Legacy Of Silence
La band nasce nell’estate del 2014, da un connubio di idee tra i tre fondatori: Marco Salusso, Simone Macchia e Gianluca Mondo.
L’obiettivo è subito chiaro: unire il forte amore per le fiabe e per la terra del cantante con la volontà dei chitarristi di creare un genere nuovo, melodico e tecnico, estremizzato dalle possenti ritmiche deathcore del batterista Alessandro Torchio.
La prima formazione nel maggio del 2015 rilascia i due singoli While Obscurity Fills my Eyes e Return to The Forest, nei quali decide di sperimentare l’uso della ghironda.
Pochi mesi dopo l’uscita dei pezzi Carola Del Pizzo, tastierista, esce dal progetto.
A distanza di un anno esatto, nel maggio 2016, dopo diverse date a Torino e svariate disavventure a causa di continui cambi di membri la band pubblica due nuovi singoli: Hopeless Land e Haunt the world.
Poco dopo il rilascio dei pezzi, a causa di visioni differenti, il batterista storico Alessandro Torchio ed il bassista Federico Cimbarle escono dalla formazione.
L’ennesimo duro colpo per il gruppo, che subisce una battuta d’arresto durata più di sei mesi.
Nel frattempo la musica composta dalla band subisce forti contaminazioni stilistiche grazie all’ingresso nel progetto di Luca Capurso, flauto traverso, che con la sua tecnica e sapienza compositiva dà una dimensione del tutto nuova ai pezzi prodotti dal gruppo.
Nel tardo inverno del 2017 viene inserito in formazione il batterista Alberto Ferreri, che come il vento di primavera spinge la band verso nuovi obiettivi: in sette mesi i Legacy of Silence registrano, autoproducendosi totalmente, il primo EP Nightfall.
Incredibilmente nessun membro esce dal gruppo.
Con l’inserimento, nel novembre 2017, del bassista Francesco Santalucia la band ritrova finalmente l’equilibrio a lungo agognato e si lancia in nuove avventure, dando finalmente inizio alla creazione del primo album, che uscirà nell autunno del 2018.
I Legacy of Silence continuano a comporre e a suonare in tutto il Piemonte, cercando di espandersi oltre la terra natia per portare all’orecchio di più genti possibili le proprie storie, figlie dei nostri boschi, figlie della nostra terra, figlie delle nostre paure più antiche.