Iron Savior – We Rise With The Heroes
Il 20/08/2014, di Elisa Penati.
E’ ormai troppo tempo che il power metal di matrice teutonica non regala qualcosa di originale. Numerosi sono i nostalgici che guardano ai tempi d’oro dei due ‘Keeper Of The Seven Keys’ sperando che la magia si ripeta. Nulla per・sembra muoversi. O meglio, se quello che si sta cercando deve essere per forza qualcosa di innovativo o rivoluzionario, si rimane nella più totale calma piatta. Se invece si vuole un buon disco che riproponga gli stilemi del genere toccando standard qualitativi alti, allora il discorso cambia. Lo ha dimostrato Piet Sielk con i suoi Iron Savior publiccando ‘Rise Of The Hero’, nono album di una personalità che con la sua musica e le sue idee ha letteralmente contribuito alla creazione del power. “‘Rise of The Hero’ è entrato in classifica poco dopo la sua uscita” racconta Piet Silk mentre sorseggia una pinta nel backstage del LiffRock poco prima di salire sul palco “E questo ci ha resi orgogliosi, perchè era da ‘Unification’, nostro secondo album nel quale c’era ancora con Kai Hansen, che non accadeva. Quindi, il fatto di essere in classifica e soprattutto di esserlo senza Kai Hansen è un grande risultato!”. Ride Piet Sielk, perchè a differenza di quanto il suo aspetto possa far sembrare, non è il freddo e distaccato tedesco dallo sguardo glaciale. E’ simpatico e sempre con la battuta pronta e dei suoi Iron Savior non si stanca mai di parlare. “La promozione sta andando bene, la nostra etichetta sta facendo un ottimo lavoro ed i fan ci stanno dimostrando che questo album è grande… anch’io lo penso, ma forse sono di parte”. Nascondere la soddisfazione non servirebbe a nulla, gli Iron Savior stanno alla grande e questo disco ne è la prova: “Gli ultimi anni non sono stati periodi felici. Nel 2011 è uscito ‘The Landing’ un album che ha segnato una sorta di mio personale ritorno, perchè tra 2007 ed il 2011 non ho vissuto un momento semplice. Ho avuto qualche problema con la Dockyard, la mia etichetta, che mi ha completamente assorbito e ci sono voluti quattro anni prima di tornare con un disco. ‘The Landig’ ha avuto il merito di riportarci sulla scena, di farci capire che i nostri fan non si erano dimenticati di noi e soprattutto che erano felici di risentire la nostra musica. Tutto questo ha portato l’ispirazione per ‘Rise Of The Hero'” si ferma, guarda il bicchiere poi alza lo sguardo e lapidario afferma “‘The Landing’ era buon disco, ma questo è sicuramente migliore!” conclude ridendo. Ripensando a tutta la sua carriera Piet Sielk sembra quasi impressionarsi: “Ho conosciuto Kai quando avevo undici anni, frequentavamo la stessa scuola e ci piaceva suonare la chitarra. Ne abbiamo fatte di cose in quegli anni e credo che siano state importanti per entrambi. Di sicuro la nostra prima band, i Gentry, ci ha dato la possibilità di crescere e maturare musicalmente. Alcuni dei brani dei primi dischi degli Helloween li abbiamo scritti insieme proprio in quel periodo”. Quello che tutti ritengono il momento d’oro del metal tedesco. “Non c’erano etichette in quegli anni, non suonavamo power, noi facevamo heavy rock!” Poi ci si ferma a pensare: il loro heavy rock si poi è trasformato in un genere con caratteristiche precise. Il presente incombe però sugli Iron Savior che tornano per la seconda volta in Italia dopo l’uscita del nuovo album “Siamo contenti di essere ancora qui, il pubblico italiano ci piace perchè ci dimostra sempre un grande affetto, anche questa sera, speriamo sia numeroso e di poter condividere un grande heavy metal party. Sono fiducioso, non credo saranno in molti a guardare la partita questa sera!” La battuta sulla prematura uscita della nazionale italiana dai mondiali è d’obbligo, Piet Sielk ama il calcio e le chiacchiere stanno a zero, l’Italia campione del mondo a Berlino 2006 è fuori, la Germania invece sta ancora giocando alla grande. “Sto scherzando” ci tiene a precisare “Un po’ di sana rivalità non fa comunque male, ma noi stasera ci godremo un po’ di metal!”.