Yoso – All For One
Il 17/09/2010, di Fabio Magliano.
Yoso è il nome del nuovo super gruppo che sta scuotendo il mondo del rock melodico. Nata dalla mente di Bobby Kimball, Tony Kaye e Billy Sherwood, la nuova all star band fa incontrare in ‘Elements’ i Toto con i migliori Yes in un esplosivo mix di rock progressivo e AOR. Per saperne di più Fabio Magliano ha incontrato lo storico cantante statunitense.
Quando ha iniziato a circolare la notizia della nascita dei Yoso, sono stati in molti a drizzare le antenne. L’idea di una band in grado di fare incontrare la storica ugola dei Toto, Bobby Kimball, il tastierista originario degli Yes Tony Kaye nonché il degno compare Billy Sherwood ha solleticato non poco gli amanti del rock progressivo e dell’arena rock di classe, soprattutto quelli disorientati dalla notizia improvvisa del clamoroso scioglimento della band di ‘Africa’ e ‘Hold The Line’. Afecionados che avranno sicuramente pane per i propri denti con ‘Elements’, il disco di debutto di questa clamorosa big-band, il perfetto incrocio (e non solo a livello di moniker) tra i migliori Toto e gli Yes più tecnici. Un’occasione imperdibile per contattare un disponibile Bobby Kimball in persona e farci svelare i retroscena di questo clamoroso progetto.
Come va inquadrata una super band come gli Yoso?
“(Bobby Kimball) Penso che l’idea di dare vita ad una band simile sia stata ottima, perché la musica di Yes e Toto è l’ideale punto d’incontro per chi ama il prog-rock e allo stesso tempo l’Arena-rock. Il sound di questo gruppo abbraccia idealmente quello delle due band madri, quindi è perfetto per accontentare un numero più esteso di fan. La cosa che più mi soddisfa, però, è che il sound di Yoso non è un semplice scopiazzamento di quanto fatto in precedenza da Toto e Yes, ma ha in quel tipo di sound le radici e uno sviluppo molto personale. Diciamo che è qualcosa di nuovo ma con un sound per alcuni versi molto familiare…”
Vieni dall’esperienza con i Toto. Pensi sia possibile tracciare un parallelo tra queste due band?
“Nei primi tempi dei Toto, tutte le canzoni venivano composte prima di entrare in studio, molte da David Paich e qualcuna da me e Steve Lukather. A mano a mano che la band acquisiva automatismi e l’amalgama in seno al gruppo cresceva, abbiamo iniziato a comporre tutti insieme. Per l’ultimo disco inciso, ‘Falling In Between’ siamo arrivati in studio che non avevamo una nota scritta. Abbiamo iniziato a jammare per circa sei ore registrando tutto quello che veniva fuori, quindi Simon Phillips ha tirato fuori strofa, chorus, bridge e mi ha girato tutto affinchè ci scrivessi su i testi. Ci ho messo 16-18 ore lavorando anche di notte per scrivere i testi, e spesso i ragazzi ci mettevano meno di 2 minuti per liquidarli con un “Nahhhh”… era un po’ come essere mandato dietro alla lavagna dal maestro, per me. Alla fine mi sono trovato con una montagna di testi scritti, è stato un lavorone ma la soddisfazione per essere riuscito a accontentare tutti e a scrivere materiale così valido è un buon motivo d’orgoglio per me. Anche Lukather e Paich hanno scritto una canzone a testa per quell’album, ma tutta la band ha comunque messo del suo per realizzarlo. Con i Yoso il songwriting è a totale appannaggio mio e di Billy; non sembra ma la differenza è enorme e soprattutto il metodo di lavoro è molto più snello. Quando si è in due a dover decidere sugli arrangiamenti finali e sui testi è tutto molto più semplice e sicuramente più divertente. Penso di non aver mai messo così poco tempo per realizzare un disco, e sono convinto che per il prossimo le cose andranno anche meglio”.
Negli Yoso convivono tre grandi personalità come te, Tony e Billy. Non avete mai avuto problemi a livello di “ego” nel collaborare insieme?
“C’è un assoluto rispetto, il che è fondamentale per fare andare avanti le cose. Il talento non è niente se non ci si rispetta tra di noi. Siamo una famiglia di amici, lavoriamo insieme, risolviamo insieme i problemi che ci si parano davanti, ci facciamo coraggio gli uni con gli altri e grazie a questa unione riusciamo a superare anche i momenti più duri. Comunque da quando abbiamo iniziato questa avventura sono stati più i momenti divertenti che abbiamo condiviso, e quando si sta così bene insieme, i problemi di ego sono l’ultima delle nostre preoccupazioni”
Facendo un passo indietro, come nasce un progetto così ambizioso come gli Yoso?
“I primi tempi della band non sono stati semplici, siamo dovuti passare attraverso una discreta girandola di musicisti sino ad arrivare a trovare, speriamo, la giusta combinazione di musicisti in grado di rimanere uniti a lungo e garantire anche negli anni a venire massicce dosi di buona musica. Suonare con una band è un po’ come vivere in una famiglia. Si attraversano momenti esaltanti e periodi di crisi, però in questo caso è fondamentale rimanere uniti e superare insieme le difficoltà. La musica degli Yoso, a mio avviso, può riservare molte sorprese all’ascoltatore, non è rivolta al semplice amante del rock melodico ma può abbracciare qualsiasi persona apprezzi la buona musica. Durante la fase compositiva abbiamo passato momenti davvero esaltanti, ora siamo tutti stimolati a far bene e confidiamo che il tour ci riservi le stesse soddisfazioni che ci ha dato l’attività in studio. Sicuramente chi verrà a vederci dal vivo si divertirà, amiamo suonare live e contiamo di offrire al nostro pubblico qualcosa di speciale”.
Sei d’accordo nell’affermare che gli Yoso sono il perfetto mix tra Toto e Yes?
“Secondo me l’unico “mix perfetto” tra Yes e Toto sono i membri originari di queste due band. Ognuno di essi ha creato un sound originale e solo loro possono ricrearlo perfettamente. Con gli Yoso volevamo suonare le nostre versioni di quelle hit che ci hanno coinvolti con le nostre band originarie. Non pretendiamo di essere il perfetto mix tra Yes e Toto, piuttosto vogliamo prendere quelle canzoni che hanno significato molto per la nostra carriera e rivisitarle a modo nostro. Personalmente ho trovato molto interessante suonare queste canzoni con arrangiamenti diversi e soprattutto con uno spirito diverso. Non avevo mai avuto la possibilità e mai avrei pensato di averla, di cantare ‘Owner Of A Lonely Heart’ accompagnato dal tastierista originario. Ma non aspettatevi di ascoltare l’esatta replica di Yes e Toto, noi abbiamo materiale nuovo, arrangiamenti nuovi e più ‘Yoso” di qualsiasi altra cosa. Roba differente ma molto familiare e dannatamente viva. Questa è una cosa fondamentale, perché gli Yoso hanno una personalità per delineata e estremamente robusta”
Come è stata la realizzazione di ‘Elements’?
“Non abbiamo messo troppo tempo per realizzare ‘Elements’. Io e Billy abbiamo scritto insieme tutto l’album e posso affermare che la nostra sinergia è stata eccellente. Billy ha suonato tutti gli strumenti per il demo, creandomi una bozza di tappeto sonoro e mettendomi in condizione di poter avere una traccia sulla quale scrivere i testi. Appena ho scritto le lyrics abbiamo ripreso le canzoni e le abbiamo completate. Una volta avuto il lavoro finito, abbiamo chiamato gli altri ragazzi e abbiamo inciso la versione definitiva del disco. Voglio essere sincero con te, nella mia carriera non i è mai capitato di lavorare con un musicista così preparato e di talento come Billy, è anche per questo che le canzoni sono state scritte così velocemente, ma ti dirò di più, nel tempo che generalmente impiegavo per incidere un album, a questo giro avremmo composto canzoni buone per due o tre dischi, tanto eravamo ispirati e fluido era il processo compositivo”.
Quali sono gli “elementi” ai quali fate riferimento nel titolo del disco?
“E’ abbastanza semplice rispondere a questa domanda. Alla base c’è il fatto che negli Yoso si incontrano due elementi degli Yes e uno dei Toto, ed insieme suoniamo canzoni sia canzoni delle nostre band originarie, elaborate sotto un’ottica molto personale, sia canzoni originali che ben definiscono ciò che realmente siamo. La scaletta del tour sarà una buona combinazione tra vecchi hit e i brani inediti, perché alla fine sono questi gli “elementi” sui quali si poggia tutto l’album. Siamo noi gli “elementi” e per questo è stato semplice scegliere questo termine per definire il nostro album”
Il disco è accompagnato da un bonus CD contenente le principali hits di Yes e Toto risuonate dal vivo. Avete mai pensato di includervi anche un DVD, come fanno molti vostri colleghi?
“C’è un DVD registrato in Messico che potrebbe uscire presto. Abbiamo molto materiale live, ed era un peccato ignorarlo e far finta di non avere testimonianze dei nostri primi concerti insieme. Tendenzialmente vogliamo registrare ogni secondo della nostra vita on the road, vogliamo documentare tutto ciò che facciamo e poi condividere il tutto con i nostri fan. Soprattutto al giorno d’oggi c’è molta curiosità da parte dei nostri fan attorno alla vita di una band, quindi ci piace l’idea di sfruttare le opportunità che le moderne tecnologie ci offrono e creare un vero e proprio documentario che testimonia la nascita degli Yoso e il loro percorso artistico. Ed infine ci sarà una lunga intervista nella quale verranno ripercorse tutte le curiosità legate alla formazione degli Yoso”