Metallica – Metal On Metal
Il 05/06/1999, di Fabio Magliano.
Cresce l’attesa per il Gods Of Metal tra i true metallers, ma anche tra le band che saranno impegnate nella kermesse meneghina. Abbiamo pensato bene di andare a tastare il polso della band più attesa tra quelle in scaletta, quella che, reduce dal successo nell’esibizione sinfonica, si prepara a recitare il ruolo di assoluta protagonista al GOM, dopo aver sbaragliato la concorrenza al Dynamo. Signore e signori, a voi James Hetfield, a voi i Metallica! In un’intervista esclusiva per l’Italia
Dite cosa volete, accusateli di essersi venduti al music business, chiamateli Merdallica, usate il più altisonante ‘The Four Horseman’ o semplicemente ‘Tallica, pensatela come volete, però concedeteci questa affermazione: bene o male, senza i Metallica molti di noi, oggi, forse non sarebbero qui a scrivere o a leggere queste pagine. Se, infatti, è vero che molti hanno iniziato ad ascoltare heavy metal grazie a album come ‘Master Of Puppets’ e ‘Ride The Lightning’, è altrettanto vero che tra le nuove leve moltissimi sono venuti a conoscenza di una corrente musicale ‘alternativa’ (per i giorni nostri) chiamata ‘heavy metal’, proprio grazie ad album mosci, spompi, maledettamente melodici come ‘Load’ e ‘Re-Load’, comunque gli unici in grado di portare il nome metal in classifiche infarcite di rap, dance, e pop artificiale. Forse è per questo, per il ruolo che sono stati in grado di compiere, quello di traghettatori del metal tra due generazioni, forse è per il mito che si sono creati negli anni passati grazie appunto ad album presto divenuti pietre miliari dell’heavy metal o forse, gelidamente parlando, per essere l’unica band metal in grado di tenere testa a Zucchero, Ramazzotti e Back Street Boys nelle classifiche nostrane, fatto sta che, quando mi viene comunicata la notizia che avrei dovuto intervistare i Metallica nella persona di James Hetfield, le gambe hanno iniziato a tremare, lo stomaco si è chiuso in una morsa e per la seconda volta (la prima è stata il giorno del ‘debutto’ su queste pagine) ho provato un’emozione incredibile nel fare un’intervista. La telefonata transoceanica è fissata per le 19.30, ma già alle 19 il cuore inizia a battere su ritmi piuttosto sostenuti. Alle 19.15 incomincio a vagare per la stanza come un’anima in pena ripassandomi mentalmente le domande, quando scatta l’ora fatidica devo sedermi, perché la tensione è alle stelle. L’ atteso DRIIN giunge solamente alle 19.45 ma dall’altra parte della cornetta un anonimo operatore mi comunica che James è occupato, che ne avrà per una mezz’oretta e che ci risentiremo più tardi. Ok, come il mercurio di un termometro posato su un cubetto di ghiaccio, l’emozione mi cala sotto i tacchi tanto che quasi arrivo a dimenticarmi dell’intervista sino alle 21 quando il telefono ri-suona e un “Hi Fabio, here’s James!…” mi riconduce alla realtà. Superati i convenevoli, portati alla band i saluti del caso, targati Cubito, la nostra chiacchierata può avere inizio.
Avevamo lasciato i Metallica a San Francisco, reduci dalla doppia serata al Berkeley Community Theatre in compagnia della San Francisco Symphony Orchestra diretta da Michael Kamen. Quali sono, ad un mese di distanza, le tue considerazioni riguardo quei concerti?
“Beh, è stato tutto molto divertente. Era già da un po’ di tempo che avevamo questa idea per la testa, volevamo fare qualcosa di diverso ma ci mancava sempre il tempo. Poi, Michael Kamen ci ha proposto questo esperimento sinfonico, a noi è piaciuto e ci siamo lanciati. Inizialmente eravamo un po’ intimoriti, poi, prendendo confidenza con il pubblico, con il palco e soprattutto con l’orchestra, tutto si è risolto per il meglio ed ora siamo tutti entusiasti di quello che abbiamo fatto. Vedi, era un po’ un’incognita la nostra musica supportata da una vera orchestra, non sapevamo come sarebbero venute le nostre canzoni e come avrebbero accolto, i nostri fans, questa scelta, poi, invece, tutto è andato per il meglio, qualcuno ha storto il naso, ad altri è piaciuto ma quello che realmente importa è che noi siamo soddisfatti del lavoro svolto, perché sappiamo che era una cosa che andava provata e il risultato è più che buono.”
Abbandonata la parentesi sinfonica, è tempo per la band di buttarsi ancora una volta on the road. Ho dato una scorsa al vostro carnet di impegni e devo dire che è piuttosto ricco, avete suonato in Brasile, in Europa al Dynamo, suonerete al Gods Of Metal e al New Woodstock in Austria…certo che le date non vi mancano, eppure tempo fa dichiaraste che la vita del tour iniziava a pesarvi e che avevate intenzione di limitare al massimo i concerti. Programma e affermazioni contrastano notevolmente, non trovi?
“Well, adesso la situazione è un po’ cambiata, non ci pesa più suonare live come una volta. Non suoniamo più sette giorni a settimana per tre mesi filati, sarebbe impossibile. La nostra intenzione è di suonare il meglio possibile, quando sei in tour, perché non esiste persona al mondo disposta a pagare per vedere una band morta, che sta ferma sul palco e che propone uno spettacolo sgonfio. Visto che è nostra intenzione essere onesti con noi stessi e con i nostri fans, abbiamo deciso di organizzare tour più brevi o suonare solamente in alcune date mirate in modo da riuscire a offrire, ovunque suoniamo, il miglior spettacolo possibile. La vita in tour ci piace, dopo tutto è divertente girare il mondo, viaggiare in continuazione e incontrare giorno dopo giorno gente diversa solo che, ovviamente, stando per tanto tempo lontano da casa inizi a sentire la mancanza della tua famiglia e dei tuoi amici. Però, quando non sei in tour, finisce per mancarti la vita on the road, senti il bisogno di suonare, hai bisogno dell’energia del concerto…in poche parole, ovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, non sarai mai totalmente soddisfatto. L’ ideale sarebbe trovare il modo di coniugare al meglio questi due universi, quello famigliare e quello musicale.”
Un universo, quello famigliare, che, se non sbaglio, nel tuo caso si è ampliato ultimamente visto che ti sei sposato e hai avuto una figlia. Pensi che questi cambiamenti famigliari abbiano influenzato il tuo modo di vedere e vivere la musica, oppure consideri il lavoro con i Metallica e la tua famiglia due mondi completamente separati?
“Ho provato a separare la vita famigliare da quella con i Metallica, anche prima di essere sposato, però mi sono reso conto che è impossibile. Con la band siamo spesso in tour e questo spinge, qualche volta, i miei famigliari a viaggiare con me e questo diventa pesante, più che per me, che ci sono abituato, per loro. Quando torno a casa al termine di una tournée, comunque, cerco il più possibile di essere un buon padre di famiglia. Quando sei on the road ti manca la tua famiglia, ti manca la tua bambina e questo ti rende comunque più forte. La mia famiglia, comunque, è fondamentale anche per i Metallica, perché l’essere riuscito a costruire una famiglia mi rende enormemente orgoglioso e questo penso si possa notare nelle cose che scrivo ora.”
L’ uscita di due album come ‘Load’ e ‘Re-Load’ ha scatenato la discussione ‘Metallica band metal-non metal’. Ora prenderete parte a due dei maggiori festival metal a livello europeo come il Dynamo e il Gods Of Metal. Possiamo considerare questa scelta come un’azione attua a zittire queste voci?
“Beh, i Metallica sono e saranno sempre una band heavy metal!”
Ok, lo so, però c’è gente che ha letto in un album come ‘Load’ la vostra volontà di allontanarvi dal metal. La vostra partecipazione al Dynamo, quindi, potrebbe essere una buona risposta a tutti quelli che pensano che i Metallca non abbiano più nulla a che vedere con l’heavy metal!
“Ho capito cosa intendi e ti assicuro che, dietro alla nostra partecipazione al Dynamo o al Gods Of Metal, non c’è alcuna azione premeditata per rilanciare la nostra immagine, anche perché i Metallica non penso proprio abbiano bisogno di ri-presentarsi al loro pubblico. I Metallica suonano e suoneranno sempre quello che vogliono, così potrete vederci suonare un concerto sinfonico e il giorno dopo calcare il palco di un festival heavy metal. Possiamo suonare in entrambe le circostanze, non è questione di popolarità o di commercializzazione, è qualcosa che ha a che fare con l’istinto. A noi piace esibirci davanti ad un pubblico, non ambiamo ad essere etichettati quali band più dura e veloce dell’intero pianeta, non ci renderebbe certo orgogliosi, non siamo certo come quelle band che saltano sul palco solo per dimostrare di essere più duri e incazzati degli altri. A noi interessa solamente suonare quello che realmente ci piace suonare e questo ci rende orgogliosi, non altro, credimi! Qualcuno non ci considera più una band heavy metal? Non importa, perché ci sono altri fans che hanno saputo apprezzarci, ci hanno seguiti nel cambiamento e magari si sono avvicinati al mondo dell’heavy metal proprio grazie a un album come ‘Load’.”
Dirottando il discorso sul Dynamo. Dopo tanti anni prenderete parte a quello che è considerato il più grande festival metal a livello Europeo. Che cosa puoi dirmi di questo concerto, eri emozionato per l’evento o per te, dopo un mare di concerti, è stata una semplice routine?
“No, tutti i concerti che teniamo sono importanti e così anche il Dynamo rappresentava qualcosa di speciale. Visto che, come ti dicevo prima, è nostra intenzione dare il meglio di noi in ogni concerto, anche per il Dynamo abbiamo preparato qualcosa di speciale. Questa, poi è stata solo una data di un circuito di festival estivi che vedono impegnate quasi sempre le stesse band, quindi girare l’Europa e tenere concerti con gli stessi gruppi alla fine è divertente. Abbiamo suonato con i Monster Magnet, per alcuni concerti con Rob Zombie, in Brasile abbiamo tenuto alcune date con i Sepultura, con i Pantera…e in tutte queste date ci siamo divertiti molto, quindi penso sarà lo stesso anche nei festival estivi. Non è certo come tenere un singolo show, si crea un buon affiatamento con le band e questo è molto positivo. La domanda era sul Dynamo, comunque, e allora ti dico questo: è stato estremamente divertente, si, ci siamo veramente divertiti molto!”
A giugno, invece, prenderete parte al Gods Of Metal a Milano. Quali sono le tue impressioni a proposito di questo evento?
“Mi spiace, so che prenderemo parte a talmente tanti festival quest’estate che non ho avuto modo di esaminare attentamente le scalette. Chi suonerà nelle date di Milano?”
Beh, per il momento hanno dato la loro adesione gruppi come i Manowar, Motorhead, Death, Angra, W.A.S.P., Mercyful Fate, Monster Magnet, Cradle Of Filth e altri ancora…
“WOW! Manowar e Motorhead? Anche gli W.A.S.P! W.O.W. sarà veramente qualcosa di grandioso! Ci sono un sacco di gruppi che non vedevo da un sacco di tempo. Suonare poi con i Mercyful Fate, sarè stupendo!”
A proposito dei Mercyful Fate, avete avuto modo di suonare con loro dieci anni fa al Popering Festival. Che cosa provate, oggi, a suonare nuovamente assieme a dieci anni di distanza?
“E’ un’ottima occasione per far vedere a tutti che siamo ancora entrambi vivi! La band di King Diamond è da sempre stata una delle mie favorite, tanto che abbiamo deciso di rendere loro omaggio inserendo una loro canzone in ‘Garage Inc.’. Sarà un’ottima occasione per parlare con loro e chiedere la loro impressione su questa cover!”
Durante il vostro ultimo tour in Italia stupiste tutti con trovate sceniche alquanto discutibili come il crollo del palco e il roady in fiamme. Ora, in vista del Gods Of Metal, avete in programma altre sorpresine o sarà tutto incentrato solamente sulla musica?
“No, in questo tour tutto è incentrato sulla musica, perciò toglietevi dalla testa esplosioni, crolli del palco e roba del genere. Dopo tutto siamo in grado di divertire il pubblico anche senza bisogno di trovate sceniche particolari. Cambieremo un po’ la scaletta, però non ci saranno grandi rivoluzioni. Sarebbe da stupidi attuare grandi cambiamenti, sarebbe come suonare un set acustico dopo lo show dei Sepultura, non avrebbe senso!”
Durante i due concerti sinfonici avete presentato due nuovi brani, ‘No Leaf Clover’ e ‘Human’. Pensate di suonarle anche durante il Gods Of Metal?
“No, quelle due canzoni sono state studiate apposta per lo show sinfonico. Al Gods Of Metal suoneremo canzoni estratte da ogni nostro album, compresi ‘Garage Inc.’ e ‘Kill Em’ All’, ogni canzone che ha contribuito a fare grande i Metallica sarà suonata durante il concerto!”
Negli anni avete avuto modo di suonare molte volte da noi in Italia. C’è però un concerto particolarmente ben riuscito che ricordi ancora con piacere?
“Oh man, lasciami pensare! Ogni volta che ci siamo trovati a suonare a Milano è andato molto bene, i fans sono stati semplicemente fantastici! Un’altra data che ricordo con piacere è stata a Roma. Non abbiamo avuto grandi occasioni di suonare nella capitale, comunque conto di tornarci presto perché ho dei bellissimi ricordi di quel concerto. I fans saranno contenti di un nostro ritorno e sono sicuro che ci accoglierebbero a braccia aperte, ma in generale ad affascinarmi dell’Italia è il calore dei fans, sono veramente pazzi e calorosi.”
Questa è una cosa che mi sono sentito ripetere più volte. Voi che avete veramente avuto l’occasione di esibirvi in ogni angolo del mondo, potete dunque confermare questa teoria secondo la quale i fans italiani sono i più pazzi del globo?
“Well, fondamentalmente i fans dovrebbero essere gli stessi in ogni parte del mondo, perché il fans italiano dovrebbe essere attaccato ai Metallica come quello americano. Il problema, se così si può chiamare, va ricercato nella cultura, nel senso che in alcuni Paesi i fans sono più fanatici degli altri. Se vai in Giappone ti rendi conto a che livello sono arrivati, gente che urla, che piange, roba di altri tempi, mentre se si va in Italia o in Brasile, si viene a contatto con dei fans che cercano solo il divertimento, in ogni città dove abbiamo suonato ci siamo sempre divertiti molto e penso che il pubblico abbia fatto altrettanto perché ci ha dato una carica enorme che noi abbiamo pensato bene di restituire suonando!”
L’appuntamento allora, è per il Gods Of Metal…
“Certo, vi aspetto tutti perché in Italia ci siamo sempre divertiti un casino, quindi lasciate perdere le stronzate sul metal o non metal, la cosa che è veramente importante è la musica e penso che il fans italiano sia in grado di guardare oltre e di apprezzare a pieno quello che facciamo.”