Mother of All, presentano ‘Pillars’ con Invisible Oranges
Il 17/03/2024, di Marina Fulco.
I progressive death metaller danesi Mother of All presentano il terzo e ultimo singolo ‘Pillars‘ (video del singolo in fondo all’articolo), in attesa dell’album ‘Global Parasitic Leviathan‘ in uscita il 12 aprile 2024 con Invisible Oranges.
Martin Haumann, voce e batterista del gruppo, commenta:
‘C’è agitazione e collasso sociale in molte parti del mondo. ‘Pillars’ parla di come le strutture di governo non trasparenti in tutto il globo siano fuori dalla portata delle loro popolazioni. La canzone collega il concetto e gli argomenti dell’album e chiede all’ascoltatore se accetterà questo nuovo sistema di controllo.
Alla sommità della struttura religiosa, il nuovo Leviatano è adorato e acclamato come la virtù primaria che è l’interesse personale. La pretesa originale dei suoi aderenti è che questa virtù primaria sia il nostro motore di progresso. Pertanto, accettiamo questo tratto, che viene visto in modo alquanto negativo, a causa del beneficio che le nostre società accumulano collettivamente da esso.
In questo patto faustiano, coloro che già hanno potere e risorse sono ora liberi di espandere la loro influenza e prendere tutto ciò che possono. In cambio, il leviatano parassitario vuole fedeltà e monumenti costruiti in suo onore e che tutti sostengano la virtù primaria. Ristruttura la società e le relazioni umane. Alla fine, rivelerà che la pretesa originale (il progresso) è una menzogna, mentre manterrà l’interesse personale come auto-giustificante. Tutti i controlli sul potere saranno stati erosi, rendendolo incontrollabile e opaco.‘
Per il pre-order dell’album QUI.
Formato nel 2013, Mother of All è un progetto di Martin Haumann, musicista molto richiesto nella scena musicale danese e internazionale, avendo suonato con artisti come Myrkur, Afsky, Timechild e Mercenary.
Esplorando temi esistenziali nella nostra epoca, il primo album ‘Age of the Solipsist‘, uscito nel 2021 sotto la Black Lion Records, ha avuto ottimi riscontri sia di pubblico che di critica di tutto il mondo, ha visto la collaborazione di Steve Di Giorgio (Testament, Death, Sadus) al basso, Frederik Jensen alle chitarre, con Hannes Grossmann (Alkaloid, Triptykon, ex-Obscura, Hate Eternal, Necrophagist) che si occupa del missaggio, del mastering e della produzione, e Travis Smith (Opeth, Nevermore, A7X, King Diamond) per artwork della copertina.
Il secondo album, Global Parasitic Leviathan, presenta una formazione completa, avendo recentemente reclutato membri da gruppi come Lamentari, Chaoswave e Withering Surface. La nuova formazione ha prodotto un suono avvincente e una direzione per la band, risultando in un album più ampio sia dal punto di vista sonoro che lirico.
Mother of All, ancora una volta, affronta senza mezzi termini questioni impegnative e contemporanee nel nuovo album, che ruota tematicamente attorno alla diffusa svolta verso la tirannia aziendale e finanziaria nel mondo occidentale. Gli aspetti diversificati trattati in ogni brano si ricollegano tutti a questo tema centrale, esaminando come individui e nazioni siano controllati e le basi ideologiche etichettate come una ‘religione’ nell’album, giustificando tale dominio. L’uso simbolico del ‘Leviatano’, un mostro marino biblico che i filosofi solitamente associavano a un Re o a un sovrano legittimato da Dio, assume un nuovo significato in Global Parasitic Leviathan. Il Leviatano, sostituendo le religioni del passato, incarna ora ciò che la band definisce ‘la religione dell’interesse personale’.
Tracklist:
1. Cosmic Darkness
2. Corporate Warfare Leviathan
3. The Stars Already Faded
4. Hypocrisy: Weaponized
5. Debt Crush
6. Merchants of Self-Loathing
7. Monuments
8. Pillars
Line-up:
Martin Haumann – Vocals and Drums
Michael Møller – Bass
Henrik Rangstrup – Lead, Rhythm Guitar
Frederik Øgaard Jensen – Guitar
Daniel Nielsen – Live Drums
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