Patrick Hemer, guarda il video di ‘Flight of the Bumblebee’
Il 24/10/2024, di Andrea Lami.
Il chitarrista e artista Lion Music Patrick Hemer pubblica oggi un nuovo video, ‘Flight of the Bumblebee’, una cover del celebre brano di Rimsky-Korsakov, registrata interamente con le chitarre che suonano tutte le parti della partitura orchestrale.
Questo è molto diverso dal Progressive/Melodic Metal che è il marchio di fabbrica abituale di Patrick, ma non significa certo che si stia riorientando verso la musica strumentale o neoclassica, è solo una parentesi che si è sentito di fare mentre lavora alla preparazione del suo prossimo album, la cui uscita non è ancora fissata.
Ascoltiamo Patrick parlare del perché ha deciso di registrare questo pezzo sorprendente ma molto interessante: “Ho suonato Flight of the Bumblebee per molti, molti anni ormai. Decenni in realtà. In effetti, sono sempre stato attratto da questo pezzo, che vedevo come l’ultima sfida di speed picking. Devo aver iniziato a lavorarci sopra verso la fine dell’adolescenza, anche se mi ci è voluto un po’ di tempo, e la sperimentazione di diverse diteggiature, per arrivare a qualcosa di veramente comodo da suonare.
Poi ho registrato una traccia di accompagnamento che mi permettesse di suonare il pezzo dal vivo e l’ho lasciato così per molto tempo. Qualche mese fa, però, un amico mi ha suggerito che forse era arrivato il momento di fare una registrazione di qualità, e ho deciso che aveva ragione. Numerosi chitarristi hanno già coverizzato Flight of the Bumblebee, ma tutte le versioni che ho ascoltato finora sembrano più reinvenzioni personali, più o meno vicine alla partitura originale, che interpretazioni fedeli di ciò che Rimsky-Korsakov ha scritto.
Così ho pensato che la mossa più interessante sarebbe stata quella di prendere la partitura orchestrale originale e, per la prima volta, registrare tutti gli strumenti orchestrali con le chitarre, rispettando ogni parte nota per nota come farebbe un musicista classico. È così che il contrabbasso è diventato un basso, il violoncello e la viola sono diventati le chitarre ritmiche, i violini sono diventati chitarre soliste e tutti i fiati e gli ottoni sono diventati grandi gruppi di chitarre arrangiate. La parte più importante del lavoro, e anche la più divertente, è stata quella di sperimentare con diverse chitarre e innumerevoli pedali per ottenere un timbro di ogni parte abbastanza vicino al timbro dello strumento originale, in modo che tutto si adattasse chiaramente.
Sapevate che un wah aperto fa miracoli per emulare il tono nasale di un oboe? Anche se sono un grande maniaco del multitracciamento e degli arrangiamenti multistrato di chitarra, non avevo mai mixato un brano con così tante parti di chitarra contemporaneamente, e a volte ho dovuto usare degli equalizzatori radicali per far funzionare il tutto. Ma sono piuttosto orgoglioso del risultato, anche se è chiaramente un one-shot, dato che sto lavorando a un album che sarà il logico seguito di “The Writing’s on the Wall” e non certo un album di cover di musica classica”.
Online:
https://www.patrickhemer.com/