo studio, io mi sono occupato della voce e delle tastiere nel mio. Il confronto è stato costante in ogni passaggio ed è stato fondamentale per dare corpo alle idee che entrambi avevamo. Ci siamo poi trovati per il mix finale” fa una pausa come per ricordare e riprende: “Eravamao due uomini molto concentrati che lavoravano seduti in una stanza, ma anche questo è rock’n’roll!” Si concede una risata per poi tornare su ‘For The Journey’ ed analizzarlo dal punto di vista compositivo: “La musica in quest’ultimo album rimane fortemente ancorata allo stile che i Threshold hanno sviluppato nel corso di questi vent’anni, il nucleo è volutamente rimasto lo stesso, ma ovviamente, abbiamo inserito soluzioni melodiche e compositive nuove. Volevamo qualcosa di innovativo pur non snaturando il nostro sound e credo che nel complesso tutti gli otto brani rispettino questo vincolo”. Anche il percorso creativo dei testi mostra come la band fosse realmente ispirata: “Abbiamo deciso di guardare il mondo attraverso le nostre personali esperienze ed affrontare la realtà da diversi punti di vista trattando temi come la politica, la religione e l’ambiente. Abbiamo scritto di onestà, pentimento, perdono, perseveranza e proprio perchè sono entrate in gioco tutte le nostre emozioni, sono canzoni che ci appartengono in modo profondo”. Il legame di cui parla Richard è palese in ogni sua frase. Spiegare il significato di questo album è per lui molto naturale, così come spontanea è stata la scelta del titolo ‘For the Journey’: tre semplici parole che descrivono il senso dell’album: “‘For The Journey’ non è altro che il viaggio della vita. Le singole canzoni raccontano i passaggi che portano un individuo a proseguire il proprio cammino, superandone i limiti. Quando le abbiamo scritte sapevamo che non ci sarebbe stata un’unica chiave di lettura, ma molteplici, perchè pensiamo che ognuno, ascoltandole, possa comprenderle ed interpretarle attraverso la propria personale esperienza”. La totale dedizione della band alla musica, mostra come quest’album abbia unito ancora di più i sei creando un feeling professionale che si è concretizzato in un numerosi punti di forza: “Ritengo, e spero che quando il disco uscirà anche i fan condivideranno questo pensiero, ‘For The Journey’ un disco con numerosi punti di forza, a partire dalla copertina: l’artista che l’ha realizzata ha trasposto nell’immagine quell’atmosfera sospesa evocata dalla musica. Analizzando il disco da un punto di vista musicale, posso dire che dal primo all’ultimo brano non ci sono cali, i cambi ed i passaggi melodici sono vari e buoni. Se guardo a tutta la produzione dei Threshold mi sento di dire che ‘For The Journey’ è il nostro album migliore. ‘March Of Progress’ o anche ‘Psychedelicatessen’ sono ottimi dischi, ma non arrivano al livello di quest’ultimo che scorre dall’inizio alla fine senza sbavature. So che può sembrare esagerato, ma ogni volta che suono i brani mi rendo conto che ogni elemento è al posto giusto, ogni dettaglio ha la sua perfetta collocazione e non solo, la produzione è moderna e soprattutto chiara, se ne percepiscono tutte le sfumature”. Sentire la passione in ogni parola pronunciata da Richard West chiarisce come questi pensieri derivino, non da uno sterile autocompiacimento, quando dal fatto che come musicista è innamorato del suo lavoro, curato in ogni singola parte. Un album dunque che arriva nel 2014 a presentarci una band più unita che mai. In più di vent’anni di carriera e partendo dall’ispirazione che storiche band come Genesis, Pink Floyd e Testament hanno fornito loro, i Threshold sono oggi una delle realtà prog più interessanti ed innovative a cui guardare. L’uscita ufficiale di ‘For The Journey’ sarà il 19 settembre ed a novembre partirà il tour che porterà la band su numerosi palchi europei “Tutti noi non vediamo l’ora di poter condividere il nostro nuovo album con tutti i nostri fan, perchè siamo convinti che il live sia la naturale dimensione di questo album”. E così, mentre la band si appresta al debutto, per gli amanti del genere non resta che prepararsi per lasciarsi trasportare dalla melodia in un viaggio che, attraverso otto brani, porterà ad affacciarsi sulla soglia dell’infinito universo sonoro dei Threshold.