Van Halen – Could this be magic?

Il 13/08/2007, di .

Van Halen – Could this be magic?

In un’affollata press conference in quel di Los Angeles i Van Halen hanno ufficializzato il loro ritorno sulle scene, sancendo la pace con il singer storico David Lee Roth e presentando un lungo tour che li terrà occupati sino a fine anno negli State. Tra scherzi e battute un irresistibile David Lee Roth ha parlato della “nuova vita” della band, ha scacciato i fantasmi di una “one tour reunion”, ha paventato la realizzazione di un nuovo disco e ha introdotto ai media il nuovo bassista Wolfgang Van Halen, mentre poco distante papà Eddie e zio Alex gongolavano soddisfatti…

È inutile girarci troppo intorno. Quella dei Van Halen non è solo la reunion dell’anno ma è uno di quegli eventi in grado di segnare indelebilmente la storia del rock contemporaneo, un po’ come accaduto in tempi non sospetti con Black Sabbath, Iron Maiden e Judas Priest, pronti a riaccogliere tra le proprie braccia il loro “figliol prodigo” dando in pratica il là ad un nuovo, inaspettato successo, provocando sulla scena un impatto tale che solo il riappacificarsi di Axl con Slash potrebbe ora pareggiare. Perché i Van Halen, una band che ha cavalcato con sapienza l’onda dell’hard rock arrivando a farsi amare indistintamente dai rockers e dai metallari, dai virtuosi e dagli istintivi, tornano oggi non con il “buon” Sammy Hagar alla voce, bensì con quel David Lee Roth per anni odiato dai fratelli Van Halen ma mai e poi mai soppiantato nel cuore dei fan dal pur talentuoso ex Montrose. Una clamorosa reunion a lungo ventilata (furono proprio le voci di un ritorno di Roth a portare all’abbandono del vecchio cantante momentaneamente rimpiazzato nel 1998 da Gary Cherone) ma mai realmente presa in considerazione, un ritorno quasi a sorpresa concretizzatosi nel 2004 ma con Hagar dietro al microfono, pronto ad esibirsi per un tour prima di mollare tutto sfiancato dalle insopportabili tensioni interne…insomma, un estenuante tira e molla che per anni aveva tenuto sul “chi va là” i fans di tutto il mondo, sempre pronti ad illudersi alla prima fuga di notizie e a tornare sulla terra nonappena questa veniva prontamente smentita. Ogni “leggenda” però, si dice, ha sempre una base di verità, ecco quindi che dopo l’annuncio di un nuovo reunion tour dei Van Halen con Lee Roth non più tardi di dodici mesi fa, e dopo la cancellazione del tutto per seri problemi di salute del guitar hero californiano, giunge finalmente il gran giorno, quello dell’agognato annuncio, quello che dovrebbe inaugurare un nuovo capitolo nella storia dell’hard rock. Nel corso di una fulminea conferenza stampa indetta al Four Seasons Hotel di Los Angeles i nuovi Van Halen annunciano ufficialmente il loro ritorno sulle scene, presentando un tour americano di 25 date che dovrebbe occupare gli ultimi mesi del 2007 prima di portare la band ad espatriare con l’avvento del nuovo anno. Tutto si svolge come da copione durante la press conference, con Diamond Dave in abiti sgargianti a fare la parte del leone, monopolizzando la scena, travolgendo i presenti con il suo dirompente humor e risultando a tratti realmente incontenibile, relegando i tre “compagni di squadra” ad un ruolo di comprimari. Ecco quindi che un Eddie Van Halen ancora segnato nel fisico da anni di dipendenze ma ormai sulla via del pieno recupero concede ai presenti solo poche parole ma di un certo peso, il fratello Alex rimane sornione in disparte ed il neo entrato Wolfgang Van Halen, figlio sedicenne di Eddie al quale spetta il gravoso compito di non far rimpiangere Michael Anthony, un po’ impacciato, mette la testa fuori dal guscio giusto per affermare che “Il mio gruppo preferito rimangono gli Ac/Dc, però non mi dispiacciono neppure i Tool ed i White Stripes”. È però come detto un Lee Roth tirato a lucido a condurre le danze, facendo emergere tra battute e scherzi assortiti anche concetti di sicuro interesse.” Oggi si apre un nuovo capitolo nella storia dei Van Halen – attacca il cantante fasciato in una sgargiante giacca dorata – Non si tratta di una semplice reunion, di un ritorno per nostalgici, oggi siamo parlando di una nuova band, con noi suona un giovane musicista che ha portato una ventata di sano entusiasmo e la voglia di ricominciare è moltissima, anche se, in alcuni sensi, sono io a sentirmi il “nuovo membro” della band, visto che Wolf non fa che portare avanti la tradizione di “casa Van Halen”. Sì, siamo in forma splendida, non ci siamo mai sentiti così bene. Nelle ultime quattro settimane ho fatto più prove di quante non ne avessi fatte negli ultimi vent’anni, non abbiamo mai suonato così bene e Wolf con la sua energia ha contagiato proprio tutti”. Afferma con un che di teatrale, sottolineando un concetto presto ribadito da un orgoglioso Eddie che, indicando il virgulto sentenzia fiero “He’s kicking all of our asses”. E le speranze riposte in questo giovanotto bello in carne e dalle movenze un po’ impacciate paiono essere davvero tante visto che proprio a lui è stato affidato il gravoso compito di stilare la scaletta dell’atteso reunion-tour. “È stato Wolf a tirare giù la scaletta del concerto – continua Diamond Dave – Proporremo 25 dei nostri più grandi hit, quegli stessi che vi hanno accompagnato per chissà quanti estati mentre vi sollazzavate sul retro di un pickup in un parcheggio del Burger King. Nulla è cambiato da allora, siamo sempre noi, con la medesima “shitty attitude” ed un look completamente nuovo”. Chi si aspetta sorprese, in questo senso, resterà deluso, perché per quanto riguarda lo show i Van Halen paiono avere le idee molto chiare… “Non ci saranno grandi sorprese, sappiamo esattamente cosa volete da noi e vi daremo esattamente ciò che voi vi aspettate – sottolinea il cantante – Però lo faremo con grande energia, con ancora maggiore velocità e con una carica tutta nuova. Perché tutto ciò che ci infuocava vent’anni fa, continua a farlo ancora oggi”. Guai però a usare il termine “reunion” per inquadrare ciò che si sta celebrando a Los Angeles. Come si affretta a precisare David Lee Roth “Questa non è una reunion, questa è una nuova band che si cimenta con qualcosa di estremamente familiare, ma lo spirito è completamente nuovo. Non siamo come i Police che sono tornati giusto per un tour, noi vogliamo iniziare un nuovo, importante capitolo della nostra storia, fatto non solo di concerti dal vivo ma anche da dischi e nuove canzoni”.

LA VOCE DELL’ESCLUSO

Ok, ma Michael Anthony che cosa ne pensa di tutto questo? A ben vedere, con Sammy Hagar intento a godersi i proventi (e sono proprio tanti…) della vendita della sua fabbrica di tequila e Gary Cherone tornato con i suoi Extreme senza tanti rimpianti (soprattutto tra i fan dei Van Halen), l’unico ad uscirne con le ossa rotte è stato proprio l’ex bassista della band, rimpiazzato quasi a sorpresa dal figlio sedicenne di Eddie ed estromesso tra lo stupore generale dalla reunion dell’anno. Chi si attende un Anthony battagliero e con il dente avvelenato, deve però ricredersi visto che il bassista, confidatosi di recente ai microfoni di MTV, pur lasciando trasparire una buona dose di inevitabile amarezza, ha dimostrato di non nutrire rancore nei confronti degli ex compagni di battaglia, spegnendo sul nascere qualsiasi polemica “Non è stato qualcosa di totalmente inaspettato – ha confessato – soprattutto in considerazione delle tensioni avvenute durante il reunion tour del 2004 e tutto quello che ne è conseguito”. Tra le ragioni di un suo mancato coinvolgimento nella reunion, viene categoricamente escluso un ventilato rancore della band nei suoi confronti dopo una serie di show che lo hanno visto esibirsi al fianco di Sammy Hagar. “Io suonavo con Sammy quando loro erano fermi – afferma – quindi non ho mi sono scontrato con nessuno, anche se c’è qualcuno che vuole gettare benzina sul fuoco mettendo in giro notizie che vogliono la band furiosa con me perché li avrei traditi. Io non ho fatto nulla di tutto questo, semplicemente non ne potevo più di stare a casa a fare niente, quando Sammy mi ha offerto la possibilità di jammare un po’ con lui non mi sono tirato indietro e se poi da questo si è arrivati a mettere in piedi un vero tour, beh, è stata una cosa assolutamente non preventivata”. Certo è che, dopo aver trascorso oltre vent’anni in seno alla band, vedersi non solo disarcionato a favore di un ragazzino ma per un certo tempo “cancellato” dalla storia del gruppo (per un breve periodo sul sito ufficiale dei Van Halen le foto di Anthony erano state tutte sostituite da quelle di Wolf) non deve essere stato affatto piacevole “Non so cosa sia successo con le mie foto, certo è stato uno shock vedermi rimpiazzato da Wolf anche nella gallery relativa al primo album della band, però in breve tempo tutto è tornato alla normalità, quindi voglio pensare che si sia trattato di un problema tecnico legato al restyling del sito. Oggi comunque sono in pace con il mondo. In passato ci sono stati diversi screzi e parecchie polemiche, ma io non ho voluto essere coinvolto allora e soprattutto non voglio esserlo adesso. Se qualcuno vuole immaginarmi rancoroso a casa intento a insultare questo o quell’altro membro dei Van Halen può farlo, ma prende un abbaglio colossale. Le cose sono andate come dovevano andare, e se Eddie ha voluto rimpiazzarmi con suo figlio, beh, ha fatto bene. Però il ragazzo deve rendersi conto che da oggi si trova nell’occhio del ciclone, all’interno di una band tenuta insieme da equilibri molto delicati, con tre membri che non suonavano insieme da vent’anni e gli occhi di tutto il mondo puntati addosso. Certo è che stare in mezzo ad una situazione simile non deve essere affatto piacevole. Ovvio che la mia speranza è che tutto vada per il meglio. Però è triste per i fan non poter vedere i Van Halen nella line-up originale”. Ma Michael Anthony, se potesse, tornerebbe a suonare con la sua vecchia band? I sentimenti, in questo senso, sono alquanto contrastanti “Sarebbe stato bello suonare ancora dal vivo con Dave – ammette – però non così, non in questo modo. Vista la situazione sarebbe solo tempo sprecato, e allora ben venga la possibilità che Sammy mi ha offerto, di esibirmi con lui. Recentemente ha venduto delle quote della sua fabbrica di tequila e ha ricavato un bel gruzzolo, in questo modo può vivere sereno e fare unicamente ciò che gli va di fare. E visto che ciò che più mi sta a cuore è solo suonare per i miei fan, ci siamo subito trovati in sintonia…”.

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