John Sykes, scomparso il virtuoso axeman britannico
Il 20/01/2025, di Francesco Faniello.
È di queste ore la notizia che John Sykes ha perso una lunga battaglia contro il cancro, all’età di 65 anni.
La figura di John Sykes ha un’importanza incalcolabile per l’evoluzione dell’hard’n’heavy: dopo un passaggio nei Tygers of Pan Tang che segna i loro anni di maggior successo in ambito NWOBHM, Sykes viene chiamato alla corte di Phil Lynott per affiancare l’americano Scott Gorham. Il risultato fu ‘Thunder and Lightning’, canto del cigno dei Thin Lizzy e pietra miliare di un nuovo modo di intendere il virtuosismo chitarristico, flashy e adatto al decennio rampante degli anni ’80, com’è evidente anche dal disco dal vivo ‘Life Live’.
Prima di fondare i Blue Murder, forse l’ultimo act di successo a cui gli fu dato di partecipare (eccezion fatta per la primissima reunion dei Thin Lizzy, prima ancora dell’arrivo di Rick Warwick), al Nostro toccò un compito non da poco: comporre e registrare uno dei best seller dell’hard rock britannico che guardava Oltreoceano, l’omonimo dei Whitesnake. Innesto definitivo in un ensemble che abbandonava l’hard blues degli esordi per guardare ai lustrini a stelle e strisce, la sei corde di Skykes aveva già rivitalizzato il precedente ‘Slide It In’, cui fu concessa una seconda chance di matrice americana, per poi marchiare a fuoco con il suo stile il nuovo corso del Serpente Bianco. La sua eredità artistica è incalcolabile, basti pensare alle strade di Albione che riecheggiano al suono di ‘Do It Good’, ai Megadeth che coverizzano ‘Cold Sweat’ o alle coppie che si giurano amore eterno sulle note di ‘Is this Love’. John Sykes ci piace ricordarlo così, al massimo del volume, un ennesimo band boy, running undercover of moonlight…