Sinister – Monsters of Annihilation
Il 16/09/2003, di Fabio Magliano.
Dopo la parentesi con la Hammerheart, gli olandesi Sinister, una vera istituzione in cambo brutal death, tornano a ruggire sotto le ali protettrici della Nuclear Blast. Il nuovo, lacerante grido di battaglia ha il titolo ‘Savage Or Grace’, l’ennesima, estrema contrapposizione in musica tra il bene ed il male.
Il ritorno del figliol prodigo. Dopo i non entusiasmanti risultati ottenuti con ‘Creative Killings’, sino ad ora l’unico disco realizzato nel corso della loro decennale carriera con la Hammerheart Records, gli olandesi Sinister, una vera istituzione nel campo del brutal-death metal, sono ritornati sotto le ali protettrici di quella Nuclear Blast che, nel 1992, li aveva lanciati con il devastante ‘Cross The Styx’ ed il risultato è ‘Savage Or Grace’, un lavoro decisamente valido, un ulteriore passo avanti rispetto a quanto fatto vedere con ‘Creative Killings’ soprattutto in chiave vocale, dove l’indemoniata Rachel, superato l’impatto della “prima volta”, ha saputo salire in cattedra e sfoggiare una prestazione da brividi (in ogni senso!). Cosa che non può che riempire di orgoglio Alex, bassista della band nonché uno dei pochi leader rimasti dopo l’ “epidemia” che ha falcidiato e stravolto negli anni l’assetto della line-up dei Sinister.
Dopo dieci anni avete abbandonato “mamma Nuclear Blast” per fuggire alle Hammerheart e, nel giro di un album, siete tornati a “casa”. Un cambio di rotta che ha lasciato tutti spiazzati!
“Well, due anni fa abbiamo lasciato la Nuclear Blast non per motivi seri, gravi, semplicemente perché al momento della loro proposta di rinnovo del contratto ne abbiamo ricevute altre per noi più convenienti tra le quali la Hammerheart e cambiare dopo dieci anni di ‘fedeltà’ ci è sembrata una buona idea. Proprio la Hammerheart è stata la label a conquistarsi i nostri favori, perché era una etichetta emergente ed ambiziosa, per la quale i Sinister sarebbero stati una priorità assoluta. Purtroppo non è andato tutto come speravamo,, la promozione di ‘Creative Killings’ non è stata massiccia come pensavamo e la sua distribuzione ha avuto molte lacune. La cosa, ovviamente, non ci ha fatto piacere, e quindi la soluzione più ovvia è stata tornare alla Nuclear Blast”.
Come giudichi, oggi, un disco come ‘Creative Killings’? Non pensi che la colpa di questo insuccesso sia da ricercare anche in quel disco?
“E’ possibile. Effettivamente nella mia testa vivono pensieri abbastanza contrastanti riguardo questo disco. In esso si trovano alcune canzoni che mi piacciono molto, ma se lo ascolto oggi ci trovo troppi difetti, troppe cose che non vanno… potevamo senza dubbio fare meglio, e sono convinto che la situazione è decisamente cambiata con ‘Savage Or Grace’”.
E’ strano da dirsi dopo dieci anni di carriera, però l’impressione è proprio quella che il vostro ultimo lavoro suoni più maturo di quello che lo ha preceduto, soprattutto dal punto di vista vocale…
“E’ positivo il fatto che lo abbia notato, perché Rachel ha lavorato tantissimo per migliorarsi ed è forse il membro della band che più si è dato da fare per progredire rispetto a ‘Creative Killings’. Non che noi abbiamo vivacchiato in studio, però credimi, Rachel ha provato molto per rendere più varia la sua voce e per bilanciare meglio le screaming vocals. Sì, ha svolto veramente un lavoro egregio!”
Maturità vocale a parte, in cosa pensi ‘Savage Or Grace’ sia superiore al suo predecessore?
“Come hai detto tu, è molto più maturo, ed è anche decisamente più aggressivo di ‘Creative Killings’. Inoltre abbiamo cercato di sfruttare al meglio il nostro buon momento creativo cercando di dare maggiore spessore ai brani dove, soprattutto da un punto di vista vocale. Rachel è riuscita a rendere più vario il suo modo di cantare, mentre per quanto riguarda le chitarre, i brani possono contare su riff più vari ed elaborati. Con ‘Savage Or Grace’ abbiamo riconquistato quella sicurezza che era venuta meno due anni fa, siamo certi di aver dato alla luce uno dei nostri album migliori e che, con una buona promozione, possa venire valorizzato come merita”.
In passato avete avuto parecchi problemi a trovare un assetto stabile per la line-up. Causa di mancanza di motivazione da parte dei vecchi musicisti?
“Sì, assolutamente! In passato abbiamo trovato sulla nostra strada veramente troppi cazzoni! Il fatto è che, se vuoi suonare in una band come la nostra, devi essere coinvolto al cento per cento nel gruppo, i Sinister devono essere quasi un lavoro a tempo pieno, perché se si iniziano ad avere altre cose per la testa, altre distrazioni, allora non si riesce a rendere come si dovrebbe. E’ veramente tanto il tempo da dedicare alla band, dai mesi in tour ai giorni di prove, e purtroppo non sono tante le persone disposte ad accettare una condizione simile”.
Quali sono le tue sensazioni circa l’attuale line-up dei Sinister? Pensi di essere finalmente riuscito a trovare le persone giuste?
“Più che altro è una speranza, perché ne ho le palle piene di tutti questi cambiamenti! Però è una cosa che non si può mai sapere…prendi Bart, il nostro precedente chitarrista: per dieci anni è stato coinvolto anima e corpo nella band poi, all’improvviso, tra la fidanzata ed il lavoro le motivazioni gli sono venute meno e ha lasciato il gruppo. E’ una cosa imponderabile con la quale abbiamo purtroppo imparato a conviverci negli anni…”
Tornando al disco: perché ‘Savage Or Grace’?
“Perché è un titolo strettamente legato alle liriche del disco ed ai temi trattati. ‘Savage Or Grace’ potrebbe benissimo essere interpretato come la contrapposizione tra bene e male. Non lo abbiamo però visto come un tema puramente legato alla religione come si potrebbe pensare, ma piuttosto come una ripresa del dualismo ‘Dr. Jekyll & Mister Hyde’, mentre altri brani parlano del modo in cui il potere va ad influire sulla mente delle persone e sul loro comportamento, portandole a dare il peggio di loro pur di conservare o accrescere questo potere”.
Eppure, almeno a giudicare dalla copertina del disco, viene difficile pensare che la religione sia stata tenuta fuori…Quella suora indemoniata mi sembra sia abbastanza esplicita!
“Il contenuto religioso non è così marcato come si potrebbe credere. Il desiderio di potere che genera il male è presente in tutti gli ambiti, da quello politico a quello religioso, quindi andando a toccare questo tasto abbiamo tirato in ballo diversi aspetti di questa realtà”.
C’è un brano, all’interno di questo disco, che credi possa ben rappresentare il concept che avete realizzato?
“Senza dubbio ‘Conception Of Sin’, la track più lunga dell’intero disco ma soprattutto quella più elaborata. Al suo interno vi sono splendidi riff e soprattutto un notevole lavoro vocale. E’ una delle più aggressive mai scritte dai Sinister e, da un punto di vista lirico, è il cardine su cui si muove tutto il concept”.
In passato avete avuto modo di esibirvi sui palchi di mezzo mondo, anche di spalla a band di grande importanza. Quale pensi sia il concerto “fondamentale” per i Sinister in tutti questi anni?
“Ci sono diversi concerti che ricordiamo molto volentieri, da quello al Wacken 1999 al Milwaukee Metalfest negli States sino ad arrivare al nostro tour in Sud America, in Messico e Colombia dove siamo stati accolti alla grande, e anche le date tenute in Russia e in Italia al No Mercy Festival. Abbiamo avuto dei responsi sempre lusinghieri e ci piace mettere questi show all’apice della nostra carriera”.
Hai citato il Sud America. C’è spazio anche da quelle parti per la musica estrema? L’ultima tendenza sembrava più tesa verso il power classico…
“Sì, forse hai ragione, però tieni conto del fatto che da quelle parti sono scarse le possibilità di assistere ad un concerto metal, quindi quando capita l’occasione non badano troppo al genere e partecipano comunque con grande trasporto. A loro non importa se suoniamo power o black, per loro basta che si suoni metal, senza alcuna distinzione!”.
Avete già pianificato un tour per supportare ‘Savage Or Grace’?
“Questa è una cosa un po’ strana, perché il disco è uscito a maggio, ma noi abbiamo iniziato il tour già ad aprile! Abbiamo giocato in anticipo ed è stato utile per fare un po’ di pre-promozione al disco. Questa serie di esibizioni culminerà con il concerto al Wacken, quindi aspetteremo di partire per un intenso tour a fine anno, e quella sarà la prova del fuoco, perché suoneremo con la gente che avrà già assimilato le nuove canzoni ed il loro giudizio sarà importante e più attendibile. Per il momento siamo soddisfatti di come stanno andando le cose, e questo ci rende fiduciosi anche per il futuro”.
Per concludere: i Sinister sono un’istituzione in campo estremo: ti va di consigliarci una band da tenere d’occhio?
“I Bloodbath! Sto macinando il loro disco ed è fantastico! Un vero massacro!”.