Braindamage – We Shall Resist
Il 20/08/2014, di Fabio Magliano.
Con la notizia dell’arruolamento del batterista italiano Gee Anzalone tra le fila dei sempre più cosmopoliti Dragonforce, è con sempre maggiore insistenza che si torna a parlare dei torinesi Braindamage, band storica nel panorama thrash tricolore che ha visto il drummer piemontese martellare dietro le pelli nella sua ultima incarnazione. “Sono felice ed orgoglioso per una persona corretta che si è sempre battuta per la band e per diventare un professionista ad alto livello – il primo commento di Andrea Signorelli, leader storico dei Braindamage – Mi sono sentito come Gianpaolo Pozzo, il presidente dell’Udinese Calcio. Mi spiego: l’Udinese tira su gente come Sanchez per poi venderla ai grandi club. Noi Gee non lo abbiamo di certo venduto, ma per lui è stato come passare dall’Udinese al Barcellona. Questa cosa ha comunque dimostrato il valore dei Braindamage e ciò spero abbia un minimo di ricaduta sulla band”. Una band che ha sempre sfornato album di grandissimo livello, piccoli capolavori di tecnica e violenza, che non hanno però mai riscosso un successo pari alla loro qualità. Forse perchè frenati dalla forte impronta politica imposta da Signorelli alle composizioni della band, una scelta coraggiosa che il cantante/bassista difende ancora con orgoglio “La nostra visione politica era frutto del particolare momento, storico ed emotivo, che l’occidente stava vivendo: la fine della guerra fredda e la vittoria delle politiche neo-liberiste e del capitalismo che andava globalizzandosi – spiega – In quanto autore della totalità dei testi dei Braindamage me ne assumo la responsabilità: quella visione politica è sempre stata la mia ed era volta a mettere in guardia da chi avrebbe riscritto la Storia, dal non dimenticare chi si era sacrificato per salvarci dal fascismo ma, soprattutto, prospettava una fine terribile di quest’idillio con economie in ginocchio, poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Temo di non avere avuto così torto, ripercorrendo gli ultimi anni. Non credo di poter addossare responsabilità, nel bene o nel male, per quelli che sono stati gli alti e bassi della nostra carriera, sarebbe molto romantico ma non è così…”. Ed allora via, alla rincorsa di quella sfida contro i propri limiti che da sempre ha caratterizzato la carriera e la produzione della band, magari alzando ancora di una tacca l’assicella “Il limite maggiore giace nel rischio di diventare sempre più simili a noi stessi, ma sinora non si è mai verificata un’evenienza del genere – Spiega orgoglioso Andrea – I CD sfornati erano diversi da quello precedente e anche da quello che sarebbe seguito. Per quanto ci sia un marchio di fabbrica sempre riconducibile alla nostra impronta non ci è mai passato per la mente di sfornare delle copie: la musica ci intriga ancora tantissimo e la prossima sfida sarà trovare un batterista all’altezza di Gee Anzalone che abbia voglia non solo di suonare in giro ma anche di prestarsi alla composizione”. E che, magari, condivida la stessa visione del mondo degli altri Braindamage e rechi in sé quella rabbia da sempre tratto distintivo del sound del gruppo . “La rabbia è quanto mi ha mosso per anni, contrapposta all’educazione formale da me ricevuta – prosegue Signorelli – Oggi quella rabbia si è trasformata in combustibile e mi permette di vivere con serenità ogni qualvolta ci sono avversità e mi permette di svolgere il mio amatissimo mestiere di insegnante d’Inglese alla scuola primaria. La mia rabbia nei confronti della religione e degli esseri “superiori” che sbandierano quella invece no, non mi passerà mai. Ritengo che una razza senziente non dovrebbe permettere ad altri uomini di dominarla con vaneggiamenti su persone onnipotenti tra le nubi, lasciando che uomini in sottana che hanno fatto voto di castità mi spieghino come devo scopare, con chi e come dovrei condurre una famiglia, loro che una famiglia non l’avranno mai. Detesto ogni forma di religione e qualsiasi forma di credo divino, spirituale che permetta una sovrastruttura volta a dirigere le esistenze. Così detesto anche le forme di religione scientifiche, quelle che nascono nelle università quali Oxford o Harvard. Non c’è alcuna differenza tra loro e i preti quando ti vendono la loro verità inconfutabile. Un umanesimo etico e privo di dogmi, questo mi piacerebbe”. Una rabbia che, c’è da scommetterci, verrà riversata in dosi massicce anche nel prossimo lavoro targato Braindamage “Abbiamo iniziato a buttare giù le idee per “The Downfall , part III of War Against The almighty” – conclude Andrea – ci vorrà tempo ma gli iati tra un nostro CDe l’altro sono oramai leggendari…Non abbiamo ancora molto materiale pronto ma in questi mesi cercheremo di darci dentro il più possibile, non vogliamo sia qualcosa di dozzinale, dovrà essere migliore di ‘The Impostor’ e non sarà facile. La direzione che vogliamo prendere? Quella della Balena Bianca… a rotta di collo verso l’estremismo sonoro e luoghi che non abbiamo ancora esplorato. Sarà senz’altro violento e complesso”.