Marilyn Manson – I’m not bad, I’m just drawn that way

Il 07/04/2012, di .

Marilyn Manson – I’m not bad, I’m just drawn that way

Con l’apparizione europea a braccetto di Rob Zombi, Marilyn Manson suggella un 2012 decisamente proficuo per la sua band, autrice del positivo ’Born Villain’ ed headliner con i The Offspring nell’edizione 2012 del Sunset Strip Music Festival. Proprio in occasione del celebre festival californiano, Metal Hammer aveva sul red carpet la coppia Lucas Gordon/Federico Janni pronti a raccogliere le confidenze dello shock rocker americano.

Marilyn Manson percorre la passerella del Sunset Strip Music Festival con quell’andatura elegantemente ciondolante che da sempre lo contraddistingue e con movenze melliflue alquanto inquietanti. Il look ben poco ha a che vedere con quello di quei gruppi che, negli anni Ottanta, popolavano questo angolo di Los Angeles, con un insolito pastrano nero ad avvolgerne il fisico affusolato, un cappello a tesa larga ben calato in fronte e grossi occhiali neri a coprire i classici occhi bicolori. Solo un marcato rossetto rosso vivo a sfregiare un volto inquietantemente bianco dona un tocco di colore al cadaverico autore di ‘The Beautiful People’. Un’immagine che però stona con la cordialità palesata da Brian Warner, disponibile nel soffermarsi al termine di un’esibizione destinata a rimanere nella storia del celebre festival californiano sottoponendosi al fuoco incrociato dei giornalisti assiepati sul red carpet.
La tua esibizione al Sunset Strip Music Festival è stata fortemente segnata dalla tua collaborazione con i The Doors superstiti Ray Manzarek e Robbie Krieger. Puoi dirci cosa rappresenta per te questa collaborazione e che importanza hanno i The Doors nella tua formazione artistica?
“Mi sento onorato di aver potuto condividere una simile esperienza, perché mi è capitato spesso di poter collaborare con grandi artisti, ma suonare con musicisti che rispetti e verso i quali nutri una sconfinata ammirazione, è sempre qualcosa di speciale. Non nascondo di essere rimasto favorevolmente stupito della grande chimica che ci ha uniti, non è semplice trovare subito una sintonia così forte. E sono felice di averla trovata con una band che ha sempre rappresentato molto per me, perché sin da quando andavo a scuola i The Doors erano il classico esempio di band capace di incarnare le tenebre e l’oscurità facendolo in un modo mai banale, con un simbolismo molto forte e con testi davvero magici. Se ascolto la loro musica mi rendo conto di come fossero dei veri pionieri, di come abbiano anticipato i tempi in molti aspetti della loro musica riuscendo a suonare ancora oggi dannatamente attuali con pezzi scritti quarant’anni fa”
Si dice che, questa sera, fosse presente al tuo concerto anche tuo padre…
“E’ vero, è presente e ha seguito entusiasta il mio show. Mi fa ridere quando sento la gente compatirlo per avere un figlio così, lui che è una persona così normale… la verità è che è più pazzo di me. Dopo tutto è stato in Vietnam ad uccidere persone, neanche impegnandomi riuscirei a fare tanto”
Durante il tuo show mimi più volte il tipico gesto di chi sniffa cocaina. Non hai paura che questo, unito alle voci trite e ritrite che si susseguono attorno alla tua figura, possa essere preso come spunto per attaccarti riguardo un tuo presunto incitamento ad utilizzare droghe e altre sostanze illecite?
“Io non faccio propaganda alle droghe, è una cosa stupida che non porta a nulla se non a sterili gossip di bassa lega. Ognuno è libero di gestirsi la propria vita come meglio crede, ma deve essere intelligente a capire quello che è il limite estremo e fin dove si può spingere. Io mi sono sempre preso le mie responsabilità, quando sono caduto mi sono rialzato con le mie forze e ho imparato dai miei sbagli. Oggi so come assumere droghe, come bere e soprattutto, quando. Questo tipo di sostanze amplificano stati umorali preesistenti, non vanno a crearne di nuovi. Se sono allegro, la droga mi renderà ancor più allegro. Se sono di cattivo umore e mi drogo, finirò per stare ancora peggio… è molto più facile che usi droghe in momenti di euforia, questo è sicuro”
Ma qual è la cosa più estrema che pensi di aver fatto nel corso della tua carriera?
“Il concetto di estremo è troppo ampio per poterti dare una risposta. Ciò che estremo per te magari per me fa parte della quotidianità, chi può dirlo? Se stai ad ascoltare la gente là fuori, tutto quello che fa Marilyn Manson è estremo, eppure io fatico a vedermi come un individuo borderline… sono un ribelle, mi piacciono le cose non convenzionali, ma non le definirei estreme… una volta sono stato denunciato per violenza sessuale dopo aver mimato un rapporto sessuale sul palco…ed è stata dura fare capire al giudice che quello faceva semplicemente parte del mio spettacolo…Ma questo penso faccia parte del gioco, anche perchè nel corso della mia vita penso di aver fatto cose ben peggiori di quella scenetta, però come ti dicevo, il concetto di estremo e di proibito è davvero molto labile”
Ti stai prestando alle nostre domande, anche a quelle più scomode, con grande cortesia e estrema disponibilità. Allora Marilyn Manson non è poi il ragazzo cattivo dipinto da tutti…
“Forse sono cattivo, questo non l’ho mai negato. Quello che non ho mai condiviso è quando hanno cercato di farmi passare per un criminale. Nel corso della mia carriera non ho mai commesso un crimine, e se sono stato incriminato o condannato perchè ho infranto la legge, è perchè ho lottato per qualcosa in cui credevo. Sono un ribelle, questo si, ma non ho mai fatto del male a nessuno… ho sempre fatto valere le mie idee, e questo per molti è qualcosa di scomodo, ma ditemi, chi è un criminale? Chi lotta per i propri ideali o chi commette crimini alla luce del sole, nascondendosi dietro patetici paraventi politici?”
Quanto pensi sia stata dannosa la superficialità nei confronti di Marilyn Manson?
“Non parlerei di dannoso, perché ho comunque sempre potuto contare su un grande seguito, però sicuramente non mi ha semplificato le cose. Da sempre quando viene tirato in ballo il mio nome, lo si fa sulla base di stupidi preconcetti. Nella maggior parte dei casi la gente neppure sa chi sia Marilyn Manson, ma conosce giusto il mio nome, la mia immagine per averla vista su qualche rivista di gossip e sa che suono. Cosa? Odio? Amore? Questo a quel punto non ha importanza, perché l’opinione ormai è stata formulata e radicata nella mente di queste persone. Forse se si sforzassero un po’ di più a comprendermi, si farebbero molti meno problemi. Io so come ti chiami e che ora mi stai intervistando, ma non mi permetto di pensare che ora esci da qui e vai a rapinare una banca. Puoi essere una buona persona o un criminale, ma devo avere il tempo di comprenderlo. Marilyn Manson puntualmente viene condannato ancor prima di essere processato”
L’impressione avuta dopo aver assistito ai tuoi ultimi show, soprattutto se comparati a quelli degli anni Novanta, è che Marilyn Manson non faccia più paura come un tempo, forse perché la gente ormai si è abituata a lui…oppure perché la società moderna fa ben più paura di un cantante rock…
“Non è mai stato un mio problema, questo, e la cosa non mi interessa per niente. Io non faccio paura, io scuoto coscienze. Forse mi teme chi non mi capisce, ed in questo caso la cosa non è che mi freghi molto, perchè non sono nella testa delle persone. Chi vuole sforzarsi a comprendermi, magari alla fine capirà che il mio è solo spettacolo con un invito molto forte a aprire gli occhi e a ragionare su determinati aspetti della società. Il problema è sempre che, chi inizia a ragionare, si rende conto delle cazzate che i benpensanti vogliono farci bere, allo stato pietoso nel quale versa la società moderna, ed allora è meglio stamparsi un sorriso falso in faccia, fare finta di nulla e continuare a pensare che la causa di tutti i mali sia Marilyn Manson”
E Marilyn Manson, ha paura di qualche cosa?
“Marilyn Manson non ha paura di nulla. Ma non lo dico per presunzione, è una conseguenza logica del mio modo di vivere. Se cedessi alla paura, finirei di vivere e condurrei un’esistenza misera. Io vedo le cose in un altro modo: se c’è qualcosa che può in qualche modo intimorirmi, cerco di comprenderla, ne studio le cause e in un certo senso la esorcizzo. Poco tempo fa ho iniziato a temere di aver perso la mia vena creativa, di riflesso ho iniziato a scrivere, ho prodotto tantissimo materiale ed oggi tutti parlano di ‘Born Villain'”
Non temi neppure la morte?
“E perché? Perché devo avere paura di una cosa così scontata? E’ ovvio che morirò, moriremo tutti, quindi perché pensarci troppo?”
Presto sarai in tour con Rob Zombi. Che significato ha per te questo tour?
“Il tour con Rob Zombie vuole essere una riscoperta di quel Marilyn Manson che tutti conoscono. Ho avvertito un bisogno quasi fisiologico di tornare ad essere quello che sono sempre stato, di riprendere quella strada che, forse, era stata smarrita negli ultimi tempi. E’ un pensiero che ho iniziato a fare durante la lavorazione del nuovo disco, per questo ho voluto azzerare tutto e ricominciare. Ho rincorso un Marilyn Manson che non mi piace, ma che è l’unico che ha ragione di esistere”

Grazie a LUCAS GORDON e FEDERICO JANNI da Los Angeles

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