The Giant Baba, guarda il video di Apocalypse
Il 25/10/2024, di Melissa Ghezzo.
Dopo il successo del loro ultimo singolo ‘The Northern White Sun’, la djent/prog metal band milanese The Giant Baba segna l’alba di una nuova era con l’album ‘Apocalypse’, uscito il 15 ottobre 2024 e distribuito worldwide dall’etichetta canadese Sodeh Records.
La musica è solo un’altra forma di comunicazione? E’ solo intrattenimento? Oppure ha il potere di svelare verità dimenticate sepolte nel profondo delle nostre anime, come se tutte le anime fossero collegate a una fonte unica di ispirazione? A chi appartiene veramente la musica: al musicista, all’ascoltatore o al mercato? Nel nostro bisogno di possedere, la chiamiamo “nostra”, ma è davvero così? Possiamo rivendicare la proprietà delle onde radio che sfuggono ai confini del nostro mondo e volano oltre il cielo? La musica è una nostra creazione, o siamo solo strumenti, suonati da mani invisibili, dando voce all’Universo?
Cosa succede quando la musica si fonde con i nostri incubi più oscuri? Angoscia, paura, rabbia, disperazione, sono la causa o l’effetto? Proprio come le immagini incoerenti e le parole di un incubo che, per quanto alieno e strano, portano un messaggio preciso dal nostro subconscio, la musica può evocare sentimenti intensi. Tuttavia, il vero significato intessuto nei suoi schemi rimane sfuggente, in attesa di essere decifrato.
Con ‘Apocalypse’, The Giant Baba cerca di trasmettere una visione del futuro che non è altro che un riflesso del nostro presente, utilizzando l’unico linguaggio che un musicista conosce veramente: l’emozione. La musica, come tutte le arti, è destinata a evocare, non a spiegare. Una traccia strumentale non diventa una canzone semplicemente dandole un titolo o una narrazione; sono le emozioni al suo interno che le danno vita. Coloro che desiderano approfondire le linee di questo concetto, troveranno che sono solo la traduzione razionale, semplicistica e prosaica dei nostri incubi. Immagina un futuro in cui l’umanità è divisa tra signori e schiavi, dove la tecnologia ha soppiantato la religione e la natura è ridotta a un mero serbatoio di energia e materie prime. La società, un costrutto artificiale, è sull’orlo dell’estinzione, mantenuta in vita dai motori implacabili della guerra e del consumo. Questo è il mondo di Apocalypse. Immagina la cupa macchina del controllo, che si diffonde come una piaga da un pianeta all’altro, cattedrali biomeccaniche che sorgono dalle rovine di mondi morti, la vita che diventa macchina, consumando la vita. Un possibile futuro che sta già mettendo radici nel nostro presente.
Il sound di The Giant Baba è caratterizzato dall’unione di due chitarre a 8 corde e una batteria, che si fondono in un vero e proprio muro sonoro che caratterizza le imprevedibili melodie generate, che spaziano tra diversi generi musicali, toccando post metal, prog metal, djent e fusion. L’ascoltatore viene catapultato in ambienti siderali post futuristici privi di tempo, logica e regole. Un intreccio di mondi paralleli, in cui poliritmie e virtuosismi musicali proiettano l’immaginazione dell’ascoltatore in un vero e proprio “viaggio” musicale.