Shinedown – Like a Desert Flower
Il 20/05/2012, di Fabio Magliano.
Così come l’Amaryllis, un fiore che sa crescere e sbocciare nel cuore del deserto, anche gli americani Shinedown hanno saputo trarre dalle condizioni più avverse la forza per sbocciare e crescere. Sino a raggiungere le vette delle classifiche, costruendosi una forte credibilità artistica soprattutto grazie al fascino esercitato dal talentuoso singer Brent Smith.
Gli americani Shinedown rappresentano il nuovo che avanza nel panorama new rock o post grunge che dir si voglia, band capace, dopo anni di album, gavetta e live un po’ ovunque, di sfondare su scala planetaria nel 2008 grazie a ‘The Sound Of Madness’, disco in grado di vendere oltre 50.000 copie soltanto nella prima settimana proiettando il gruppo nelle prime posizioni di Billboard, di venire inserito nelle soundtrack di film celebri come ‘Alice In Wonderland’ e ‘I mercenari – The Expendables’ e di far breccia anche nel mercato europeo. Che oggi ha atteso trepidante l’uscita di ‘Amaryllis’, il quarto lavoro firmato dal combo di Jacksonville, disco subito schizzato in vetta alle classifiche statunitensi grazie ad un rock fresco e diretto che, se da un lato dimostra di avere appreso a pieno la lezione impartita dai “compagni” Nickelback e Alter Bridge, dall’altro mette in luce la volontà della band di spingersi oltre, di tentare strade nuove ma non meno intense, guidata dalla meravigliosa voce di Brent Smith, nostro affabile interlocutore nell’intervista che segue.
Dopo una lunghissima attesa, finalmente il vostro nuovo album ha potuto vedere la luce. Che significato ha, per voi, un disco simile?
“’Amaryllis’ rappresenta un’evoluzione del nostro sound, è senza dubbio il nostro album più maturo, e non lo dico perchè è in fase di promozione. ‘The Sound Of Madness’ è stato composto quattro anni fa, ed in tutto questo tempo siamo cresciuti come musicisti e come autori. Acquisendo poi maggiore consapevolezza dei nostri mezzi, per questo disco non abbiamo avuto paura ad osare maggiormente, ed infatti se in passato avevamo utilizzato l’orchestra con il contagocce per abbellire qualche brano, in ‘Amaryllis’ l’orchestra di 27 elementi è parte integrante del disco, è presente su sei brani e dona al nostro sound un profilo più epico e imponente, quasi cinematografico”
Una cosa che mi ha particolarmente incuriosito è la notizia che l’uscita di ‘Amaryllis’ sarebbe stata preceduta dalla pubblicazione di un iBook, il primo del suo genere, direttamente collegato al disco…
“Hai detto bene amico, è un’iniziativa pionieristica, ma ci è sembrato giusto lanciarci in questa direzione vivendo in un’epoca altamente tecnologica. Ovviamente chi ancora si affida al vecchio negozio di dischi per comprare il nostro lavoro, non se ne farà nulla, ma chi invece si appoggia alla musica digitale, troverà in questo iBook un prodotto eccezionale. ‘FOR YOUR SAKE: Inside the Making of Shinedown’s Amaryllis’ consente all’ascoltatore di vivere l’esperienza del disco a 360gradi, lo accompagna dai primi mesi del 2011 quando, cioè, abbiamo iniziato a lavorare a ’Amaryllis’, sino alla sua pubblicazione. È un lavoro interattivo nel quale abbiamo messo di tutto, da foto inedite che mai troveranno spazio su siti e riviste a interviste a tutti coloro che hanno collaborato al disco, e persino un mio commento video ad ogni canzone dell’album. Personalmente sono molto orgoglioso di questa iniziativa perchè abbiamo messo in gioco molto materiale sia audio che video, la speranza è che anche il pubblico lo apprezzi a pieno”
A far da apripista al disco, invece, avete scelto il singolo ‘Bully’…
“È un pezzo che sentivo molto, perchè mi tocca da vicino e, come me, tutti i ragazzi che sono stati vittima di bullismo. Durante la lavorazione di ‘Amaryllis’ mi è capitato di vedere una trasmissione in televisione dove si parlava di un’epidemia di bullismo, ed io mi sono trovato a pensare che fossero tutte cazzate, perchè questa piaga esiste da sempre. Io ne sono stato vittima quando ero poco più che bambino e mio padre, che ha lavorato per anni nelle scuole, ha sempre parlato con grande preoccupazione di questo fenomeno. Il messaggio che voglio lanciare in questo brano è semplice: nessuno ha il diritto di metterti i piedi in testa e di importi le sue idee. Tu hai la tua identità e devi difenderla con tutto te stesso. Se qualcuno, nella tua quotidianità, ti mette nelle condizioni di sentirti debole, di dover porgere l’altra guancia…non farlo. Non indietreggiare, lotta per te stesso. Il messaggio è semplice. Io so chi sono, io rispetto chi sono, e tu devi fare altrettanto”.
Vi siete sempre distinti per un sound decisamente robusto e per tematiche trattate non propriamente leggere. Nonostante questo avete intitolato il disco con il nome di un fiore, un bel contrasto, non trovi?
“No, perchè se si conoscono le origini dell’Amaryllis si può ben comprendere come questa pianta ben si sposi con la realtà dei Shinedown. Questa pianta racchiude un piccolo mistero: cresce nel deserto africano e fiorisce nei periodi più caldi e torridi dell’anno, traendo linfa vitale dal nulla. È una pianta molto forte che cresce nell’avversità. E uno dei nomi con i quali è più comunemente conosciuta è ‘Belladonna’ o ‘Lady Naked’, quindi vi è anche un riferimento all’universo femminile sempre trattato nei nostri pezzi. In generale, comunque, la natura di questo fiore è lo specchio della nostra band, nata dal nulla e divenuta forte nell’avversità, quindi sarà solo un innocuo fiore, ma racchiude in sè una grande potenza”.
Gli Shinedown godono di un buon seguito in Italia, dove è presente anche un attivissimo fan club. Come vi spiegate così tanto successo nel nostro Paese?
“Non ce lo spieghiamo, ma è splendido. Quando siamo venuti a suonare in Italia il pubblico ci ha sempre riservato un trattamento incredibile, un calore che non abbiamo provato in nessun’altra parte del mondo. È passionale, è partecipe… ti fa capire che i sacrifici fatti sino a quel momento sono serviti, perchè il tuo spirito ed il tuo essere ha colto nel segno. A giugno suoneremo finalmente in Italia dopo tanto tempo (l’appuntamento è per il 6 giugno ai Magazzini Generali di Milano Nda), e daremo sicuramente il massimo per ringraziare i nostri fan di tutta la pazienza e il supporto che non ci è mai mancato in tutti questi anni”.